La Cna di Pistoia prende atto con una certa soddisfazione dei due provvedimenti ministeriali, emanati in questi giorni, che intervengono su quella parte della riforma Fornero che si occupa delle partite Iva e, molto opportunamente, degli autonomi nei cantieri.

"Il combinato disposto di questi due documenti, la circolare e il DM del 20 dicembre, introduce infatti nuove norme comportamentali su cui dovrà basarsi l’attività ispettiva chiamata a verificare la genuinità del rapporto intercorrente fra le aziende edili che concorrono a realizzare l’opera. Il sorvegliato speciale è ovviamente l’intreccio dei subappalti con cui è frammentata la filiera produttiva delle costruzioni. che si snoda sulla linea di confine fra lavoro subordinato e autonomo.

A costo di banalizzare il concetto, stiamo parlando del caso in cui più artigiani singolarmente, operano in maniera coordinata nell’esecuzione di un’unica opera.

Su questo tema, afferma Stefano Salvi, coordinatore provinciale di Cna Costruzioni, nel corso del 2012 lo stesso Ministero del lavoro aveva già diramato un documento, che aveva generato allarme nel settore, contenente proprio le istruzioni per verificare la regolarità di questo intreccio. In base a tale documento gli ispettori avrebbero dovuto capire la “genuinità” ed “effettività” delle prestazioni di lavoro autonomo tramite presunzioni generali e astratte,  Con tali modalità accertative a rischiare l’estromissione dai cantieri potevano davvero essere in molti: aggiungendo difficoltà alla situazione drammatica che interessa da anni il settore dell’edilizia,sostiene Salvi.

Siamo ovviamente convinti, continua, che rispettare le norme lavoristiche e della sicurezza sia sacrosanto; vorremmo fosse altrettanto ovvio però che presidiare la legalità non possa ridursi ad impedire agli autonomi di lavorare assieme.  Gli artigiani, quelli in regola si intende, sono e restano imprenditori. Abbiamo sempre sostenuto che salvo casi clamorosi, peraltro sempre possibili, un artigiano operante in subappalto non abbandona mai completamente la sua autonomia operativa e anche quando questa sembri venir meno le modalità concrete di lavoro continueranno comunque a discostarsi nettamente da quelle proprie del lavoratore subordinato. Ci conforta pertanto, termina Salvi, constatare che anche il Ministero del Lavoro, ha modificato le sue convinzioni evitando una forzatura giuridica e un caos nel settore.

Quello che serve davvero è che sia finalmente approvata la legge di accesso alla professione edile ma su questo non vediamo novità".