Il Comitato antenna di Aramo scrive una lettera aperta al sindaco.

 
"In considerazione del comunicato stampa da lei reso lo scorso 9 luglio, con il quale rendeva noto che in data 30 giugno è stato avviato il procedimento amministrativo di annullamento in autotutela degli atti relativi alla realizzazione di un nuovo impianto di telefonia mobile in località Aramo, non avendo a oggi riscontrato la pubblicazione del suddetto provvedimento nell’Albo Pretorio del sito del comune, il Comitato spontaneo di Aramo chiede cortesemente che codesta amministrazione gliene fornisca copia o in alternativa che siano comunicati gli estremi esatti dell’atto di annullamento, al fine di effettuare una ben più precisa ricerca all’interno del sito istituzionale.

Chiediamo altresì di conoscere la temporalità di detto atto, intendendo con ciò se si tratti di un provvedimento definitivo o di un fermo lavori temporaneo, emanato in considerazione solo delle difformità tecniche, non meglio precisate, riscontrate a seguito sopralluogo da voi effettuato sul cantiere, e che, una volta risolte e superate, non causeranno l’interruzione dei lavori, nè il venir meno dell’installazione dell’impianto Srb.

Oltretutto, come da dichiarazioni da lei rese nel predetto comunicato stampa, ciò appare supportato anche dal fatto che l’area di collocazione del nuovo impianto di telefonia mobile non ha vincoli paesaggistici, non è in prossimità di aree ad alta densità abitativa, l’aspetto idrogeologico è ben trattato nella relazione geologica allegata all’istanza presentata dalla società Wind Tre SpA e la verifica delle emissioni da parte di Arpat, che tenga conto della sommatoria di tutte le esposizioni elettromagnetiche già esistenti aggiunte a quelle del nuovo impianto, potrà avvenire solo con l’impianto funzionante.

Ci consenta a questo punto di manifestare tutto il nostro più profondo disappunto e sconcerto per il modo in cui è stata gestita questa vicenda da parte della pubblica amministrazione. Appare alquanto inverosimile il fatto che codesta amministrazione non fosse a conoscenza di un’opera urbanistica tanto significativa e ad alto impatto visivo e ambientale.

Riteniamo che ogni tipologia di intervento sul territorio comunale debba essere trattata in egual modo, l’attenzione e la considerazione con cui l’amministrazione comunale agisce deve avere il solito peso, che si tratti del rifacimento di una strada, piuttosto che della posa in opera di una fioriera o dell’installazione di una Srb.

Pensando anche all’imponenza di detto impianto, ben 34 metri in totale, che svetterà in uno dei luoghi più panoramici e di pregio di tutta la Valleriana, si rafforza ancor più lo scetticismo verso questa vostra dichiarata mancanza di consapevolezza dell’intervento in questione.

La nostra piccola comunità avverte in un certo qual modo un mancato riguardo nei propri confronti, non ci siamo sentiti tutelati, né coinvolti in una scelta così importante; sia chiaro che il nostro pensiero non esclude il progresso, ormai parte integrante e supportante della società di oggi, ciò che ci preme sottolineare è il non aver avuto la possibilità di discutere questa decisione insieme all’amministrazione e alla società di telefonia, probabilmente in questo modo avremmo potuto trovare, con accordo unanime,  un sito più idoneo all’installazione.

Fa sorridere che, ormai da tempo, si sia voluto dare un’identità ben precisa ai luoghi della Valleriana, denominandoli “Le 10 Castella” o “Svizzera Pesciatina”; a cosa serve distinguere un luogo se poi lo vogliamo a tutti i costi uniformare al resto del mondo? Certi siti dovrebbero essere preservati, per il loro patrimonio storico, culturale, ambientale, proprio per la loro “diversità”. La scelta da parte del turista di visitare questi luoghi deve essere fatta con la piena consapevolezza di ciò che troverà, uno stile di vita semplice, lontano dalla frenesia delle città, in uno spazio-tempo che può apparire quasi antiquato, ma di cui, in fondo in fondo, ognuno di noi ha un po’ bisogno.

In ogni caso, concependo il turismo anche in relazione alla connettività, avremmo potuto valutare altre soluzioni, come per esempio la fibra ottica, creando poi delle zone Free Wifi, ed esprimiamo pertanto tutto il nostro rammarico per il mancato coinvolgimento che ci ha precluso la possibilità di dialogare e proporre metodi alternativi.

Il Comitato spontaneo di Aramo chiede pertanto che il sindaco fornisca maggiori precisazioni in merito all’atto di annullamento in autotutela e alle reali intenzioni riguardo l’installazione o meno della Srb"..