Salvatore Leggio (Pescia è di tutti) interviene

"Tutto quello che ho fatto, l'ho sempre fatto per i cittadini". Con questo tormentone, ripreso dagli accoliti di Pescia Cambia, il sindaco tenta da sempre di imbonire i cittadini. Vedremo cosa ne penserà il Tribunale di Firenze, ma quello che preme ora è chiarire come nella sostanza la realtà sia quella opposta, ovvero che l'amministrazione Giurlani ignora totalmente e irresponsabilmente le voci dei cittadini.

C'è un coro di persone responsabili che chiedono di riflettere sulla volontà di alienare le quote di Acque Spa.Voci nel deserto, visto la fretta, sospetta, con cui si cerca di dismettere quelle che vengono comicamente definiti "assetti non strategici".

E andranno a diritto, nella consueta colpevole assertività di una maggioranza  che pare l'orchestrina del Titanic. Si, perchè la barca affonda. L'ultimo pronunciamento della CdC, riporta drammaticamente come il Comune abbia ben 25 cause pendenti, a fronte delle quali, niente è stato accantonato nell'ipotesi di soccombenza.

Una per tutte: la società che gestisce i parcheggi ha citato il Comune per un danno di 6 milioni di euro. E solo per tale giudizio, l'ente avrebbe dovuto accantonare un fondo rischi quantificabile in circa 2 milioni, perchè, testuale: "A nulla valgono le assicurazioni fornite dal sindaco in adunanza pubblica".

E come dire altrimenti, visto la temerarietà con cui Giurlani si è lanciato in un contenzioso, che non potrà che sfociare in un bagno di sangue. Del cui incobere  fornisce contezza  niente meno che il Tar Toscana, quando scrive  che "non è dato evincere quale sia l'interesse del Comune di Pescia all'annullamento  di una concessione rilasciata nel 2011".

E quindi, tragedia annunciata, e non solo parcheggi carissimi, ma la beffa di un risarcimento che cadrà sui cittadini. Vengono in mente scenari apocalittici, di storici default tipo Grecia, o peggio Argentina. E chi cerca di far ragionare viene zittito da mani alzate acriticamente in consiglio, e da videini e carnevalate  all'esterno.

Sarebbe da ridere se non fosse da piangere, al pensiero di quello che le future generazioni di pesciatini dovranno sopportare a fronte di questi scellerati comportamenti".