Ultimo giorno in Valdinievole per l'Irlanda di Trapattoni.

Domani la nazionale lascerà l'Italia, prima di ritrovarla di nuovo sui campi polacchi di Euro 2012.

Questa mattina le porte della sala consiliare del Municipio si sono aperte per il mister e il suo vice Marco Tardelli.

Nell'occasione la città ha tributato il caloroso saluto a tutta la delegazione in partenza verso Budapest per un test amichevole contro la nazionale Ungherese. Oltre allo staff tecnico, erano presenti il sindaco Giuseppe Bellandi e l'assessore allo sport Stefano Pucci.

“La settimana del ritiro – ha esordito il primo cittadino – è volata via rapida. Per noi è stato davvero un onore ospitare gli amici irlandesi a cui tutta Italia è affezionata.

Spero che la squadra abbia apprezzato il nostro lavoro e abbia compreso quanto di buono Montecatini può regalare in termini di ospitalità e gentilezza”.

I rapporti fra Italia e Irlanda, peraltro, sono davvero saldi, così come conferma il sindaco.

“Le storie dei due paesi sono fra loro molto simili – spiega – forse è per questo che ci siamo trovati bene fin dall'inizio. Spero che da noi abbiano potuto lavorare in modo proficuo”.

Un'attenzione particolare era rivolta ai terreni da gioco.

L'Italia, per il suo clima e le piogge scarse, non sempre è in grado di offrire campi adatti per il calcio. Ma lo stadio “Alberto Benedetti” ha garantito una tenuta davvero invidiabile e anche da questo punto di vista tutti possono dirsi soddisfatti.

“Abbiamo trovato – conferma il Trap – delle strutture eccellenti dove allenarci. In Irlanda l'erba cresce gratis e in modo spontaneo, mentre nel nostro paese è costoso mantenerla, quindi dobbiamo ringraziare chi ci ha offerto tutto questo.

La squadra ha capito da subito che Montecatini era l'ambiente ideale per prepararsi”.

L'impatto mediatico di Trapattoni in Italia è stato davvero notevole.

Moltissimi giornalisti irlandesi hanno seguito le gesta del team, e mostrato Montecatini al di fuori dei confini nazionali.

Ma oltre ai reporter da Dublino, servizi sulla città sono andati in onda anche sulla CNN e la BBC. Insomma, se l'obiettivo era promuovere la città all'estero possiamo dire che il risultato è stato raggiunto.

“In questa settimana abbiamo organizzato diversi eventi collaterali  – conferma Fabrizio Raffaelli, presidente di Convention Bureau – perché volevamo sorprendere con la nostra grande offerta. Crediamo di esserci riusciti”.

Fra le iniziative che hanno riscosso maggior successo, c'è il concorso per eleggere la miglior vetrina ispirata ai colori dell'Eire.

Decine di negozi hanno decorato gli interni in verde, ma il migliore, secondo la giuria, è la gelateria Desideri, premiata con un viaggio di 3 giorni in Irlanda.

Questa sera gran finale a partire dalle 19, quando, in contemporanea a “Time Out”, festival della cultura sportiva, in piazza del Popolo prenderà vita un talk show con Giovanni Trapattoni e Marco Tardelli come ospiti d'eccezione.Coi campionati europei ormai alle porte, qualche riferimento non può che riguardare anche la nazionale azzurra, proprio ieri sera malamente sconfitta dalla Russia.

“L'Italia che affronteremo – ha avvisato il Trap – sarà una squadra ben diversa. In questo momento della preparazione sono normali periodi di alti e bassi, dunque resto convinto che il gruppo di Cesare Prandelli parta favorito rispetto a noi”.

Ma Trapattoni torna anche sulla sua frase di qualche giorno fa, che tanto aveva indispettito il presidente della Federcalcio Giuseppe Abete. Il commissario tecnico aveva spiegato che l'immagine dell'Italia all'estero viene continuamente svilita dalle bufere giudiziarie che coinvolgono lo sport.

Il numero 1 della Figc aveva invitato il commissario tecnico ad una maggiore lucidità nei commenti.

“Sono anni che alleno fuori dal mio paese – ha concluso il Trap – e ascolto sempre i giudizi stranieri, per cui quando dico certe cose so di cosa parlo. La proposta del premier Monti di fermare il pallone per 2-3 anni, però, mi sembra davvero irrealizzabile, anche perché il calcio italiano non è solo questo”.

Per fortuna che c'è il Trap.

Di Giacomo Ghilardi