Nella sera dello scorso ultimo dell'anno una ragazza, durante il percorso per recarsi a una festa, aveva tentato di prendere uno degli alberelli bianchi che il Comune aveva usato per addobbare le strade del paese. Tuttavia al momento dell'accaduto la pattuglia dei carabinieri ha visto la ragazza e ha deciso di portarla con un'amica (presente al fatto) in caserma per maggiori chiarimenti.

La conseguenza è stata una denuncia per tentato furto di un bene dello Stato e quindi di tutti i cittadini. I militari in questione non hanno potuto lasciar perdere e hanno svolto il loro lavoro di vigilanza.

La ragazza autrice del fatto si è subito pentita. Per mancanza di malafede e considerata una "bravata", data la giovane età, il giudice ha deciso per l'archiviazione e di rinviare al Comune per l'eventuale opposizione. Il sindaco, preso atto della richiesta della procura della Repubblica, ha deciso di far convocare dal comandante della polizia municipale le ragazze per meglio comprendere la "bravata" e poter decidere se opporsi all'archiviazione oppure far conciliare con un gesto simbolico.

Verificata la buona fede delle ragazze si è ritenuto appropriato nel caso specifico di imporre un gesto simbolico volontario che le stesse hanno accettato. Quindi, le ragazze hanno proposto di devolvere una somma proporzionale alle loro possibilità di giovane disoccupate e studentesse all'associazione benefica "Massimo Massimi onlus", per scusarsi della loro “bravata”. Inoltre, le ragazze hanno deciso di raccontare tale accaduto per dare un insegnamento ai giovani coetanei di non commettere determinate sciocchezze pena gravi conseguenze.