Anche Federalberghi Apam ritiene necessario riorganizzare un assetto patrimoniale e societario, ma - dice - ora non c’è il tempo. 
 
"Adesso siamo in piena emergenza e abbiamo la necessità di un intervento immediato e fattivo sul prodotto termale che, proprio in questo momento, potrebbe avere una potenzialità tale da creare quel lavoro che assolutamente manca al turismo locale".

“Crediamo fermamente che qualsiasi opportunità sul termale possa essere trasformata in risultato positivo solo attraverso l'impegno di un esperto del settore, con cui parlare esclusivamente di questo”, esordisce il presidente Carlo Bartolini. “Le aziende alberghiere hanno necessità di affiancare la loro offerta ricettiva ad una proposta termale rivista da una professionalità che abbia una esperienza almeno come quella che riconosciamo a Lino Gilioli. A noi piace il suo percorso professionale e abbiamo sempre avuto ottime referenze del suo vissuto nell'ambito sia del termalismo pubblico sia di quello privato".

"L'assenza di questa managerialità ha avuto conseguenze anche sulla stessa attività amministrativa della società Terme. Ricordo, come esempio, un unico episodio, richiamando alla memoria la vicenda del bando delle Leopoldine andato deserto. Un termalista, per conto della proprietà, avrebbe potuto valutare la congruità della proposta del bando (cosa che è stata fatta da altri termalisti), evitando così ulteriori perdite di tempo e di credibilità”, sostiene Carlo Bartolini.

“Non è una critica all'amministratore Michelotti, che gode della nostra fiducia, con il quale ci fa piacere poter collaborare per altri due anni e che sappiamo sostenere quanto da noi, anche oggi, richiesto; ma potrebbe diventare una dura accusa nei confronti dei soci nel caso in cui continuassero nella miopia di dare ulteriori incarichi a professionisti, ma non a un termalista di comprovata esperienza".

“Non dimentichiamoci che le Terme, come le chiamiamo noi, sono un’azienda fatta per produrre servizi. Per questo occorre in primis porre l'attenzione alla gestione del core business. Se continuiamo a considerare solamente agli aspetti patrimoniali non possiamo che indirizzarci verso una inevitabile fase liquidatoria”.

Per dare un segno alla città, alle categorie economiche, alla clientela, ma anche alle banche ed ai creditori delle Terme, la proprietà deve dimostrare che crede in un futuro fatto di terme.

“Il problema del debito c’è ora, come c’è stato in tutti questi anni, e deve essere affrontato. Ma come imprenditori ci parrebbe più credibile se osservassimo un’azienda che inizi a vedere i numeri economici in crescita e, finalmente, con una managerialità con cui parlare di opportunità per lo sviluppo del prodotto termale. La prevenzione della salute post Covid, attraverso il Mes ad esempio, potrebbe essere un’occasione da valutare, studiare e promuovere”, conclude il presidente di  Federalberghi Apam.