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PROVINCIA
Lessico quotidiano e termini da gamer

10/11/2023 - 8:49

Uno dei fenomeni più comuni nel parlare quotidiano è il diffondersi di termini basati sulle nuove tecnologie: queste, proprio per il loro essere nuove, fanno sorgere la necessità di riferirsi a ciò che le riguarda con termini a loro volta nuovi, che appena diventati di utilizzo comune si trasformano in veri e propri neologismi. Spesso si tratta di termini inglesi, conseguenza del fatto che il più delle volte la lingua delle tecnologie è proprio l’inglese. Basti pensare a termini relativi alla messaggistica istantanea come chattare, dal verbo inglese per indicare le conversazioni, o ghostare, che indica l’ignorare i messaggi di qualcuno. Molti di questi esempi provengono dal mondo dei videogiochi: il loro successo trasversale ha fatto sì che tanti termini originari del lessico da gamer, spesso abbreviazioni o termini inglesi, abbiano iniziato a essere utilizzati nel parlare comune. A volte conservando il loro significato originario, altre volte abbracciando estensivamente un maggior numero di utilizzi, sono numerosi i termini quotidiani che trovano origine nel mondo del gaming.


Quando qualcuno pone bruscamente fine a una conversazione, magari uscendo dalla stanza sbattendo la porta, si può commentare affermando che abbia ragequittato. Il termine deriva dall’unione dei termini inglesi per indicare la rabbia, rage, e l’azione di uscire, to quit, e nel mondo del videogaming il ragequit è quello che fa chi, in un moto di frustrazione, smetta di giocare, magari forzando la chiusura del videogioco o direttamente spegnendo la console.


Per chiedere qualcosa a qualcuno, invece, si può domandare di droppare l’oggetto del quale si ha bisogno. Deriva da una meccanica tipica dei videogiochi di ruolo, nei quali i nemici sconfitti lasciano cadere a terra oggetti che si possono raccogliere: to drop, in inglese, indica proprio il lasciar cadere qualcosa.


Grindare, invece, è utilizzato per indicare un’azione ripetuta nel tempo, spesso noiosa e di poco impegno. Deriva dall’inglese to grind, letteralmente macinare, e nel videogaming è utilizzato per indicare tutte quelle azioni semplici ma che, ripetute in gran quantità, possono essere utili per raggiungere un determinato risultato. Esattamente come una macina che, passando e ripassando sui cereali, finisce per trasformarli in farina.


Quando si decide di rinunciare a qualcosa, invece, si può annunciare la propria intenzione di foldare. Si tratta di un termine che deriva dal fold, l’azione con la quale si identifica il rinunciare alla propria mano nel poker. Se per esempio abbiamo in mano solo una coppia, una delle combinazioni più basse nelle gerarchie dei punteggi del poker, è normale reagire ai rilanci degli altri giocatori facendo fold, ritenendo di non avere abbastanza possibilità di successo. Per estensione, ogni qualvolta si rinunci a qualcosa per le poche probabilità di successo si può dire che si folda.


Riferendosi a qualcuno con lo sguardo perso nel vuoto, invece, si può dire che sia AFK. Pronunciato come lettere inglesi, si tratta di un acronimo utilizzato nelle chat per indicare l’allontanarsi dalla tastiera: Away From Keyboard. Il personaggio in gioco, privo di controlli, rimane dunque immobile, una situazione che può ricordare proprio quella di chi si trovi momentaneamente soprappensiero.


Nabbo, invece, è un epiteto rivolto a chi sia alle prime armi con qualcosa, risultando impacciato e poco sicuro. Si tratta di una versione italianizzata del termine inglese noob, a sua volta derivato del termine newbie: letteralmente, il suo significato è quello di novellino. In termini videoludici, vengono così chiamati i videogiocatori che fanno qualcosa di sciocco o ingenuo, come fossero appunto nelle loro prime esperienze: si tratta di un termine in genere utilizzato in senso derisorio, che nel parlato comune ottiene un’accezione molto più bonaria.


Non è raro, infine, utilizzare come forme di saluto termini come BB o GG, pronunciati in questo caso come lettere italiane: si tratta di acronimi tipici dei messaggi testuali scambiati nel videogaming. Al termine di una partita è normale complimentarsi con gli altri videogiocatori scrivendo in chat GG, ossia Good Game; se quella è poi stata l’ultima partita e si sta chiudendo il gioco, solitamente si aggiunge anche BB, acronimo per Bye Bye. Nel parlato entrambe le abbreviazioni vengono utilizzate con il medesimo valore di commiato, e non è dunque raro sentire qualcuno che, andando via, saluti con GG BB.

 
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10/11/2023 - 15:36

AUTORE:
gamer noob

Bell'articolo, che sottolinea, se ce ne fosse bisogno, che se c'è tutto un modo particolare di comunicare tra gamers evidentemente non esiste tutta questa "solitudine" davanti al pc o alla console che i media (gli altri) vorrebbero farci credere.
Viva i videogiochi , sia come forma d'intrattenimento che d'arte come lucca comics & games ben rappresenta.