Valdinievole OGGI La Voce di Pistoia
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Rispondo al lettore che ha pubblicato il suo punto di vista in merito al camioncino dei panini . Io penso che volevano semplicemente dare un servizio alle persone che uscendo dalla discoteca possono avere .....
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Due vittorie e tre sconfitte nel bilancio dell’ultimo weekend del Pistoia Basket Junior.

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A.S. Estra Pistoia Basket 2000 annuncia di aver raggiunto un accordo fino al 30 giugno 2025 con l’ala Maurice Kemp Junior. Il giocatore indosserà la maglia numero 9.

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A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con l’ala americana Elijah Childs.

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Dal 21 al 24 novembre va in scena la prima tappa della fase eliminatoria della Ibsa NextGen Cup 2025.

CALCIO

Le statistiche rappresentano gli ingredienti dei record e ogni primato dà vita a tantissime curiosità.

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As Estra Pistoia Basket 2000 comunica che, in occasione dell’ultima assemblea del consiglio di amministrazione del club, è stato ratificato l’ingresso di una quinta persona che ricoprirà il ruolo di consigliere.

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A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Luka Brajkovic.

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As Estra Pistoia Basket 2000 è lieta di annunciare la firma dell’accordo, fino al 30 giugno 2025, con l’ala/pivot americana, con passaporto lettone, Andrew Smith.

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Inaugurazione sabato 23 novembre alle 17.

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Raccontami un libro, di Ilaria Cecchi

Ferragosto nella valle
quanto caldo che mi assale.

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PISTOIA
Associazione Palomar: "Passata l'emergenza Covid, adesso è tempo di bilanci su gestione pandemia a Pistoia"

13/6/2021 - 9:25

Associazione Palomar scrive: "L’estate sta arrivando, i dati del contagio sono quelli da zona bianca, le riaperture procedono, seppur con gradualità. Grazie all’intensificazione della campagna vaccinale delle ultime settimane, il cammino ci appare finalmente in discesa.
E’ tempo, dunque, di bilanci e di pensieri futuri. Ma proprio per questo noi, cittadini pistoiesi, non possiamo sentirci sollevati.

Noi non dimentichiamo quel che è successo, e quel che non è successo, a Pistoia con la pandemia.

1.Le mascherine. All’inizio della pandemia la Regione Toscana ha deciso di acquistare le mascherine da distribuire tramite i Comuni a tutta la popolazione. Ebbene, il Comune di Pistoia, senza adottare alcun provvedimento (che fosse una delibera di giunta o una determina dirigenziale), ha iniziato la distribuzione in maniera del tutto arbitraria, chiamando direttamente alcuni referenti territoriali (quelli politicamente più vicini all’amministrazione) e coinvolgendo anche i consiglieri comunali, di maggioranza e d’opposizione. Soltanto l’indignazione e la reazione della gran parte di popolazione non raggiunta in alcun modo dalle mascherine ha permesso di imporre un minimo di trasparenza e imparzialità, finalmente con una distribuzione porta a porta da parte delle associazioni di volontariato.

2.Le cure intermedie. Avendo ribaltato l’accordo con Asl e Regione sull’area del Ceppo, Pistoia si è trovata del tutto impreparata a garantire servizi adeguati ad affrontare la pandemia. Si sono dovuti predisporre in fretta e furia posti di cure intermedie post-covid in Via della Crocetta, con le risorse della Fondazione Cassa di Risparmio. Posti poi smantellati, quindi con spreco di denaro e lavoro, per permettere la riapertura degli ambulatori della Libera Professione.

 

3.Sostegni alle famiglie e alle imprese. Non c’è stata alcuna iniziativa del Comune, se non quelle previste dai Decreti governativi e con le risorse nazionali e regionali. Non un euro del bilancio comunale è stato speso per l’emergenza Covid. I problemi sociali, enormemente acuiti, sono stati gestiti da Caritas (grazie all’emporio della solidarietà) e da iniziative come la “spesa sospesa”, organizzata da associazioni di volontariato, circoli ARCI e negozi di vicinato.

4.Controlli e misure preventive. Nessuna attività di controllo è stata effettuata per tempo, ma soltanto quando la ripresa del contagio è tornata fuori controllo tra dicembre e gennaio. Iniziando da Vicofaro, con l’accusa neanche tanto velata che il focolaio fosse lì (cosa non vera, come è stato reso evidente dall’attività dell’Asl e ai medici dell’ambulatorio solidale).

5.La zona rossa. Il virus si stava diffondendo, collocando Pistoia ai vertici delle dolorose
classifiche per indice RT, ma il Comune non ha fatto niente, negando i dati e reagendo a chi li citava come se si trattasse di propaganda politica. Dopo giorni in cui il Sindaco ha negato la gravità della situazione, all’improvviso il 26 febbraio ha annunciato che “purtroppo” eravamo stati collocati in zona rossa dalla Regione. Zona rossa nella quale siamo rimasti fino a dopo Pasqua! Con danni economici incommensurabili alle attività del commercio e della ristorazione, che interventi preventivi avrebbero sicuramente potuto ridurre.

6.I servizi del Ceppo. Dopo l’inaugurazione in pompa magna di 70 posti di cure intermedie al Ceppo, risulta che notevoli siano i disservizi e i disagi per il personale e per i pazienti: malfunzionamento dell’impianto elettrico, un unico ascensore per pazienti covid e non covid, conseguenti problemi nei trasferimenti dall’ospedale. Segno di assenza totale di coordinamento con l’ASL per attrezzare al meglio i nuovi spazi, per non parlare della carenza di personale all’ospedale che ha messo seriamente in discussione l’agibilità dei servizi, finanche a rendere necessaria la chiusura del pronto soccorso per un giorno. Nel frattempo, si iniziava la demolizione del Padiglione Nuove Degenze, in violazione del Piano particolareggiato del Ceppo ancora vigente.


Questo è il bilancio. Passiamo ora alle domande sul presente e sul futuro.

1.Perché non tutta l’area Ceppo è stata utilizzata? Per mancanza di personale? Per mancanza di sufficienti infrastrutture di assistenza? Si è fatto sentire il Sindaco con l’ASL per aumentare il numero di medici, infermieri e OSS? Ha verificato con i vertici dell’azienda la dotazione di DPI, la disponibilità di altri spazi per reparti, il funzionamento dei servizi territoriali?
2.Come mai nel territorio pistoiese il numero di hub vaccinali è di gran lunga inferiore alle altre province? Perché non si sono utilizzate altre sale di strutture circolistiche, oltre a quella MCL di San Biagio, ad affiancare la Cattedrale e l’Ospedale? E perché molti nostri concittadini si sono dovuti spostare assai lontano dal Comune per guadagnarsi la propria dose di vaccino?
3.Il Comune di Pistoia, e/o la Società della Salute, hanno attivato strumenti di conoscenza dei bisogni sociali e previsto programmi di intervento contro la povertà e il disagio? Sanno qual è la situazione delle persone, delle imprese, delle famiglie? Quanti hanno perso o perderanno il lavoro? Quanti anziani rischiano per la loro condizione di solitudine? Quanti e quante bambini e bambine, ragazzi e ragazze, hanno bisogno di rinnovato supporto per superare fragilità esasperate dall'isolamento, rischiano dispersione scolastica o povertà educativa, dopo due anni di prevalente didattica a distanza e di impoverimento familiare? Quanti saranno i nuclei familiari a rischio sfratto dopo la fine del blocco? Quali iniziative pensa il Comune di organizzare per dare risposte coordinate e organiche alla crisi sociale che incombe?

Perché leggiamo le promesse di tante asfaltature delle strade, di tanti altri giochini nei parchi, e chissà quanti altri mirabolanti progetti. Chiediamo: per le persone, per le loro condizioni di vita e di salute, cosa farete?


Palomar è un'associazione politico-culturale che mette al centro della propria riflessione il rapporto tra città e democrazia nell'età globale, restando ben ancorata al dibattito pubblico della propria realtà cittadina, Pistoia.

 
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