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PESCIA
Pescia presenta le sue osservazioni al Ministero dei Lavori Pubblici per il raddoppio della ferrovia

27/9/2019 - 22:49

Sul raddoppio della ferrovia e le opere accessorie, il Comune ha fatto sentire la sua voce partecipando alla assemblea generale del Consiglio superiore dei lavori pubblici a Roma.

Il sindaco Oreste Giurlani e l’assessore ai lavori pubblici Aldo Morelli, anche sulla base delle molte assemblee e incontri fatti con i cittadini le cui proprietà sono a rischio esproprio, hanno anche presentato un documento ufficiale di richieste e considerazioni del quale il ministero e le Ferrovie dello Stato dovranno tenere conto.

Ponte del Castellare chiuso 24 mesi senza una viabilità alternativa, maggiore attenzione agli espropri per l’accesso e l’utilizzo di fondi e proprietà, la garanzia per le attività florovivaistiche. Sono queste alcune delle principali problematiche che Giurlani ha evidenziato nel suo intervento e che costituiscono l’ossatura del documento presentato, lamentandosi del fatto che i rilievi presentati dal comune di Pescia non hanno avuto risposta.

“Noi abbiamo detto chiaramente che siamo favorevoli al raddoppio della ferrovia, ma anche che sono necessarie modifiche per evitare che la nostra comunità debba pagare il costo più alto per un’opera necessaria, ma che non deve creare ulteriori problemi a quelli che ci sono. Da quanto si capisce l’iter non viaggia troppo spedito e quindi crediamo che sia opportuno cogliere questo rallentamento per apportare al progetto le necessarie modifiche migliorative per Pescia”.

Giurlani tratterà le risultanze di questa assemblea romana in un incontro con i cittadini interessati, fissato per il 22 ottobre, alle ore 18, al Palagio di Pescia".

Questa la relazione presentata e consegnata dal Comune a Roma.

"Relazione relativa al progetto del "Potenziamento linea Pistoia-Lucca raddoppio della tratta compresa fra le stazioni di Pescia e Lucca.

In relazione alla convocazione dell'assemblea generale, pervenuta dal Consiglio superiore dei lavori pubblici , che ha come oggetto l'esame del progetto del “Raddoppio della linea Pistoia–Lucca-Pisa San Rossore- Tratta Pescia–Lucca”, questa amministrazione comunale intende sottoporre all'attenzione della stessa il seguente documento.

In data 07/07/2017 l'amministrazione inviò un contributo tecnico istruttorio su richiesta della Regione Toscana , relativamente al procedimento di Vas del progetto del raddoppio ferroviario, il contributo evidenziava soprattutto le problematiche infrastrutturali, in particolare relativamente alla previsione della chiusura del Ponte del Castellare. Tale collegamento risulta di importanza strategica , in quanto intercetta i flussi di traffico tra la Lucchesia e la Valdinievole in direzione del casello autostradale dell'A1 di Chiesina Uzzanese .Il suddetto ponte è interessato dai flussi di traffico pesante legato al trasporto da e per le cartiere di Collodi e Villa Basilica e dal traffico turistico e veicolare ordinario in direzione verso l'autostrada Firenze Mare.

Inoltre al momento che Rete Ferroviaria ha presentato il progetto definitivo abbiamo evidenziato  una serie di problematiche.

Problematiche già rilevate a Rfi, sia tramite incontri, sopralluoghi e invio di soluzioni progettuali, sia attraverso specifica osservazione da parte del Comune del 22/03/2019  Prot. 11831, e da osservazioni(circa 35) prodotte da parte di privati cittadini, imprese e aziende , osservazioni che ad oggi non hanno ancora ricevuto risposta.

Il progetto di raddoppio della linea ferroviaria, condivisibile in fase di principio, non risulta accettabile così come proposto in quanto produrrà gravissimi disagi economici e grossi problemi di traffico circolatorio.

La chiusura per 24 mesi del ponte ferroviario di Castellare (dovuta al suo rifacimento ex novo previa demolizione), non accompagnata dalla realizzazione di una viabilità alternativa, come più volte richiesto dall'amministrazione, dividerà in due una parte della città, interrompendo il collegamento (specie per il traffico pesante) fra la viabilità da e per Lucca e quella da e per Chiesina Uzzanese, sede del casello autostradale, il tratto interrotto è una strada a traffico  intenso che fa registrare una media oraria di circa 1000 veicoli al giorno.

Questa chiusura produrrà anche l'isolamento dell'attuale Mercato dei fiori della Toscana (Mefit, azienda speciale del Comune di Pescia), con gravi danni economici a tutto l'indotto vivaistico e floreale.

Il progetto non prende in considerazione e non garantisce più l'accesso a tutti i fondi e a tutti i fabbricati presenti lungo il tracciato ferroviario; il raddoppio della linea ferroviaria va ad interessare parti del territorio attualmente destinate a viabilità pubblica e privata e, non essendo al momento previste nuove strade o raccordi con l'esistente, registra già l'isolamento di alcuni immobili, di alcuni fondi agricoli e di alcune aziende che specie nella fase di occupazione per la cantierizzazione dell'opera si troveranno nell' impossibilitate ad operare.

A oggi non abbiamo notizie neanche delle controdeduzioni alle osservazioni presentate dai privati cittadini a Rete Ferroviaria, significando che la previsione del raddoppio interferisce con molte delle attività ortoflorovivaistiche presenti sul territorio del comune di Pescia, previsioni che se non affrontate con attenzione potrebbero determinare la chiusura delle attività, con grave danno all'economia locale.

A fronte di tutte le difficoltà evidenziate e dei disagi che dovranno subire sia i cittadini che le aziende locali non sono state previste da parte di Rfi  misure compensative, quali: rifacimenti di manti stradali e illuminazione pubblica per via Guinigi, Via Santovecchio , Via del Tiro a Segno  (strade contigue al tratto ferroviario interessato dai lavori); realizzazione di scalinata pedonale e abbattimento barriere architettoniche tra il parcheggio stazione , la strada SP11 e il ponte di Castellare; opere per la sicurezza e la incolumità dei cittadini, quali completamento di marciapiedi e realizzazione di passaggi pedonali protetti zona Mefit - ponte di Castellare; opere di risistemazione e di riqualificazione dei sottopassi di Via San Piero e il collegamento col Ponte di Squarciabocconi,  come invece richiesto da parte di questa amministrazione.

Per i motivi sopraesposti questa amministrazione se non riceverà assicurazioni in merito alle questioni evidenziate sarà costretta ad attuare le azioni legali al fine della tutela dell'interesse della propria comunità".

Fonte: Stampa Giurlani
 
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1/10/2019 - 17:24

AUTORE:
Pesciatino

Lo so come funziona all'estero, quando il governo decide una certa opera, la si fa. Molto semplicemente. E poi non stanno molto a sentire i vari comitati, quando una cosa è decisa, è decisa. Poi durano di più i lavori perché lavorano meno apposta, per allungare al massimo la durata dei lavori. In Italia i lavori devono durare il più possibile, perché il sistema politico partitocratico ci deve mangiare. Il sottoattraversamento TAV di Firenze è un caso emblematico. Se ci fosse un governo che ordinasse, anche in modo autoritario, di finire i lavori alla svelta, i lavori avrebbero una durata ragionevole. Purtroppo però in questa "democrazia" ci devono mangiare tutti. All'estero non è così.

1/10/2019 - 10:23

AUTORE:
luciano

Premetto che non ho le competenze tecniche per appoggiare nessuna soluzione, cosa che evidentemente lei possiede, ma le ricordo che RFI ha comunicato che il ponte rimarrà chiuso 2 anni.
Provi a farsi un giro all'estero e vedrà che solo in Italia ci vogliono tempi biblici.

1/10/2019 - 9:54

AUTORE:
Pesciatino

Luciano, lei dev’essere, lo vedo da come scrive, senza un filo logico, uno dei sostenitori della sopraelevata di Montecatini. Geni totali, anche loro. Anche lì, stessa mentalità. Per decenni non fanno nulla e lasciano quegli orribili passaggi a livello in centro (mi riferisco a quelli in Via Marruota, Via del Salsero e Via Tripoli), senza mai trovare soluzioni alternative per eliminarli (in 40 anni il tempo per eliminare i passaggi a livello lo trovi) e poi, quando finalmente la Regione fa una cosa sensata, proponendo di raddoppiare la ferrovia, saltano fuori con la sopraelevata, di fatto bloccando il raddoppio (poi, sarà anche per motivi economici come dice lei, ma già il fatto che Montecatini faccia di testa sua e blocchi i lavori per me è gravissimo, perché i montecatinesi vogliono sempre distinguersi e fare i fenomeni). Comunque, la mia accusa a Pescia e ai pesciatini sta nel fatto che non hanno voluto fare la viabilità alternativa, che avrebbero dovuto fare da decenni, al fine di eliminare completamente il passaggio dei camion e dei veicoli pesanti, destinati alle cartiere, dalla via Lucchese (la via che da Pescia porta a Lucca). Non l’hanno voluta fare perché tizio c’ha l’orto, quindi non si può far passare di lì, caio c’ha il giardino, quindi da lì non può passare, insomma le solite cose italiane. Che c’entra questo con la ferrovia? C’entra, perché la suddetta strada avrebbe dovuto scavalcare la ferrovia con un ponte largo, predisposto per il doppio binario. Se ci fosse stata, tutto il traffico sarebbe potuto passare da lì e il disagio dovuto alla chiusura del ponte del Castellare sarebbe stato più contenuto. Invece i pesciatini, ripeto, intelligentissimi e geniali, non hanno mai pensato che sarebbe stato il caso di costruire un altro ponte, per le suddette ragioni. Ora che si tengano i 24 mesi di stop. Incolpino sé stessi. Per le considerazioni che ha fatto lei sulla galleria del Serravalle, non c’ incastrano niente con Pescia. Le mie considerazioni riguardavano la scarsa lungimiranza e pianificazione urbanistica che negli scorsi decenni c’è stata in Valdinievole (stesso problema a Uzzano, dove quei geni hanno costruito le case accanto alla ferrovia).

30/9/2019 - 12:24

AUTORE:
luciano

Commento che sà di ripicca, ma RFI invece è lungimirante, non fà il tratto Montecatini- Pescia per tutt'altre ragioni che l'opposizione del consiglio comunale di Montecatini.
Hanno finito i soldi che avevano previsto di spendere.
Le opere che dovrebbero fare in quel tratto unite ai rimborsi per le case che andrebbero demolite, porta a sforare il budget stanziato.
Per non parlare della galleria di Serravalle che stà creando molti problemi e rallentamenti a tutta l'opera.

30/9/2019 - 11:45

AUTORE:
Pesciatino

Bravi pesciatini, mettetevici anche voi a rallentare i lavori del raddoppio, tanto che volete, vanno velocissimi!Realizzare qualcosa, in questo disgraziato Paese, è impossibile. Ogni volta che qualcuno fa qualcosa, emergono sempre interessi di bottega che rallentano tutto. Prima Montecatini, ora Pescia. Non è colpa di RFI se a Pescia le varie amministrazioni che si sono succedute non hanno MAI pensato a fare una viabilità alternativa, attesa da anni e non solo per il raddoppio della ferrovia. Non hanno mai fatto nulla per anni, ora, magicamente, col raddoppio, vengono fuori tutte le "magagne"e pretendono che faccia tutto RFI. Il Ponte del Castellare dovrà stare chiuso per forza, in quanto non c'è spazio, attualmente, per il secondo binario, quindi andrà demolito e rifatto. Siccome i pesciatini sono dei geni innati, persone con un elevatissimo quoziente intellettivo, non hanno mai pensato che un giorno la ferrovia sarebbe stata raddoppiata (sono 40 anni che se ne parla) e hanno lasciato tutto così. Per me, può stare chiuso 24 mesi, così imparano i pesciatini! La prossima volta, fate le cose con più lungimiranza!