Il Comune ha recentemente donato un'auto all’associazione onlus “Una scuola e un pozzo in Africa”. L’associazione, guidata da don Piergiorgio Baronti coadiuvato dal segretario Gianfranco Sciatti e dal referente in Senegal Dione Afrane, da anni opera nella regione del Fatik e dopo l’ultima visita a Pistoia alla onlus del sindaco di Fimela ha fatto il punto delle innumerevoli esigenze della popolazione dell’area.

I bisogni riguardano tutti i settori, in primis le problematiche legate alla sanità, alla scuola e al lavoro, settori questi su cui da tempo l’associazione ha realizzato alcuni ambulatori, un reparto maternità, alcune scuole dell’infanzia e primarie e, da poco più di un anno, sta sperimentando con note- vole successo, alcune esperienze di microcredito, constatando che con un investimento minimo di capitali si possono creare significativi esempi di occupazione. Sono state infatti realizzate diverse cooperative, soprattutto femminili, nell’ambito della lavorazione del pesce, della sartoria, della lavorazione della frutta tropicale.

“In questo contesto – dice il presidente don Piergiorgio Baronti – il Comune, con la donazione dell’auto, ha offerto un importante aiuto. Le distanze dai molti villaggi della foresta di quell’area ad un piccolo ospedale al centro del Comune sono così elevate e così prive di mezzi di trasporto che molti ammalati e in modo particolare donne in stato in- teressante spesso, purtroppo, muoiono durante il tragitto. Con il fuoristrada donato dal Comune, potranno essere esplicate una miriade di funzioni altrimenti spesso, impossibili da realizzarsi. “Una scuola e un pozzo in Africa” è veramente riconoscente del dono ricevuto e i ringraziamenti, anche a nome del Comune senegalese, sono forti e sinceri e sicuramente i benefici per quella lontana e sfortunata popolazione saranno importanti”.

“Come amministrazione – afferma il sindaco Piero Lunardi – siamo onorati di poter essere d’aiuto agli abitanti di Fimela. L’auto era stata dismessa dal Comune e abbiamo ritenuto che invece di rottamarla fosse stato più utile donarla a chi ne aveva bisogno nella speranza che questo piccolo gesto possa salvare delle vite umane”.