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PISTOIA
Museo Marini, Palomar: "Silenzio imbarazzante del Comune, è in corso una trattativa con la Fondazione?"

3/3/2020 - 8:42

L'associazione Palomar interviene sul museo Marini.

 

"Dopo la sospensione delle attività, i licenziamenti e la chiusura del museo, il silenzio – a questo punto assai sospetto – dell’amministrazione comunale è per l’ennesima volta soverchiato da un intervento puntuale e informato dell’ex sindaco Samuele Bertinelli. Dal quale veniamo a sapere che fin dal suo insediamento la giunta Tomasi ha interpretato in senso privatistico ed economicistico il suo ruolo all’interno della Fondazione Marini; assecondando di fatto i propositi di trasferimento fuori Pistoia del patrimonio a essa collegato e tradendo le volontà di Marina circa il legame di questa città col maestro.

 

Due anni e mezzo in cui si è consumato lo scempio cui stiamo assistendo, iniziando proprio nell’anno in cui Pistoia era capitale della cultura e il Museo Marini era teatro di mostre, allestimenti importanti, e di iniziative collaterali che imponevano – come si fa in tutti i musei del mondo – norme di sicurezza. Ma l’assessore Bartolomei – noto esperto d’arte e di cultura a fronte della direttrice del Museo Marini Tosi e del direttore del Guggenheim di Venezia – si oppone, in perfetto accordo con il presidente e l’avv. Carnacini che saranno poi gli attori principali del “furto” perpetrato ai danni della città.


Due anni e mezzo caratterizzati dal nascondimento alla città di quel che stava avvenendo, come a “non disturbare il manovratore”: dal trasferimento in luogo ignoto dei titoli obbligazionari, conti correnti, archivio e autentiche, al proposito di accentrare a Firenze un unico Museo Marini, ai licenziamenti. Strano, no, che un sindaco che vede la sua città letteralmente espropriata del suo bene più prezioso non senta mai il bisogno di denunciare la situazione?


Ma ancor più imbarazzante è il fatto che l’atteggiamento omissivo e opaco è proseguito anche dopo l’esplosione pubblica della vicenda. In tre mesi nessuna chiarezza è stata fatta dal Comune. E adesso che stanno emergendo elementi e fatti che coinvolgono altri attori, le prime reazioni – balbettanti e allusive – risultano ancora più inquietanti.


L’assessore Bartolomei minimizza sull’episodio che lo riguarda, confermando tutto quello che Bertinelli ha rappresentato, e lo giustifica con queste parole: “Pensare che si dovesse introdurre un filtro di carattere qualitativo/culturale che, necessariamente, finisce per essere personale/amicale …”. Parole che, dette da un’amministrazione che concede la Sala Maggiore a Casa Pound e nega la San Giorgio al Centro di cocumentazione, fanno riflettere.


Ma Bartolomei va oltre: dice che è tutta una “questione economica”, che la fondazione, con sede al Tau, “ha 59 milioni di disponibilità finanziarie che si sono rese disponibili dal 2019”, che è sicuro “che un accordo si trova”, che le scelte della fondazione siano “ampliamente ritrattabili”. Ma dunque l’assessore Bartolomei sa assai di più di quel che dice. Allude a una trattativa in corso con la Fondazione, quando la città tutta aveva capito che si era aperto un contenzioso. Si dice sicuro che il museo riaprirà. Stabilisce un nesso tra il patrimonio della Fondazione e il comodato del Palazzo del Tau.


Nel mentre un altro esponente della maggioranza avverte di non fare guerra alla Fondazione e di trovare un accordo su quattro ipotetiche proposte avanzate al sindaco di cui nulla è dato sapere.


C’è una trattativa tra Fondazione Marini e Comune? Chi sono i soggetti delegati dal Comune? Quale mandato hanno ricevuto?  

 

Una sola considerazione possiamo aggiungere in conclusione: in questa vicenda, e non solo in questa, la giunta Tomasi ha mancato completamente nel rispetto di quel principio di trasparenza che, secondo la legge, garantisce il buon andamento e l’imparzialità della pubblica amministrazione. Noi ci impegneremo a garantire ai cittadini pistoiesi il loro sacrosanto diritto alla trasparenza".

Fonte: Associazione Palomar
 
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3/3/2020 - 17:52

AUTORE:
ermete

Leggere l'articolo e farsi venire il mal di testa ......
Di tutto restano parole criptiche e altre chiare di disistima per l'assessore Bartolomei di cui ricordiamo la rottura con l'ex sindaco e la ruggine che ancora regna sovrana fra i due.
L'asserzione che l'assessore , "noto esperto d'arte e di cultura" a fronte di veri esperti d'arte , c'azzecca come il cavolo a merenda.
Un brutto intervento di Palomar ricco di detto e non detto , a signifiare unicamente che "ai tempi di Bertinelli" certe cose non sarebbero state possibili .
Se poi , comu unica cosa che traspare chiaramente , il comune non si sia reso disponibile ad aggiornare le sicurezze , allora perché il museo è rimasto aperto ? E allora non potrebbe essere un braccio di ferro per chi paga ?
Leggendo in filigrana l'articolo si vuol far sapere di conoscere ben altri retroscena ...
Questo modo di "notiziare" non mi piace pur avendo votato per l'opposizione.