Valdinievole OGGI La Voce di Pistoia
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Rispondo al lettore che ha pubblicato il suo punto di vista in merito al camioncino dei panini . Io penso che volevano semplicemente dare un servizio alle persone che uscendo dalla discoteca possono avere .....
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Due vittorie e tre sconfitte nel bilancio dell’ultimo weekend del Pistoia Basket Junior.

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A.S. Estra Pistoia Basket 2000 annuncia di aver raggiunto un accordo fino al 30 giugno 2025 con l’ala Maurice Kemp Junior. Il giocatore indosserà la maglia numero 9.

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A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con l’ala americana Elijah Childs.

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Dal 21 al 24 novembre va in scena la prima tappa della fase eliminatoria della Ibsa NextGen Cup 2025.

CALCIO

Le statistiche rappresentano gli ingredienti dei record e ogni primato dà vita a tantissime curiosità.

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As Estra Pistoia Basket 2000 comunica che, in occasione dell’ultima assemblea del consiglio di amministrazione del club, è stato ratificato l’ingresso di una quinta persona che ricoprirà il ruolo di consigliere.

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A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Luka Brajkovic.

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As Estra Pistoia Basket 2000 è lieta di annunciare la firma dell’accordo, fino al 30 giugno 2025, con l’ala/pivot americana, con passaporto lettone, Andrew Smith.

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Inaugurazione sabato 23 novembre alle 17.

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Raccontami un libro, di Ilaria Cecchi

Ferragosto nella valle
quanto caldo che mi assale.

La grande .....
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MONSUMMANO
Chiude il calzaturificio Parlanti, altro duro colpo all'occupazione del territorio: 38 licenziamenti

7/6/2014 - 11:11

Dopo la chiusura  del calzaturifico Meg avvenuta lo scorso 2 aprile con il licenziamento dei 65 dipendenti, un'altra storica azienda del territorio monsummanese chiude i battenti. Ne danno l'annuncio, con una nota, la Filctem Cgil e la Uiltec Uil.


"La direzione del calzaturificio Parlanti ha comunicato al sindacato la chiusura dello stabilimento e quindi il licenziamento dei 38 lavoratori, in maggioranza composto da donne, senza prospettare alcuna soluzione alternativa alla cessazione dell'attività.
 
La repentina decisione è avvenuta, così come dichiarato dall'azienda, a causa della enorme sofferenza finanziaria determinata dal calo degli acquisti  per i prodotti a marchio proprio, dalla politica tariffaria esercitata dalla griffe Prada  che non ha consentito all'azienda di avere la necessaria remunerazione per la sopravvivenza aziendale oltre all'insolvenza di numerosi clienti del calzaturificio ed alle banche che hanno chiuso da tempo i rubinetti per erogare il credito.
 
Un patrimonio di conoscenza e professionalità per la produzione di scarpe da donna che rischia di disperdersi se nell'arco dei prossimi dodici mesi in cui verrà utilizzata la cassa integrazione per chiusura non si proporranno nuovi imprenditori interessati a rilevare l'attività.
 
Rimane la rabbia dei lavoratori e delle molte  lavoratrici che, oltre  al rischio di non riscuotere il pagamento della ultima retribuzione, dei contributi non versati dall'azienda al fondo integrativo previdenziale e dei contributi all'Inps, si ritrovano in mezzo a una strada senza nessuna prospettiva cosi come avvenuto per gli altri colleghi del Meg.
 
Un altra vicenda che dovrebbe far riflettere sulla estrema necessità, del nostro territorio ma più in generale nel Paese, di agire con urgenza per ricreare le condizioni per sviluppo e occupazione, rafforzando cosi i distretti produttivi di qualità come quello calzaturiero di Monsummano  consentendo di mantenere interamente  le filiere produttive, nel rispetto del costo reale del lavoro. Molte aziende del lusso infatti tendono a sfruttare la situazione di crisi facendo lavorare al massimo ribasso in conto terzi molte piccole imprese qualificate compromettendone successivamente  l'esistenza".

Fonte: Cgil e Uil
 
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8/6/2014 - 23:29

AUTORE:
Markus

ha ragione sig. Alfredo.
Quando pochissimi anni fa venne proposto che il Tfr andasse direttamente ai lavoratori, nei piani alti di Confindustria ci fu una levata di scudi.
E siccome in politica chi prende più voti esegue quasi sempre la volontà di chi ha più capitali, ossia grandi industriali e finanzieri, la questione non è stata neanche trattata in Parlamento.

7/6/2014 - 17:58

AUTORE:
Alfredo

Non discuto sul fatto che le grandi firme dettino legge nei prezzi che una ditta produttrice di calzature gli deve praticare per poi lucrare al massimo sul prezzo finale, mettendo a rischio la solidità finanziaria della ditta stessa; ma mi chiedo: perché in Italia si permette ai titolari d'azienda di usare per scopi diversi il tfr del lavoratore, mettendo in seria difficoltà chi viene licenziato? Il tfr di questi poveri cristi difficilmente entrerà nelle tasche dei legittimi proprietari . Sarà bene riscrivere tante leggi e leggine prima che scoppi veramente una rivoluzione o che qualcuno vada a cercare i ladri per fargliela pagare...

7/6/2014 - 12:57

AUTORE:
Massimo

I micro e piccoli imprenditori sono alle ultime tirate di respiro, altro che ripresa, rendete grazie di tutto ciò alle multinazionali e alle banche che il nostro governo appoggia e sostiene.