Al Teatro Pacini, domenica 6 novembre ore 16, nell`ambito delle iniziative del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, il Teatro dei Garzoni di Pescia e la compagnia TeatrEuropa di Corsica con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Pescia e il sostegno della Regione Toscana e della Collettività di Corsica presentano Pasolini segreto, spettacolo teatrale in omaggio a Pier Paolo Pasolini, poeta, polemista e profeta, scritto da Orlando Forioso.

 
Con gli attori del Teatro dei Garzoni: 
Massimo Bartolesi, Paolo Bartolini, Marco Bertini, Irene Caltagirone, Sabrina Carrara, Stefano Del Dotto, Massimo Domini, Marco Giori, Gaia Incerpi, Camillo Massa, Martina Miceli, Fabio Paoli, Tania Pasquinelli, Deborah Pellegrino, Lorenzo Spadoni. 
E la partecipazione della soprano Maryline Leonetti e del cantante Francesco Viglietti 
Regia Orlando Forioso 
 
Domenica 6 novembre sarà festa grande per il Teatro a Pescia, con l`apertura autunnale a carico degli stessi cittadini della Val di Nievole, che compongono la compagnia del Teatro dei Garzoni, in collaborazione con il Comune di Pescia.

Pasolini segreto è uno spettacolo teatrale e un progetto culturale realizzato nell’ambito delle iniziative dedicate a Pier Paolo Pasolini in occasione del centenario della nascita: 1922/2022.

In questo anno pasoliniano il Teatro dei Garzoni e il suo direttore Orlando Forioso hanno lavorato allo studio, alla scrittura e alla messa in scena di uno spettacolo in omaggio ad uno dei maggiori scrittori del Novecento.

Ci si è concentrati sugli scritti e soprattutto sugli ultimi mesi di vita.  Partendo dalle fotografie che Dino Pedriali gli fece tra i mesi di agosto e ottobre del 1975, e che fecero enorme scandalo, mostrando per la prima volta Pasolini nudo.

“Partendo da queste foto abbiamo immaginato uno spettacolo/processo all’autore delle foto ma anche agli eredi dello scrittore, la mamma e la cugina. Un processo che comincia già male, senza una giuria, e che rischia di non farsi se non con la partecipazione di alcuni spettatori” dice il regista Orlando Forioso.

Tra video, frammenti di poesie, evocazioni canore e personaggi di una Italietta piccola e delirante si sviluppa questo viaggio in Pasolini uomo/poeta/regista/profeta. Il palcoscenico diventa luogo del processo e la sala spazio teatrale vivo dove si alternano avvocati e televisioni, personaggi inventati e personaggi reali come Oriana Fallaci, Laura Betti…

Uno spettacolo totale dove il comico e il tragico si alternano, come nelle opere e nei film di Pasolini. Dove la risata lascia il posto alla malinconia, alla denuncia e viceversa.

Ridere con Pasolini è la scommessa, senza perdere né l’intelligenza profetica né le mille provocazioni.

Alberto Moravia, in Campo dei fiori a Roma, davanti al feretro del poeta massacrato disse: ” … è morto un poeta, e di poeti ne nasce ogni cento anni!“.

Ai 15 attori della compagnia del Teatro dei Garzoni si aggiungono due artisti eccezionali, la soprano corsa Maryline Leonetti e il cantante napoletano Francesco Viglietti, che segnaleranno delle evocazioni canore durante lo spettacolo.

Inutile dire che il processo tutto sarà tranne che un vero processo: un vero delirio.

Questa forma di spettacolo è stata anche scelta perché ci si dimentica sovente che Pasolini ha subito più di 50 processi per le sue opere letterarie e cinematografiche.

Lo scandalo, la morte, il corpo. Il corpo soprattutto è l`elemento cardine di questo spettacolo che chiude l`anno pasoliniano che il regista Orlando Forioso ha festeggiato a marzo al Teatro di Bastia in Corsica con esposizione, incontri e spettacoli e che chiude in Toscana in questi giorni di inizio novembre che ricordano quella terribile notte del 1975.

La collaborazione tra Corsica e Toscana continua e tesse sempre più i legami di collaborazione, perché le iniziative su Pasolini continueranno anche nel 2023 con i giovani corsi e toscani impegnati in una rivisitazione del documentario Comizi d`amore che Pasolini realizzò in giro per l`Italia negli inizi degli anni 70`, facendo domande sulla sessualità in quegli anni. E oggi? Saranno gli stessi giovani a intervistare 50 anni dopo.