Riordino sanità, Sel:" Accentrare oltre ogni ragionevole misura non sempre comporta razionalizzazione della spesa"
Srl interviene in tema di sanità. "Ancora una volta sulla sanità il PD se la canta e se la suona. Il governo Renzi ha tagliato con la legge di stabilità i fondi per il Servizio Sanitario Nazionale: il PD ha votato a favore. La Regione Toscana, senza opporsi alla suddetta decisione ha rinunciato a svolgere il ruolo di difesa del diritto alla salute che altre volte in passato ha svolto, si è adeguata alla logica prevalente e ha ripartito i tagli conseguenti tra le varie Aziende USL: e il PD ha votato a favore. A livello locale, dato che Pistoia risulta penalizzata nella distribuzione dei tagli, parlamentari e dirigenti PD si “scandalizzano” ed escono clamorosamente sulla stampa. Forse se il taglio pesante fatto a Pistoia fosse stato fatto a qualche altra provincia sarebbe stato ben fatto e non avrebbero protestato ? Non avrebbero fatto meglio a opporsi alle scelte del governo nazionale ? I cittadini e gli operatori della sanità sono stanchi di assistere a tanto opportunismo da parte di certi politici. Ricordiamo, ad esempio, con quanta enfasi è stata fatta recentemente l’assurda battaglia sul 118: forse certe risorse potevano essere altrove e meglio impiegate. O no ? E’ il momento, invece, di aprire un dibattito serio sulla sanità nazionale, regionale e locale per affrontare i nodi veri: ad iniziare dalla prevista riorganizzazione delle Aziende USL toscane che da 12 dovrebbero diventare 3 e di Area Vasta, con la conseguenza che Pistoia rientrerebbe insieme con Firenze, Empoli e Prato in una unica Azienda USL che dovrebbe organizzare 13000 dipendenti e governare la sanità per 1 milione e mezzo di persone. Accentrare oltre ogni ragionevole misura non sempre comporta razionalizzazione della spesa e, sicuramente, rischia di allontanare la programmazione e gestione degli indirizzi operativi dalla realtà concreta dei rapporti sociali e umani che spesso condizionano i livelli di salute delle popolazioni. Riusciremo a garantire il carattere pubblico e universalistico del Servizio Sanitario Nazionale Regionale e lo sviluppo di servizi di qualità del territorio e della prevenzione che rappresentano i problemi prioritari da risolvere, a sostegno delle famiglie e dei cittadini nei loro rapporti con le attività di diagnosi, cura, ricovero e riabilitazione ? L'interrogativo è d'obbligo e s'impone. La sanità toscana, e quindi anche quella pistoiese, pur avendo raggiunto risultati di riconosciuta eccellenza, sta attraversando momenti di grande difficoltà che devono essere affrontati e risolti. Logiche aziendalistiche troppo orientate al risparmio a tutti i costi negano la necessità di coinvolgere e valorizzare tutti gli operatori e la loro professionalità. Un buon Servizio Sanitario Pubblico, inoltre, ha bisogno del mantenimento e del miglioramento di un rapporto costante e diffuso con le esigenze delle popolazioni di riferimento, che, giustamente, richiedono livelli essenziali di assistenza secondo appropriati standard di qualità e criteri di facilità e di gratuità di accesso. La fase che stiamo attraversando rischia di ricadere pesantemente sui servizi erogati ai cittadini e di impedire i necessari sviluppi su terreni nuovi essenziali per una corretta programmazione e gestione degli interventi, ad esempio, in tema di ricerca epidemiologica sul rapporto tra ambiente e salute, tanto richiamati quanto negletti perché mettono in discussione scelte di governo del territorio contrarie al principio della salute in tutte le politiche. In questo contesto non servono strumentali e demagogiche iniziative, ma serie prese di posizione e coerenti azioni di governo nelle idonee sedi istituzionali. Per quanto ci riguarda noi ci impegniamo a ricercare, senza pregiudiziali, con le diverse componenti della nostra società un confronto serrato su questi argomenti: ci auguriamo che questa disponibilità venga raccolta".
Fonte: Sinistra ecologia e libertà