Enni Rucco (Pd) torna sulla vicenda dei controlli alla movida.

"La mia segnalazione in merito ai consiglieri comunali direttamente impegnati in servizi operativi alla movida, con divise del Comune, è solo l’ultima di una lunga serie di quelle che a nostro avviso sono violazioni delle norme che regolano le funzioni di consiglio e consiglieri.

Queste disfunzioni sono state più volte segnalate riservatamente e al sindaco e al presidente del consiglio. Proprio perché riteniamo che si possano risolvere nel dialogo interno all’ente.

Solo dopo l’ennesimo episodio e plateale di venerdì scorso abbiamo deciso, perché inascoltati, di far emergere queste disfunzioni attraverso un comunicato. Senza offese e senza personalismi. Per tutta risposta il sindaco ci ha rivolto un pesante attacco accusandoci di livore e di rancore. E addirittura, di non pensare alle cose serie. 

Egregio sindaco, noi pensiamo a tutto. Alle proposte e alla collaborazione per la città (e qui parlano i numeri delle mozioni) ma anche a come si sta dentro al Comune. E le due attività di proposizione e di controllo possono e devono coesistere. L’una non esclude l’altra, come vuoi far credere alla città.

Secondo noi un consigliere non può coordinare la protezione civile, non può fare servizi in esterno in rappresentanza del Comune, non può partecipare alle riunioni con sindaci, prefetto e forze dell’ordine. E abbiamo il dovere di segnalare la cosa, senza essere additati di cattiveria. Dato che non è servito a niente farlo in Comune, riservatamente, per mesi, ci siamo rivolti al prefetto dimostrando quanto sosteniamo. 

Vedi Baroncini, posso anche capire il tuo nervosismo, ma leggere te e chi ti sta vicino di accusare gli altri di livore è davvero esilarante. Lo dice la storia recente della città".