Due vittorie e tre sconfitte nel bilancio dell’ultimo weekend del Pistoia Basket Junior.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 annuncia di aver raggiunto un accordo fino al 30 giugno 2025 con l’ala Maurice Kemp Junior. Il giocatore indosserà la maglia numero 9.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con l’ala americana Elijah Childs.
Dal 21 al 24 novembre va in scena la prima tappa della fase eliminatoria della Ibsa NextGen Cup 2025.
Le statistiche rappresentano gli ingredienti dei record e ogni primato dà vita a tantissime curiosità.
As Estra Pistoia Basket 2000 comunica che, in occasione dell’ultima assemblea del consiglio di amministrazione del club, è stato ratificato l’ingresso di una quinta persona che ricoprirà il ruolo di consigliere.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Luka Brajkovic.
As Estra Pistoia Basket 2000 è lieta di annunciare la firma dell’accordo, fino al 30 giugno 2025, con l’ala/pivot americana, con passaporto lettone, Andrew Smith.
Dal 3 al 25 marzo, presso la galleria McTerme, nell’area della ex Lazzi, a Montecatini Terme (via Toti) si terrà la mostra “Tre per uno”, con l’abbinamento di opere di tre giovani artisti locali con quelle di un maestro affermato.
Riccardo Bacci, Daniele Gaudiano e Francesco Niccoli esporranno dunque i propri lavori unitamente a Rocco Normanno.
In vista di questa importante occasione – tanto per gli artisti quanto per la cittadinanza, che può finalmente fruire di uno spazio riservato alla cultura – ho intervistato l’amico Daniele Gaudiano, iscritto all’Accademia di Belle Arti a Firenze, cercando di approfondire alcuni aspetti delle sue creazioni esposte.
Si tratta di una selezione di quadri caratterizzati dalla medesima tecnica (medium espressivo), ovvero il gesso su tela.
Daniele mi ha spiegato il tipo di tecnica utilizzata, che consiste nel preparare la tela con una base (fondo gesso), per poi realizzare, invece, su un altro supporto, l’immagine che, successivamente, viene ribaltata sulla tela, in modo da formare su di essa una sorta di negativo, che poi l’artista riesce ad imprimervi mediante graffi sul supporto che si riflettono sulla tela.
L’opera definitiva, perciò, comprende una dimensione spaziale ed una temporale, in cui la prima è data dalla distanza fisica tra la base pittorica (la sospensione del colore) e la struttura di ogni traccia di gesso, quindi il colore contrapposto al segno, mentre la seconda attiene alla percezione da parte dell’osservatore, il quale ha bisogno di più tempo per capire e ricomporre l’immagine rispetto a quello che richiederebbe un quadro realizzato con una tecnica tradizionale.
Mentre le ultime opere, in ordine di realizzazione temporale, sono mosse da un intento di denuncia della mercificazione del corpo della donna, che costituisce un leit motiv di non immediata evidenza poiché le figure risultano piuttosto decontestualizzate, le prime invece fluttuano in una dimensione onirica meno definita.
“L'arte, quella vera, quella che viene dall'anima, è così importante nella nostra vita. L'arte ci consola, ci solleva, l'arte ci orienta. L'arte ci cura. Noi non siamo solo quello che mangiamo e l'aria che respiriamo. Siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci hanno addormentato da bambini, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato e le emozioni che un quadro, una statua, una poesia ci hanno dato” (Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio).
Ogni singola parola che compone questa meravigliosa citazione del grande Terzani si colora di una luce particolare dinanzi a un quadro di Daniele, perché i suoi lavori colpiscono anche lo spettatore più distratto, superando la barriera dei sensi e giungendo direttamente al cuore delle emozioni.
Emozioni viscerali, che sembrano toccare angoli dimenticati del nostro inconscio, ricordi tanto lontani che sembrano appartenere ad altre epoche.
Così come Daniele imprime i colori sulla tela attraverso dei graffi, così le sue opere sembrano graffiare quella pellicola di anestetizzante razionalità di cui abitualmente ci rivestiamo, aprendo la porta ai ricordi annidati nella nostra memoria emozionale e a nuove sensazioni che ad essi si intrecciano in un unicum inscindibile.
Si tratta di opere estremamente complesse e mai banali, che un osservatore può apprezzare a più livelli purché respinga ogni tentazione di rifugiarsi in una prospettiva interpretativa preconfezionata: occorre cercare. E non si tratta di una ricerca guidata: non vi è un ordine suggerito nella visione delle opere (6 lavori in totale tra cui un trittico, dunque 8 pezzi), né vi sono univoche chiavi di lettura fornite della sintassi dei quadri.
Ogni singolo elemento, per quanto possa apparire secondario in una visione d’insieme, magari perché poco definito o meno in evidenza, è purtuttavia funzionale alla comprensione; ogni punto della tela può essere scelto per iniziare la lettura, le cui redini sono completamente nelle mani dell’osservatore.
Daniele mi ha infatti spiegato che ogni elemento che compone l’opera ha un ruolo di concorrente e mai di deterrente, che va a chiudere il cerchio del percorso interpretativo.
La grandezza di un artista sta anche nel realizzare un’opera che non esaurisce tutto ciò che può trasmettere in sé stessa, ma che – al contrario – cattura tutto ciò che lo spettatore è disposto a concederle, sotto forma di attenzione ed interpretazione, veicolato dal bagaglio personale di esperienze ed emozioni, e lo restituisce in una forma nuova e più completa e matura, quasi travolgente.
Anche per questo, con i migliori complimenti all’artista e gli auguri per la sua carriera, invito caldamente i lettori a dedicare un piccolo ritaglio del proprio tempo alla visione di queste opere che non potranno sicuramente lasciare indifferenti.
La galleria sarà aperta venerdì (16.00-19.00), sabato e domenica (10.30-12.30 e 16.30-19.30).