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IPPICA

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PODISMO

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BASKET

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Dopo il Kim e liu del Nord e il Kim e Liu di Roma la società sportiva Kin Sori Taekwondo asd si conferma prima delle toscane nel taekwondo e 3 nel parataekwondo italiano.

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C'era una volta un ragno che tesseva la sua ragnatela intorno a uno scrigno dorato per mangiarsi tutte le mosche...

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Il mlibro è scritto a quattro mani da Dalmazio Biagini, Serafino Cappelli, Valter Ciurli e Riccardo Biagini.

Ferragosto nella valle
quanto caldo che mi assale.

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PROVINCIA
Brexit, prime difficoltà per le imprese: nel 2019 esportazioni per 794 milioni da Lucca-Pistoia-Prato verso Regno Unito

11/1/2021 - 17:13

La situazione non è definibile come troppo critica, ma di certo l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea sta creando difficoltà consistenti alle imprese, anche nel territorio Lucca-Pistoia-Prato.


Il problema principale è, ovviamente, il ripristino delle operazioni doganali, con la necessità per le imprese europee di disporre di un codice apposito riconosciuto dalle dogane britanniche; passare la dogana implica inoltre, inevitabilmente, pratiche amministrative e l'allungamento dei tempi sia per l'import che per l'export.

 

Con il concretizzarsi della Brexit, infatti, dal 1° gennaio l'interscambio commerciale con il Regno Unito è soggetto alle regole in vigore nei confronti dei Paesi terzi, salvo alcune specifiche derivanti da accordi bilaterali con l'Unione Europea.

 

Ancora maggiore la penalizzazione nei casi, non frequenti nel territorio Lucca-Pistoia-Prato ma comunque significativi, di lavorazioni di prodotti di imprese britanniche effettuate in Italia o viceversa, con ritorno poi nel paese di partenza: il passaggio in questi casi è doppio, in entrata e in uscita della merce.

 

Complessa in molti casi la determinazione dell'origine delle merci stesse, da cui dipende l'applicazione o meno del dazio: le merci classificate come europee ne sono esentate ma tale origine va documentata attraverso modalità predefinite.  Più complicato anche il movimento delle persone da e per il Regno Unito.

 

Confindustria Toscana Nord sta fornendo alle imprese la consulenza necessaria per porle in condizione di operare, sebbene alcuni nodi procedurali rimangano irrisolti e attendano la definizione puntuale di regole da parte delle autorità europee e nazionali.

 

Nel 2019 le esportazioni dell'area Lucca-Pistoia-Prato verso il Regno Unito sono state di 794 milioni di euro; nel complesso, rappresentavano il 9% dell'export totale dell'area, una quota quindi rilevante. Il saldo della bilancia commerciale 2019 è positivo (+418 milioni export-import). La quasi totalità delle esportazioni 2019 sono manifatturiere (95%; per il 4% prodotti agricoli), soprattutto mezzi di trasporto (navi e treni, 41%), moda (tessile, abbigliamento e calzature 27%), prodotti alimentari (9%) e carta (7%). Nei primi 9 mesi del 2020, a causa del covid le vendite dell'area Lucca-Pistoia-Prato nel Regno Unito si sono quasi dimezzate (-46%), perdendo più della media ed erodendo tre punti alla quota inglese sul totale dei mercati (6%). I mezzi di trasporto nel gennaio-settembre 2020 hanno perso 264 milioni di export rispetto al 2019 (soprattutto treni, ma anche navi; la quota sul totale è scesa al 9% dal 41%); la moda (tessile, abbigliamento e calzature), pur perdendo il 26% sul 2019, diventa il primo settore che ha venduto nel 2020 in Uk (34%).

 

Segno positivo per l'export 2020 di macchine (+53%, portandosi al 9% sul totale area verso il Regno Unito), di prodotti alimentari (+10% la variazione tendenziale, 16% la quota sul totale), della carta (+1%, 12% la quota).La bilancia commerciale pur dimezzata rimane ampiamente positiva (+312 milioni, gennaio-settembre). 

Fonte: Confindustria Toscana Nord
 
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12/1/2021 - 20:29

AUTORE:
Marco Marco

come scritto in un commento è vero che la crisi è figlia di una situazione mondiale che, aggiungo, trova ancora la sua origine nel 2008 anche se il Covid l'ha rapidamente acutizzata.
Comunque da quando i britannici hanno votato a favore della Brexit le lamentele maggiori e continue vengono dall'Europa più che da Londra.
Si urla che si sono fatti male da soli ma sembra più un'opera di autoconvincimento degli europei.
E' tutto da vedere se saranno i sudditi di Sua Maestà britannica a pagare un eventuale grave scotto.

12/1/2021 - 16:25

AUTORE:
vincenzo

Se uno vale uno , tutto va sempre male.

Una cosa è un punto di vista opportunamente sostenuto da ragionamenti e dati , e altro è sparare a zero indipendentemente .

Certo che la Brexit sarà un cambiamento per molte aziende che esportano in UK , ma in questo momento , a parte qualche giorno di camion fermati , tutto funziona esattamente come prima .

La crisi non è figlia di Brexit , ma di una situazione mondiale di cui sol qualche imbecille non si è accorto .

Che poi la Brexit costiturà un problema sopratutto per lUK , questo mi sembra probabile , ma come sempre chi saprà muoversi , investire , rinnovarsi , troverà mercato in tutto il mondo .

Attualmente non c'è che da resistere e fare il meglio per la nostra salute che preserva anche la sopravvivenza della clientela e della economia di tutto il mondo .


L'avvento di una destraccia potrebbe essere un aggravamento della situazione.

12/1/2021 - 9:10

AUTORE:
Devis

Scusate, ma cosa c'entra la Brexit che, come specificato nell'articolo, è partita il primo gennaio?? E poi si specifica anche che nel 2020 ", a causa del covid le vendite dell'area Lucca-Pistoia-Prato nel Regno Unito si sono quasi dimezzate"...

11/1/2021 - 18:46

AUTORE:
vincenzo

pensate ad un Salvini a cane sciolto accanto ad Orban & C. e avete visto la brutta copia del Biondo !
Altro che aiuti dalla Banca Centrale ....
Potremmo mettere una serie di spacci di Mojito .

11/1/2021 - 18:17

AUTORE:
Tony

Ringraziate il sovranista Johnson.