Ancora pochi giorni e prenderanno il via i saldi per la stagione invernale 2013. Salvo pochissime eccezioni, in tutte le regioni compresa la Toscana, la partenza è fissata per il prossimo 5 gennaio. Una data unica per l’inizio delle svendite che è stata frutto di una proficua collaborazione fra Federmoda Confcommercio e le Regioni per evitare spiacevoli diatribe interregionali e incertezza nei consumatori.

Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, nel periodo dei saldi, si spenderanno in media circa 359,00 euro a famiglia in abbigliamento e accessori per un valore complessivo di 5,6 miliardi di euro che valgono una porzione non trascurabile (circa il 18%) del fatturato annuo del settore moda. Le stime, per l’associazione, sono abbastanza in linea con lo scorso anno, con la differenza che quest’anno nei periodi ordinari si è venduto meno rispetto alla stagione precedente.

Un autunno particolarmente mite dal punto di vista climatico, le difficoltà di spesa delle famiglie e un natale all’insegna del risparmio non hanno favorito l’acquisto dei capi di abbigliamento invernali. Per questo le prossime settimane rappresentano una particolare opportunità per i consumatori che nei negozi di abbigliamento, calzature ed accessori potranno trovare ampia scelta di prodotti a prezzi molto vantaggiosi.

“I saldi – commenta Sergio Tricomi, delegato Confcommercio per il centro storico di Pistoia - rappresentano un appuntamento annuale irrinunciabile ed anche uno straordinario rito collettivo capace di attrarre l’interesse di quasi sedici milioni di famiglie italiane e di numerosissimi turisti stranieri affascinati dal made in Italy. I saldi di quest’anno saranno caratterizzati da qualità, ampiezza di assortimento e soprattutto prezzi, con percentuali di sconto veramente allettanti.”

“Speriamo che i saldi in questo periodo – aggiunge Enrico Ciardi, presidente Federmoda Confcommercio Pistoia - possano rappresentare una chance per i negozianti del settore moda dopo una stagione come quella di quest’autunno/inverno partita col freno tirato e per i consumatori per soddisfare una necessità o un desiderio con l’acquisto di un capo di qualità a prezzo più accessibile.”  

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base: Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.