Apprendo che in questo Consiglio comunale verrà esaminata anche la stipula di una convezione fra il Comune e la Casa Circondariale di Pistoia. L'oggetto dell'accordo riguarda la possibilità di impiegare alcuni detenuti in lavori di pubblica utilità. Sicuramente è un'iniziativa lodevole, poiché la sua finalità è il reinserimento nella società di detenuti tossicodipendenti o ai quali rimane da scontare la parte finale della pena.
Al riguardo, spero vivamente che il Direttore del carcere e l'equipe "trattamentale", svolga al meglio le proprie valutazioni prima di riferire al Magistrato di Sorveglianza. La legge, infatti, prevede che a tale "beneficio" possano accedere soltanto coloro che non siano più ritenuti "socialmente pericolosi" o che non abbiano avuto una condanna per reati gravi.
Fatta questa premessa, però, vorrei capire:
- che durata avrà la convenzione, tenuto conto che nell'Accordo stipulato fra il presidente Enrico Rossi, ANCI e Ministero della Giustizia (17 dicembre 2013) è stato previsto, dopo la scadenza, un eventuale rinnovo?
- quanto costerà alla collettività ogni singolo detenuto per regolarizzarlo contro gli infortuni, le malattie professionali e responsabilità civile?
- a carico di chi saranno le spese per il vitto e per gli spostamenti del condannato dal luogo di detenzione al luogo di lavoro e viceversa?
- la Giunta prevede una retribuzione, seppur minima e/o forfettaria?
- è stato chiesto un parere preventivo al neo consulente alla sicurezza Giuseppe Mignano?

Sono certo che i detenuti oggetto della convenzione non avranno alcun interesse a commettere ulteriori "sbagli", ma un conto è tagliare l'erba nel centro di una rotatoria o nei cigli di una strada di periferia, un altro è impiegarli in attività sensibili o magari a contatto con ragazzi e anziani. Fidarsi è bene, non fidarsi è ancora meglio, a mio parere.
Saluti