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PODISMO

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PODISMO

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Dopo il Kim e liu del Nord e il Kim e Liu di Roma la società sportiva Kin Sori Taekwondo asd si conferma prima delle toscane nel taekwondo e 3 nel parataekwondo italiano.

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PISTOIA
Celebrazioni della “Virgo Fidelis”, 81° anniversario della battaglia di Culqualber” e Giornata dell'orfano

21/11/2022 - 14:43

Nella mattinata odierna, presso la chiesa di San Bartolomeo in Pantano, in piazza San Bartolomeo, alla presenza delle massime autorità militari, civili e religiose della provincia, tra i quali il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Stanislao Nacca e il prefetto Licia Donatella Messina, si sono svolte le celebrazioni in occasione della “Virgo Fidelis” dell“81° anniversario della battaglia di Culqualber” e della “Giornata dell’orfano”, officiate da Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia. 
 
Sotto questo nome la Vergine Maria è divenuta patrona dell'Arma dei carabinieri dall'11 novembre 1949, data di promulgazione del Breve relativo di Papa Pio XII, che in tal senso aveva accolto il voto unanime dei cappellani militari dell'Arma e dell'Ordinario militare per l'Italia.

 

Il titolo di "Virgo Fidelis" era stato sollecitato in relazione al motto araldico dell'Arma "fedele nei secoli". La ricorrenza della patrona è stata fissata dallo stesso pontefice il giorno 21 del mese di novembre, in cui cade la Presentazione di Maria Vergine. La preghiera del carabiniere alla "Virgo Fidelis" è dell'arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949 era ordinario militare.   
 
Nella stessa data ricorre l’81° anniversario dell’eroica difesa del caposaldo di Culqualber da parte del I battaglione carabinieri e Zaptiè allorquando, il 21 novembre 1941, valorosamente si sacrificarono in una delle più cruente battaglie in terra d’Africa.

     
Per il valore dimostrato in quell’occasione, la bandiera dell’Arma venne insignita della seconda Medaglia d’oro al valor militare, con la seguente motivazione: «Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa l'impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell'intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per ultima volta in terra d'Africa, la vittoria delle nostre armi.Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo nella quale comandante e carabinieri fusi in un solo eroico blocco simbolico delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell'Arma» (Culqualber – Africa Orientale, agosto-novembre 1941).      
 
Nel corso del discorso tenuto dal comandante provinciale dei carabinieri, un sentito e affettuoso pensiero è stato, infine, dedicato agli orfani, di cui oggi si celebra la giornata, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto.

Fonte: Carabinieri
 
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22/11/2022 - 11:16

AUTORE:
Urano

Il ripudio della guerra ,mcome presente in Costituzione , pone un quesito .
Quando la guerra diventa inevitabile ?

Il pacifista non ha dubbi e non indica soluzioni e quindi non risolve il dubbio .

Allora possiamo considerare la guerra come una sorta di legittima difesa della integrità del territorio e della nostra gente .

Ma nel mondo di oggi possiamo restringere il concetto alla difesa del suolo della patria ?

Certamente in un mondo di schieramenti ciò non è definibile smpr con certezza .

Una cosa è certa però :
Leggere questa motivazione di medaglia d oro e pensare a chi lasciò la vita in questa operazione , è accettabile solo per la pietà che suscita e non certo come esempio .

Lo stato fascista mando' i propri soldati in Africa , nei balcani , in Russia , in Francia e riconobbe in questi misfatti l eroismo degli attori.
Pietà per i morti , ma un velo di pudore nel raccontare .

21/11/2022 - 22:27

AUTORE:
Bibi

Che effetto terribile fa oggi leggere questa motivazione , riflettendo poi sul fatto del dove e perché si svolgevano questi avvenimenti .

Forse al momento sembrava avere un senso , ma oggi risulta una precisa responsabilità della politica dello stato fascista che mandava a morire in terra lontana le migliori forze vive della nazione .

La motivazione della medaglia d oro , sembra risarcire i caduti per mantenere , inutilmente , un pezzo di un impero nato morto.

Visto dal presente , quel che si legge , dovrebbe solo fare riflettere su come uno stato mosso da nuovi fascismi sia realtà di oggi.

Esiste poi un concetto base che è quello di morire per la difesa della patria e morire per gli interessi della patria .
Questo è ancora oggi la differenza fra morti e morti.