Valdinievole OGGI La Voce di Pistoia
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E poi c'è l'ex assessore di Montecatini sfigato che ha riscaldato la sedia per 5 anni (qualcuno si ricorda un provvedimento da lui ideato?) e ora si sfoga su Facebook scrivendo il nulla cosmico. Nulla .....
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Secondo weekend del mese di gennaio e proseguono gli impegni, nei rispettivi campionati, per le squadre biancorosse fra gironi di ritorno che iniziano a entrare nel vivo oppure la seconda fase già dietro l’angolo.

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Ad assistere agli allenamenti delle Pink Girls, infatti, c’erano il commissario tecnico della Nazionale femminile Under16 Giovanni Lucchesi e il dirigente responsabile delle attività femminili nazionali della Fip Roberto Brunamonti.

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Dopo i 6 punti e 6 rimbalzi nel match di esordio in maglia Estra Pistoia Basket 2000, per Derek Cooke Jr sono giorni importanti per conoscere al meglio l’ambiente biancorosso, entrare nei meccanismi di squadra sul campo e nell’alchimia di spogliatoio.

PODISMO

Secondo weekend 2025 e Silvano Fedi subito in grande spolvero, con due vittorie e ottime prove degli atleti/e scesi in gara.

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Salto a due mercoledì alle 20.30 al Pala Tagliate.

PODISMO

Nonostante il freddo, circa trecento podisti hanno dato vita alla trentaseiesima edizione della "Scarpinata di’ granocchio", gara podistica sulla distanza di km 13,200 e ludico motorio di km 10, organizzata dalla società Podistica Aglianese e il circolino Arci.

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Nemmeno a Trieste l’Estra Pistoia Basket 2000 riesce a invertire la rotta e ritrovare quella vittoria che manca da inizio novembre e incamera, nella 15° giornata di Lba, la nona sconfitta consecutiva.

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Basket Femminile Pontedera - Acqua dell'elba Nico Basket 42-63

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Da lunedì 20 gennaio al 30 marzo la mostra fotografica “La comunità dei muri”.

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Il Museo del ricamo ospita da sabato 18 gennaio al 30 marzo l’esposizione "Trame di Sardegna".

GENNAIO
Che freddo fuori!
Che freddo dentro! .....
ZODIACO
di Sissy Raffaelli

Oroscopo annuale 2025.

IL SEGNO DEL MESE
di Sissy Raffaelli

Il segno del mese.

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VALDINIEVOLE STORICA
di Gianluca Fioretti
La vita tormentata di Carlo Desideri, primo direttore della testata "Valdinievole"

21/8/2016 - 15:16

Per secoli e secoli la depressione è stata classificata solo come uno stato d'animo, e non come una patologia vera e propria. Probabilmente l'equivoco nasce dalla parola che il medico greco Ippocrate usò per definirla nei suoi trattati: malinconia.

 

Ma una malinconia perenne cos'altro può essere se non una malattia? La stessa malattia che, per tutto l'arco della vita, afflisse Carlo Desideri, uomo di scienze e di lettere, docente di chimica e fisica ma anche e soprattutto giornalista. Diresse infatti, dal 1871 al 1873, la testata Valdinievole, che in quel periodo aveva sede a Pescia. E Pescia fu peraltro la città ove Carlo Desideri visse praticamente per tutta la vita, pur essendo nato nel vicino borgo di Uzzano nel 1840.


I suoi interessi giovanili si diressero inequivocabilmente verso il mondo scientifico. L'osservazione dei pianeti, del moto di caduta dei corpi o della composizione geologica del suolo furono i primi enigmi della sua vita, cui cercò di dare una risposta impegnandosi, sin da bambino, nello studio di materie come chimica, fisica e scienze naturali.


A differenza di molti altri scienziati, tuttavia, Carlo non amava dividere la realtà in compartimenti stagni, rifugiandosi peraltro in quello più gradito. Credeva infatti nella poliedricità dell'intellettuale, vale a dire nella capacità per quest'ultimo di occuparsi anche e soprattutto di argomenti non perfettamente attinenti al suo ramo di studi.

 

Questa concezione a tutto tondo dell'uomo di sapere la assorbì senz'altro dal grande intellettuale ginevrino Jean Charles Leonard Sismonde de Sismondi, zio di sua madre Enrichetta Forti. Sismondi, spirito libero e cosmopolita, rappresentò per la Pescia dell'Ottocento una vera e propria ricchezza, una risorsa intellettuale capace di favorire la nascita e la crescita di altrettanti spiriti liberi.


E la prima lezione di vita impartita proprio da Sismondi era quella che un intellettuale doveva avere una visione generale della realtà. Per questo Carlo, sin dal periodo universitario trascorso a Pisa, amava sì compiere gli esperimenti in laboratorio, ma anche e soprattutto accertarsi delle condizioni di vita delle classi disagiate. Pur rimanendo impermeabile alle allora nascenti dottrine socialiste, Carlo si rese conto ben presto che la situazione di disagio e di arretratezza di contadini, operai e artigiani costituivano l'humus per l'insorgere di scontri e sovvertimenti sociali.


Ritenne quindi opportuno impegnarsi in prima persona nella diffusione della cultura, unico e solo antidoto che un intellettuale come lui poteva fornire ad una società profondamente malata di squilibrio sociale. In quest'ottica va vista quindi sia la fondazione della Società di Mutua Istruzione di Pescia, fondata insieme ad altri soci nel 1865, che la sua attività giornalistica. 

 

Carlo Desideri vedeva nel giornalismo uno strumento per diffondere il sapere a largo raggio. Era profondamente contrario a quelli scienziati che amavano rifugiarsi esclusivamente nelle pubblicazioni specialistiche. Per lui la figura di scienziato doveva necessariamente fondersi con quella di giornalista, per fornire al pubblico dei lettori quegli strumenti scientifici indispensabili a comprendere i grandi progressi della società.


Sotto la sua direzione, la testata Valdinievole (cui idealmente si riallaccia la nostra avventura editoriale) divenne un vero e proprio caso nazionale. Di norma, infatti, i giornali locali altro non erano che semplici bollettini di notizie, creati ad arte per esaltare le gesta di qualche notabile locale o della parrocchia del luogo. Con la direzione di Desideri, invece, Valdinievole divenne un periodico di qualità, con collaboratori esperti nei vari settori delle scienze e delle arti, come ad esempio padre Filippo Cecchi, astrofisico di fama mondiale.


Volendo poi dare un respiro più ampio alla testata, iniziò a pubblicare una serie di inchieste e reportages sui principali avvenimenti dell'epoca. Celebre è rimasta la sua descrizione dell'inaugurazione del traforo ferroviario del Fréjus (cui assistette in prima persona), che nel 1871 accorciò notevolmente i tempi di percorrenza ferroviaria fra Italia e Francia.

 

La fama di 'Valdinievole' era quindi giunta all'apice e dalle vicine Firenze e Lucca si iniziava a guardare con interesse a questo esperimento editoriale, che per primo portò la scienza e la tecnica nelle case dei lettori (un po' come a livello televisivo, ha fatto la trasmissione Rai Quarck, fondata da Piero Angela e ora diretta dal figlio Alberto).


Ma, sotto la brillantezza dei successi giornalistici, Carlo Desideri sentiva sempre di più accrescere il suo stato depressivo che, fra alti e bassi, non l'aveva mai abbandonato per tutta la sua esistenza. Franco Basaglia, padre della psichiatria moderna, ha più volte sostenuto che la depressione non sparisce mai del tutto. E, in Carlo Desideri, questo stato patologico di frustrazione non sparì mai, condizionandone in molti casi l'operato.

 

La sua stessa attività di docente di fisica e scienze ne fu condizionata, tanto da dover essere infine abbandonata. Persino la sua attività politica (fu per alcuni anni consigliere comunale a Pescia) dovette cessare di fronte all'insorgere di profonde crisi depressive, che si verificavano peraltro quando si rendeva conto che la politica non riusciva a dare ai cittadini le risposte di cui avevano bisogno.


Solo con il giornalismo, che lui elevò possiamo dire a materia scientifica, trovò quelle soddisfazioni intellettuali che non riuscì a trovare altrove, neppure negli affetti familiari. Si sposò infatti già attempato, peraltro con una ragazzina di appena sedici anni, Maria Bartolozzi. La coppia ebbe ben presto una figlia, cui fu imposto il nome di Enrichetta, in ricordo di quello di sua madre. Il male dell'animo (come talvolta è stata definita la depressione) infine ebbe però la meglio. A soli 38 anni, infatti, Carlo si arrendeva alla vita, suicidandosi.


Di questo interessante personaggio libro, luogo, lascito morale.

LIBRO: A tutt'oggi manca un'opera organica su Carlo Desideri. Un invito agli storici o, meglio, una sfida a cimentarsi su questo personaggio.
LUOGO: Un bel viaggio al Traforo del Fréjus. Immaginate l'emozione di chi, a fine Ottocento, lo vide realizzare.
LASCITO MORALE: La divulgazione scientifica assicura il pregresso ella società.

 

di Gianluca Fioretti

 
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