INTERVENTO

di Franziska Struwe

Tornata dall'esperienza del "Treno della Memoria", organizzato dalla Regione Toscana, mi chiedo se il razzismo malato sia solo accantonato in un angolo non troppo distante da noi quando mi vine detto, dai miei coetane, che è necessario, come è stato proposto in alcuni comuni, chiudre tutti i rom e sinti in un campo unico recindandolo e mettendoci dei polizziotti a sorvegliare.

Ora che ho visto e provato sensazioni nuove che la lingua umana non puo' spigare, questa domanda martella forte i miei pensieri.Vedere un campo di sterminio è disarmante, sapere che vicino a dove c'erano i forni crematori a Birkenau ci sono almeno 4metri di cenre umana mette veramente i brivi.L'esperienza del "treno della memori" che ho fatto in quanto membro del Parlamento Reginale delgli Studenti della Toscana, è unica nel suo genere e serve per dimostrare ciò che spesso i libri scolastici raccontano solo in maniera schematica.

Sentire le voci dei sopravvissuti è stato molto emozionanate, ascoltare le loro storie di morte quotidiana e di fame fa commuovere. Le sensazioni che ho provato sono state diverse ma lo stesso legate da un senso di orrore. Ogni ragazzo dovrebbe vivere tali emozioni, dovrebbe stare qualche minuto in silenzio davanti al muro della fucilazione di Auschwitz, e provare a sentire il rumore delle fucilate.

C'è chi dice che fare viaggi del genre sia solo molestare psicologicamente un ragazzo e che ciò è inutile, allara,io dico: se essere vedere un campo di sterminio serve a dimostare dove può arrivare la mente contorta umana, ben venga un molestia come questa. Se consideriamo che un ragazzo che si commuove davanti a questo orrore è inutile io dico mille volte di no. Andate ad Auschwitz e provate ancora a dire che è superfluo sapere ciò che succedeva, provate a dire che male che un ragazzo pianga. Provateci.