Rischiano seriamente di stare chiusi ancora per diverse settimane i cantieri alle Terme Leopoldine, che secondo i progetti dell’architetto Massimiliano Fuksas dovrebbero portare alla realizzazione di una grande piscina termale e di un bagno romano tra i più belli d’Europa.
Oggi, infatti, l’Amministratore unico della società, Paola Paganelli, si è incontrato con la commissione consiliare comunale sulle società partecipate e, oltre a confermare il blocco dell’erogazione del mutuo da parte del pool di banche finanziatrici guidate da Bnl (che ha di conseguenza fermato i lavori ormai da quasi due mesi), l’Au ha anche rivelato che servirà ancora tempo per definire la situazione.
L’obiettivo di inaugurare il complesso termale per Pasqua 2012 (come detto a più riprese) appare pertanto sempre più irrealizzabile, tenuto anche conto che per la riapertura del cantiere si dovrà aspettare almeno fino alla fine di giugno, ovvero fino alla firma del nuovo contratto di finanziamento. Mancano infatti all’appello ancora 8,5 milioni di euro sul totale di 20,3 milioni di mutuo. A bloccare l’intero procedimento era stato un atto di pignoramento derivante da una sentenza avversa alla società Terme nei confronti dell’ex amministratore delegato Nicola Fortunati.
Buone notizie sono invece arrivate sul fronte del bilancio 2010, che ha chiuso con un utile di 300mila euro, con ricavi totali in aumento del 5% (e un +11% di ricavi prettamente termali). Discreto l’andamento anche nei primi tre mesi del 2011, che hanno visto aumentare i ricavi del 50% e diminuire il costo del lavoro del 4%.

Prosegue spedita anche la vendita degli immobili termali non strategici: per l’ex-Imbottigliamento è pronto un bando di vendita e ci sono già due manifestazioni d’interesse, mentre per le ex-Lavanderie si è fatto avanti l’assessorato regionale alla sanità per realizzarvi un istituto di medicina dello sport. Prevista infine anche l’emissione da parte della società Terme di un prestito obbligazionario da 2,4 milioni di euro in 240 titoli da 10mila euro.