2
AVVERTENZA: In caso di risposta a un articolo già presente nel forum, si invita i lettori ad usare il comando RISPONDI. Usando questo comando la risposta dell'utente ottiene una maggiore visibilità, perchè viene collocata automaticamente in due spazi diversi. Viene inserita infatti 1) nella prima pagina del forum in successione temporale, come tutti gli altri interventi; 2) viene inserita anche nel riquadro dei DIBATTITI IN CORSO, dove gli articoli rimangono un tempo maggiore.
Il primo lettore che risponde a un tema già presente nel forum e adopera il comando RISPONDI attiva automaticamente un dibattito. Il comando RISPONDI consente di sviluppare dibattiti su temi specifici.
AUTORE: Albino Roselli
email: -
19/5/2016 - 15:52
mi sembra che il comune di montecatini stia esagerando nel concedere permessi a pagamento ai locali di ristoro di installare gazebi nei marciapiedi. tre in corso roma e uno in corso matteotti in poco tempo. dove non vengono rispettati il 1.2 metri di spazio per transitare. controllare quando i locali hanno i clienti.ricordo che nel primo mandato del sindaco , nel suo programma c'era l'ampliamento dei marciapiedi in corso matteotti. i permessi potevano concederli nei posti auto.
RISPONDI
AUTORE: REMO BENEDETTI
email: [protetta]
12/5/2016 - 23:30
La stranezza che si verifica in Italia a livello nazionale e negli Enti Pubblici é la divisione ed il contrasto politico in una situazione di crisi economico-finanaziaria.
In una famiglia comune, quando la situazione economica si presenta critica o molto critica, si cerca tra i suoi componenti di trovare una soluzione da poter superare quel momento.
Invece nella nostra politica sia a livello nazionale, regionale o comunale, qualunque sia la COMPOSIZIONE DI GOVERNO, si contrastano volutamente le soluzioni tanto da non operare minimamente nell' interesse dei cittadini.
Occorre, a parere mio, nelle diverse opinioni, CONCERTARE le diverse idee per il miglior risultato politico o amministrativo; ciò per il bene della società e dei cittadini.
I nostri partiti e quindi i nostri politici dovrebbero orientarsi in tal senso perchè le soluzioni possano essere condivise a stragrande maggioranza con il coinvolgimento di tutte le forze in campo. Ed a livello nazionale occorreva ed occorre un GOVERNO DI UNITA' NAZIONALE già SPERIMENTATO, IN QUESTA CRISI OCCIDENTALE E MONDIALE, DA ALTRI PAESI EUROPEI con esiti positivi.
Le posizioni dei singoli Partiti si dovrebbero rimandare a momenti più floridi e tranquilli.
RISPONDI
AUTORE: roberto ferroni
email: -
5/5/2016 - 19:51
Evidentemente non sono riuscito a comunicare appieno la mia posizione. Il NON VOTARE in questi frangenti non significa astensione, menefreghismo, apatia. Significa invece vibrata protesta contro l'uso che è stato fatto, e presumibilmente potrebbe essere ancora fatto, dell'istituto referendario. Quando il responso popolare - che altro è ed a cosa serve se no un referendum - é chiaro, inoppugnabile ed i politici, alla Tommasi di Lampedusa, cambiano tutto per non cambiare nulla, ripeto alcuni casi finanziamento partiti, acque pubbliche, Rai, ministero agricoltura e mi scuso se non ricordo qualche altro caso, la mia modesta intelligenza si sente offesa, presa in giro, negletta come se non esistesse. Ed io, da Cittadino, non posso permetterlo, ne al singolo ne all'Istituzione. La mia personale dignità non lo consente. Se e quando le forze politiche s'impegneranno a rispettare un risultato, allora sarò lieto di dare il mio contributo.
RISPONDI
AUTORE: REMO BENEDETTI
email: [protetta]
5/5/2016 - 16:28
Caro Signor ROBERTO FERRONI, apprezzo il suo intervento sulla modifica della nostra costituzione e per questo motivo le vorrei esprimere il mio giudizio.
A modificarla già da ben venti anni più di un governo ha tentato di farlo ma senza alcun risultato, dovuto o per ragioni politiche o per dissenzi all' interno di quelle maggioranze di governo. Sono d' accordo che tali modifiche dovevano essere condivise da tutti gli schieramenti politici, perchè la COSTITUZIONE ITALIANA è e deve essere di tutti. Ma nell' impossibilità, ben ha fatto questo governo a proporla e portarla avanti anche se , purtroppo, non ha avuto il consenso del due terzi del parlamento, ragione per cui saranno i cittadini italiani, in assoluto, a ratificarla o meno, per come è stata modificata. Poteva essere molto meglio ma le "forze lavoro" di questa legislatura non di più potevano offrire.In parlamento vi sono forze contrastanti che giocano " al tiro al piccione" e non altro, praticando " il tanto peggio tanto meglio".
Riguardo alla sua astensione, ognuno è libero di sè stesso, ma chi non vota ha sempre torto.
RISPONDI
AUTORE: roberto ferroni
email: -
4/5/2016 - 14:53
L'argomento del giorno è la modifica di alcuni articoli della Costituzione Italiana. In passato ci hanno messo mano forze eterogenee, ora altre forze vogliono fare ulteriori cambiamenti. Ma perché questo ?
Una Costituzione dovrebbe rispecchiarfe alcuni principi fondamentali, equità, giustizia, libertà. Che non sono ne di destra, centro o sinistra. La nostra Costituzione invece entra nei dettagli, va ad
invadere il campo delle leggi, sulle quali dovrebbe essere sovrana e distaccata. Per dirla alla Saddam Hussein dovrebbe essere ""La Madre di Tutte le Leggi"" ma non farne parte.
La Costituzione italiana discende da un periodo tragico della storia italiana, una dittatura che ci portò ad una guerra, poi persa. Ovvio che chi scrisse questa Costituzione non poté esimarsi da ricevere influssi dal periodo in cui la persona si era acculturata, civilmente e politicamente.
Spero mi sarà concesso che oggi viviamo in tempi che non saprei se migliori o peggiori ma certo differenti. Certe impostazioni della Costituzione sono a volte obsolete a volte anacronistiche e lo dicono sia da destra che da sinistra. Perché allora andare a cambiare quello che può sembrare un cambiamento di parte ? Perché non sedersi attorno ad un tavolo e, celermente, cercare di riscrivere una Costituzione che rispecchi il vivere civile e democratico ma che non invada con dettagli
il campo destinato al Parlamento ed alle leggi che esso promulga.
Su tutto questo grava la nube di un prossimo referendum, atipico essendo
stato proposto dagli stessi che vogliono il cambiamento. Non ne discuto
il valore o l'accettabilità ma mi rimane lo scettitismo di fondo sul
valore del responso. Ormai abbiamo numerose prove, finanziamento ai
partiti, ministeri, Rai, acque, dove il risultato referendario é stato
reso inutile. La mia personale posizione non è per il SI ne per il NO.
Semplicemente non vado a votare perché vorrei fosse scritta una nuova
Costituzione, generalmente concepita ed accettata, piuttosto che vedere
spezzoni qua e la modificati, sempre che le risultanze referendarie
vengano accettate ed implementate.
RISPONDI
AUTORE: Tony Alfano
email: -
22/4/2016 - 19:54
I fatti di cronaca degli ultimi anni hanno evidenziato il proliferare della criminalità, italiana e straniera, sempre più sfrontata e violenta, che confida sugli ampi margini di ridotta punibilità. Individui che si introducono nelle altrui abitazioni ed esercizi commerciali, uffici, banche, distributori, per compiere furti e rapine, spesso attentando anche all’incolumità delle persone che si trovano coinvolte (che se in qualche modo si difendono, rischiano pene a volte più severe di quelle degli stessi delinquenti).
Tale situazione sempre più pericolosa ha generato un fortissimo allarme sociale ed ha spinto la comunità a richiedere il rafforzamento delle misure di protezione, attraverso il potenziamento delle Forze dell'Ordine, ma anche con l’urgente intervento legislativo per punire più severamente la violazione del domicilio a scopo di furto e rapina, escludendo la responsabilità delle vittime di tali eventi per i danni subiti dai delinquenti ed accrescendo così i margini di difesa legittima senza incorrere nell’eccesso colposo.
Quindi un ampliamento legislativo dell'autotutela volto a costituire soprattutto un più forte deterrente verso i criminali, i quali così sapranno di non poter più beneficiare di sconti e scappatoie giuridiche e di non poter più volgere a proprio profitto addirittura la risarcibilità, che spesso tutela loro anziché le persone danneggiate.
Con tale legge chi si introdurrà illegalmente nelle proprietà private per delinquere saprà di dover pagare più severamente e di non potersi addirittura trasformare da aggressore in vittima chiedendo il risarcimento di danni conseguenti al proprio agire criminale. Per le stesse ragioni chi difende l’incolumità o i beni all’interno della sua proprietà non dovrà più rispondere della propria condotta a titolo di eccesso colposo in legittima difesa.
La casta politica di vario colore, così come la stampa più o meno di regime, tende a tacere su questa sacrosanta iniziativa con la quale i cittadini pretendono di essere meglio tutelati.
L’OCCASIONE NON VA QUINDI PERSA PER DEPOSITARE LA PROPRIA FIRMA IN COMUNE,
NELL'INTERESSE DI CIASCUNO E DELLA COMUNITÀ DELLE PERSONE ONESTE.
Se poi ad affossare il tutto ci penseranno i partiti e i parlamentari sciocchi fautori del permissivismo ad oltranza verso i criminali (ed i Comuni che fanno ostruzionismo alla raccolta di firme), i cittadini sapranno con chi prendersela. Le avvisaglie ci sono già perché, essendo stata la raccolta di firme promossa da un partito minore, i partiti maggiori e il parlamento sono già all'opera per tentare di appropriarsi della questione, ciascuno con i propri cavilli, distinguo ed i consueti rinvii, magari per non farne poi nulla. (Legittima difesa, scontro nella maggioranza. Camera rinvia provvedimento in Commissione - 21/04/2016).
Come al solito è enorme la scollatura tra politica/parlamento e la società civile, come è dimostrata dal fatto che le proposte di legge d'iniziativa popolare - esplicitamente previste dalla Costituzione - vengono sistematicamente ignorate da Camera e Senato.
Dal 1979 ad oggi, soltanto 3 delle 260 presentate sono diventate legge. "È una cosa gravissima", dice l'esperta costituzionalista Lorenza Carlassare.
RISPONDI
AUTORE: Giovanni Torre
email: -
15/4/2016 - 10:27
Leggo con interesse delle correzioni da fare sull'attraversamento della linea ferroviaria sia a Pieve che a Montecatini,località olocausto da 150 anni.
Parto da ultimo nella speranza di sbagliare ma,credo proprio che cambi poco o niente con queste Ferrovie e con questa regione,dove i soldi dei toscani ce ne sono sempre meno perchè dirottati verso la capitale che ne farà il solito uso oramai consolidato.
Dato che la costruzione di questo tratto PT-LU non è mai stato finanziato dal contribuente italiano,Garibaldi non era entrato ancora in azione,Viva Dio si dovrebbero rispettare le aspettative sacrosante dei residenti e non viceversa perchè i soldi sono quelli che sono.
Il Gino nazionale avrebbe detto "gli è tutto sbagliato e gli è tutto da rifare!"Montecatini e Pieve non devono essere attraversate dalla ferrovia,cancro irreversibile nella vita cittadina,rimedio,dall'uscita della galleria del Serravalle,fino al possibile,si dovrebbe sfruttare il tracciato attuale a raso per il doppio binario,poi in prossimità di Pieve e Montecatini,girare alla larga in campagna adeguandosi al tracciato della Firenze-Mare(Pieve-Montecatini-Chiesina-Altopascio-Lucca)questo sarebbe l'ideale per togliersi di torno un percorso ideato al tempo dove Pieve e Montecatini facevano insieme 5000 abitanti o giù di lì,contro i 30.000 attuali,cifra per difetto in quanto non si è mai saputo quanti abitanti vanno e vengono nella città termale.
RISPONDI
AUTORE: REMO BENEDETTI
email: [protetta]
3/4/2016 - 23:07
EGR.SIGNOR ROBERTO FERRONI,ho molta stima di Lei, ma vorrei puntualizzare quanto segue:
sono ancora un anziano molto attivo e non mi manca il daffare; il mio cervello è più attivo del mio fisico.
Non è mia intenzione affatto rivangare il mio lungo passato ma ancora una volta affermo, perchè tuttora non si è capito il significato della mia storia, che queste sono soltanto testimonianze storiche di quel triste passato che ho vissuto.
Quindi non sono affatto un "NARCISO" nè tantomeno intendo rinfocolare divisioni e antagonismi e perciò non mi considero un " guerra fondaio", nè tanto meno intendo fare propaganda; e quale propaganda?
Non coltivo l' odio ma condanno l'ideologia.
RISPONDI
AUTORE: roberto ferroni
email: -
2/4/2016 - 8:46
Credo di capire il signor Benedetti. Quando si arriva ad una certa età, io ho quasi i suoi anni, non avendo molto altro da fare ci troviamo a ricordare fatti più o meno significativi della nostra, fino ad ora, lunga vita. Quello che non apprezzo, e non solo da parte del Benedetti, é il continuo rivangare di un passato politico che serve solo a rinfocolare divisioni e antagonismi. Già nel 1946 il governo promulgò leggi che mettevano una pezza sul passato Evidentemente qualcuno deve dimenticarsi di quello che fu, altri invece ne fanno aperta memoria ... e propaganda.
RISPONDI
AUTORE: REMO BENEDETTI
email: [protetta]
2/4/2016 - 0:39
Invece di guardare il passato ed esprimere la sua opinione si rifugia nella MITOLOGIA.
Dal passato si costruisce il futuro; ma quale futuro per questo signore?
RISPONDI
In risposta a: mitologia del 1/4/2016 - 17:58
PERCHE'?
AUTORE: M.T.D.
email: -
1/4/2016 - 20:11
Non capisco il perché di tanta acredine verso un signore che dà testimonianza preziosa di un periodo tragico da lui vissuto e che , fortunatamente, può raccontare anche a coloro che ne hanno soltanto sentito parlare.
Ringrazio il signor Benedetti, perché coltiva la "memoria storica" di una guerra che ha provocato distruzione, morte, miseria, smembramento di affetti e di nuclei familiari. Ma quale Narciso!!!!
RISPONDI
In risposta a: NON C'E' SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE. del 1/4/2016 - 15:53
mitologia
AUTORE: cittadino contribuente
email: -
1/4/2016 - 17:58
Narra la mitologia di un giovane bellissimo di nome Narciso , bello ma talmente bello , che tutti si innamorano di lui e financo lui , vedendo la sua immagine riflessa in uno specchio d'acqua , si innamorò perdutamente di se stesso. La storia si ripete ,nel tempo , ogni giorno.
RISPONDI
AUTORE: REMO BENEDETTI
email: [protetta]
1/4/2016 - 15:53
Egregio Signor Gino, anzitutto la mia ultima risposta al Signor " Cittadino Contribuente"non vuol essere una auto lode e quindi non vale per me il proverbio "chi si loda si imbroda",ma bensì modeste considerazioni sulla mia persona da semplice cittadino che mette in risalto la propria ONESTA', LA PROPRIA LABORIOSITA' e, da persona umile, il BENE VERSO IL PROSSIMO; quindi non è il caso di spalancare la bocca.
Puntualizzato che la mia non è un'auto celebrazione ma solo la cronistoria di quei tempi tristi di guerra e di quei misfatti nazi-fascisti avvenuti.
Quindi le mie non sono " chiacchiere" e per di più" noiose", ma piuttosto Lei non vuol guardare indietro o fa come gli struzzi o si è bendati gli occhi con una pezzola nera.Potrebbe anche non essere capace di guardare indietro perchè ciò fa male alla propria idea politica.
I fatti che ho raccontato sono storia, sono documentati e nulla più.
RISPONDI
In risposta a: FATTI E MISFATTI. del 26/3/2016 - 11:17
Ma che dice?
AUTORE: Gino
email: -
31/3/2016 - 22:14
Chi si loda si imbroda. Un po'patetica la sua autocelebrazione. Parecchie chiacchiere e noiose, anche.
RISPONDI
In risposta a: FATTI E MISFATTI. del 26/3/2016 - 11:17
modestia
AUTORE: cittadino contribuente
email: -
28/3/2016 - 7:17
" ..... Non ho bisogno di auto celebrarmi in quanto alla mia età sono già celebre per la mia onestà , la mia laboriosità e utilità sociale sia nel passato che nel presente ..." aggiungere altro è superfluo , buona Pasquetta.
RISPONDI
AUTORE: REMO BENEDETTI
email: [protetta]
26/3/2016 - 11:17
Egr. Signor CITTTADINO CONTRIBUENTE, Le
faccio osservare prima di tutto che pure io sono un " cittadino pontigiano contribuente". Inoltre non ho bisogno di auto celebrarmi in quanto alla mia età sono già celebre per la mia onestà, la mia laboriosità e utilità sociale sia nel passato che nel presente.
Quelli che stò raccontando sono fatti di cronaca e cioè fatti e misfatti dell'ul- tima guerra mondiale. Soprattutto li raccondo per quelli che non l' hanno vissuta o perchè nati dopo. Se a Lei non piacciono non è obbligato a leggerli e nel compempo la dispenso di fare lo spiritoso: è fuori luogo proprio per quei fatti descritti in questa mia confessione.
Comunque siamo bravi e meno critici.
Le auguro di cuore una FELICE E BUONA SANTA PASQUA.
RISPONDI
In risposta a: La Seconda Guerra Mondiale del 22/3/2016 - 15:09
Tre generazioni
AUTORE: Valdinievolino
email: -
24/3/2016 - 0:59
Il suo commento è uno racconto di vita reale dell'epoca,chi ci vede per forza la politica confonde la realtà dalla fantasia,se ci troviamo a questo punto lo si deve al periodo in oggetto e ce lo porteremo dietro almeno per tre generazioni.
RISPONDI
In risposta a: La Seconda Guerra Mondiale del 22/3/2016 - 15:09
confusione
AUTORE: cittadino contribuente
email: -
23/3/2016 - 19:13
Mi pare che si stia creando un poco di confusione sul significato della parola opinione. Si vuol contrabbandare per opinione una auto celebrazione . Capisco tutto ma fra un po scriverà anche un certo signor Tolstoj per sottoporsi come opinione un suo scritto dal titolo " guerra e pace " .
RISPONDI
AUTORE: Remo Benedetti
email: -
22/3/2016 - 15:09
L' Italia entrò ufficialmente in guerra il 10 giugno 1940 e la stessa si concluse il 25 aprile 1945 durando quasi cinque anni.
I primi anni di guerra non mi turbarono l' esistenza perché ancora piccolo per capirne il significato e poi era lontana dall' Italia, mentre invece all' età di otto anni, con la propaganda fascista e l'obbligo di stringenti razionamenti alimentari, l' obbligo di dover donare le fedi d' oro alla Patria, il recupero del materiale ferroso ( anche le ringhiere di recinzioni ) per l' industria di guerra, le adunate faziose dei camerati e poi dei figli della lupa mi fecero intuire, senza che i nostri genitori ce lo spiegassero, che l' Italia era in guerra, anche e soprattutto per il richiamo alle armi delle leve di giovani diciottenni. Mio padre, già anziano, che aveva fatta la prima guerra mondiale, non venne richiamato ma i miei fratelli dovettero ubbidire allo stato anche controvoglia.
Mio fratello maggiore Attilio che si era sposato con una giovane e bella ragazza di Albinatico ( Nannini Lora ) nel 1940 andò a risiedere a Novara in Via 23 marzo ove gestiva un forno di castagnaccio con annessa gelateria ebbe la meglio e non so e non mi ricordo quanto militare fece e dove. Invece il secondo fratello Dino, partito nel 1942 fù “ spedito” in Africa che poi preso dagli Inglesi fù fatto prigioniero ed internato in Marocco a Casablanca ove rimase fino al 1944 se ricordo bene.
Zio Piacentino era fuori età e venne soltanto perseguitato dai tedeschi nel 1944 quando, invasa
l' Italia, avevano bisogno di uomini per farli lavorare sulla linea Gotica ed altrove.
Durante l' occupazione tedesca il problema principale per quelli fuori età, come sopra detto, era quello di non farsi prendere e di nascondere il bestiame ( il maiale, le mucche, i vitelli ) ed altri beni materiali come biancheria, ori, gioielli, motociclette, automobili ( per chi le aveva ):
Lo zio Piacentino, che aveva comprata una moto Guzzi 500 nell' anno 1940-41 temeva molto che la stessa venisse dagli stessi confiscata. Allora cosa fare? Prima di tutto smontò la testata al motore e poi, come se non bastasse, pensò di nasconderla in una cameretta adiacente ad una camera piuttosto ampia dalla quale si accedeva tramite una porta. Come si poteva fare. Bisognava chiamare un muratore , dargli il dovuto ed acqua in bocca, perché tolta la porta occorreva , una volta portata lì la moto, rimurare lo sfondo. Nella sua mente si accese un lume. Conosceva bene un muratore ( una mezza mestola ) un certo fascista di nome Grazzini, soprannominato “ il Lillino “ che diversamente poteva essere stata una spia tedesca. Così , pensava, se la cosa doveva successivamente accadere lo zio sapera chi cercare e a chi attribuire la spiata. Mi ricordo benissimo, anche piccolo, l' operazione fù compiuta sotto gli occhi del fascista e quando era per congedarsi mio zio tirò fuori di tasca il portafoglio e gli disse: quanto ti devo? Non mi ricordo il costo del lavoro, ma quello che ricordo furono queste le parole dello zio appena pagato il conto: Ricordati Lillino che se i tedeschi dovessere venire a prendermi la moto e scoprire il nascondiglio te sei il responsabile perché solo tu ne sei venuto a conoscenza allora, poi, preparati la buca. Io impietrito del colloquio e della minaccia rimasi per giorni senza una risposta, ma pensai che lo zio appositamente chiamò quell' individuo. Dietro poi a quella enorme toppa, perché non si osservasse anche se i tedeschi avessero perlustrate le camere al primo piano, vi fù messo un letto.
Con l' avvicinarsi dei tedeschi, spinti dagli alleati dal Sud Italia, in vicinanza della Toscana un altro fatto, piuttosto eroico, successe in famiglia.
Un militare Inglese allo sbando si avvicinò alla porta richiedendo provvisoria ospitalità per alcuni giorni e poi si sarebbe allontanato in sicurezza verso il nord per raggiungere i suoi commilitoni. Con la massima discrezione, perché non c' era da fidarsi di nessuno, fù sistemato in fienile e mia zia al momento del pranzo e della cena, fingendo di andare a governare i conigli, portava qualcosa al fuggiasco. In seguito, a guerra finita a zio Piacentino fù dato un certificato di riconoscimento dal Maresciallo Britannico Comandate Supremo delle Forze Alleate del Mediterraneo H.R. Alexander, quale” attestato di gratitudine e riconoscimento per l' aiuto dato ai membri delle Forze Armate degli Alleati che li ha messi in grado di evadere od evitare di essere catturati dal nemico.”
I bombardamenti degli Alleati si susseguivano incessantemente sulle città e sui paesi anche della Valdinievole soprattutto sui punti di interesse nevralgico e strategico quali stazioni ferroviarie, postazioni sospette, avanposti tedeschi mentre gli invasori indietreggiavano in ritirata. Avvenne che anche la stazione ferroviaria di Altopascio, paese dove viveva la famiglia di mia moglie e dove risiedeva da sposata mia zia Armida, abitazione poco distante dai bombardamenti, venne bombardata ed alcune schegge arrivarono fino a Bartolini ed una colpì al collo mia zia.
L' ambiente divenne pericoloso e così la famiglia Di Bene Basilio , marito di zia Armida, si trasferì come sfollato a Ponte Buggianese presso la mia famiglia e cioè presso il fratello Piacentino. Portarono con un barroccino a mano, a piedi,con le cose più strettamente necessarie per rimanere con noi alcuni mesi fino alla fine del conflitto bellico. Quella famiglia era formata da quattro persone perché mia zia Armida aveva due figlie: la maggiore Dilia di 22 anni e la seconda Lina di 18, se ben ricordo. Ci sistemammo alla meglio e ci facemmo compagnia durante il periodo più terribile per Ponte Buggianese che il 23 agosto 1944, in completa ritirata, i tedeschi ebbero l' ordine di fare piazza pulita e commisero il più grande eccidio nel Padule di Fucecchio anche nel nostro Comune.
Due persone, vicine a casa mia, quel giorno di trovarono nei loro campi, attigui al Padule , a seminare le rape, incuranti di quello che poteva accadere in zona, furono considerati collaborazionisti dei partigiani rifugiati in quell'area e sequestrati. La Maria Federighi accompagnata in fondo al campo fù trucidata all' istante mentre suo suocero Moschini Antonio lo condussero duecento metri oltre su questo arginello e poi lo mitragliarono e a quanto si diceva non morì nemmeno all' istante. Queste due persone, mi ricordo, misero in agitazione le loro famiglie perché fino a sera non avevano fatto ritorno; tutti si pensò al peggio e nessuno si azzardò a rintracciarli per il pericolo che incombeva.
Il giorno dopo, finita la burrasca, furono entrambi trovati morti e vennero riportati a casa con un barroccio: la giovane Maria a casa paterna ed Antonio alla sua abitazione.
La giovane Maria di ventotto anni lasciò un bimbo di due anni ed il marito che , se ricordo bene, era militare.
L' eccidio avvenne al Pratogrande, al Capannone, in Fattoria ed Albinatico.
RISPONDI
AUTORE: Giovanni torre
email: -
22/3/2016 - 13:01
Premetto che non sono l'avvocato d'ufficio delle cose lucchesi ne di Castruccio Castracani loro Capitano generale e Console a vita,ma in questi giorni di ricorrenze pasquali che,da anni,vengono celebrati anche alla Pieve di Furfalo tra Panicagliora e Serra Pistoiese,occorre fare chiarezza storica sull'episodio della distruzione di detta Pievaccia da parte dei ghibellini lucchesi.
Anno 1327,Castruccio pose un'assedio al castello di Serra ,rituale in uso a quei tempi, ed i suoi armigeri "rapirono" una giovane del luogo,per rivalsa i castellani uccisero due uomini del suo esercito.
Poi la Rocca fu conquistata e ci fu la parziale distruzione di questa Pieve,queste cose non vengono riportate dai cartelli della segnaletica che porta
a questa Pievaccia ma solamente che fu distrutta,genericamente, dal "crudele" Castruccio.
Questa la verità storica che è bene raccontarla una volta ogni tanto!
RISPONDI
AUTORE: Roberto Ferroni
email: -
20/3/2016 - 22:22
Il mio comune di residenza distribuisce, gratuitamente, sacchetti di
plastica riciclabile per la raccolta e disposizione dell'umido.
Parimenti i vari supermercati e negozi forniscono altri sacchetti in
plastica riciclabile per imbustare gli acquisti.
Ho un piccolo orto dove ogni parvenza di artificiale é rigorosamente
bandita. Quindi niente veleni, qualche raro e balndo antiparassitario,
niente concimi chimici. In un angolo ho posto dei bidoni di plastica
dove raccolgo le sfalciature d'erba, una parte dell'umido, altri
prodotti destinati a scomporsi ed amalgamarsi con gli altri, in altre
parole realizzando il compost. Quest'anno ho sparso il contenuto di un
bidone riempito due anni fa e lasciato li per altri dodici mesi a
fermentare. Quando l'ho vuotato era tutta una massa brunastra, allegro
habitat per diversi vermi, punteggiata qua e la da macchie grigie che
altro non erano che i sacchetti "in plastica riciclabile".
Il fatto é che mentre ogni altro prodotto si è scomposto, quei sacchetti
erano sempre li, belli interi e per niente attaccati da umidità, vermi,
eventuali spore o altro.
Allora la domanda, anzi due domande sono: Quanto tempo ci mette questa
platica "riciclabile" a diventare tutt'uno con la terra mentre l'altra
è: ma ce la raccontano giusta o sono sempre i soliti sacchetti della
solita plastica "inriciclabile", solo più fini e meno resitenti alla
trazione dei vecchi e deprecati altri tipi ?
RISPONDI
AUTORE: Giovanni torre
email: -
9/3/2016 - 0:42
Caro Benedetti, riconosco dal suo racconto quanto fosse dura per chi ha passato l'infanzia in tempo di guerra.
Io ho 5 anni meno di lei,sono nato ad Altopascio e ricordo meno cose di lei ma alcune situazioni le ho ancora ben presenti come quando,sotto i bombardamenti alleati scappavamo tutti noi sfollati nel rifugio scavato sotto terra in località Villa Campanile,una tenda di balla come porta e da sedere sulla terra giglia scavata come se fosse una panchina.
Poi il ritorno in paese vidi ,in zona Valico,un cadavere di un'uomo in una fossa probabilmente ucciso dai partigiani e un carro armato americano in avaria.
Dopo pochi giorni arrivarono i Brasiliani,gli americani come ha detto anche lei,non passarono l'Arno e rimasero a Santa Croce,la notizia turbò mia nonna che aspettava la visita di un nipote mai visto nato da una figlia in USA in cerca di fortuna,
Questa povera donna si disperava ed a niente servivano le parole di conforto come se gli americani fossero venuti in Italia per turismo,morale non lo vedrà mai più.
Concludo, questi militari alleati Brasiliani erano attendati fuori paese e,mio fratello quindicenne li aiutava cercando di riportare a casa qualcosa da mettere sotto i denti,infatti era una festa quando tirava fuori dalla borsa le scatolette di carne od il latte condensato o la cioccolata,tutte cose che erano il sintomo che la guerra era finita e si rincominciava a vivere.
Cordiali saluti da Montecatini.
RISPONDI
AUTORE: Remo Benedetti
email: -
8/3/2016 - 23:58
Sono nato a Ponte Buggianese ( prov. di Pistoia ) località Borghino nella casa colonica il cui proprietario era Mons. Egisto Cortesi ( già Parroco della Chiesa parrocchiale S. Michele Arcangelo ) il 13 novembre 1935 da un parto gemellare con mia sorella Lauretta.
Sono stato il secondo a nascere quando già la famiglia dei miei genitori era piuttosto numerosa e all'insaputa dei miei familiari; difatti a quei giorni con esistevano i controlli preventivi con tanto di ecografie.
Mi voglio immaginare la gioia e nel contempo la preoccupazione dei miei genitori con tanti figli ( ne avevano già quattro ), in un mese freddo, umido incontro all' inverno, con un reddito da fame o quasi, su un podere a mezzadria lavorato esclusivamente in maniera manuale e tradizionale.
Mi è stato detto che mio padre, con il cuore in bocca e l' animo turbato, insolitamente incapace di chiedere aiuti altrove perché degnamente ed integralmente onesto dal punto di vista morale e sociale, ma spinto dal bisogno impellente per nutrire queste due creature, salì le scale del municipio del Comune e si indirizzò nell' ufficio del Podesta.
Una volta entrato, e mi immagino con quale batticuore e con che faccia, presentò la situazione familiare al funzionario del Comune chiedendogli se era possibile avere del latte in polvere dal momento che il latte materno di mia madre era insufficiente per entrambi.
Mio padre venne licenziato con quattro parole che suonavano così: ce l' hai la tessera del fascio? E mio padre che aveva da curare e da lavorare per la famiglia e non alla politica gli rispose: No, non ho alcuna tessera. Allora il Podesta gli risposte: se non hai la tessera non c' è niente per te. E questo povero uomo, amareggiato e sanza imprecare verso alcuno fece ritorno a casa.
Cosa fare allora con due creature e con poche possibilità?
Dopo alcuni mesi e non so precisamente quando fui mandato a balia e cioè fu trovata una donna verso le Spianate che nel contempo allattava una sua bambina ed aveva la possibilità di allattare anche me.
Al momento dello svezzamento a dieci mesi fui ripreso ed uno zio, fratello di mia madre, mi prese in custodia non avendo avuti figli e lì sono rimasto fino all' età di ventotto anni fino a che non mi sono sposato. Zio Piacentino e zia Assunta divennero i miei genitori senza adottarmi.
Mi hanno curato, da bravi “genitori “, mi hanno fatto grande e mi hanno data un' istruzione che a quei giorni pochi, anzi pochissime famiglie potevano farlo.
Andai ad abitare in località Fattoria, una frazione del comune di Ponte Buggianese, alle pendici del Padule di Fucecchio: Lì ho vissuta la mia infanzia, la mia adolescenza e con la numerosa compagnia di tanti miei compagni mi ero attaccato all' ambiente e tutt' oggi ho dei bei ricordi, più belli che brutti perlomeno durate l' infanzia.
Con trepidazione e con sgomento per l' incolumità della mia nuova famiglia ho passata la seconda guerra mondiale, ricordando le scorribande delle milizie tedesche e l' eccidio del Padule di Fucecchio. Ero un ragazzino di otto anni e mezzo e le cose le seguivo e le capivo come da grande: le case bruciate, le razzie del bestiame, le sparatorie quando vedevamo pure un' ombra travettare;
questi signori erano a caccia di bestiame, di uova e soprattutto di uomini da portare sulla linea gotica a Porretta Terme a lavorare.
Il compito di noi ragazzi era quello di stare di guardia e dare l' allarme se dalla strada ( ora via del-
l' Orto) vedevamo a distanza l' avvicinarsi di camionette o motociclette tedesche. Il nostro compito era quello di allertare i nostri genitori che si rifugiavano nei punti più impensati quali un pagliaio
all' interno vuoto o in un sottoscala o meglio in un sottoforno costruito in un sottoscala.
Un giorno successe che due o tre tedeschi, amanti ed ingordi di uova venissero in casa mia e obbligassero mia zia a fargli una bella frittata, quando mio zio nella casa accanto insieme all'abitante della stessa si trovavano nel sottoforno il cui muro era attiguo alla cucina di casa mia.
Un giorno, direi un tremendo giorno, mi trovavo con mio zio nel campo attiguo al nostro con il maiale che avevamo portato lì per non farselo portare via, quando a distanza di trecento metri videro delle figure e ci spararono ma data la lontananza non ci preserò e lasciato il maiale nel campo ci dileguammo e gambe elevate; io però che ero piccolo e l'erba del campo era alta inciapai e
caddi e preoccupato di quello che poteva accadermi chiamai piuttosto impaurito lo zio, che era tre passi avanti a me, perché mi sollevasse e mi prestasse soccorso. Mi ricordo che con slancio e con piglio sicuro mi prese per un braccio e mi strappò dal suolo e così tornammo a casa in sicurezza con la massima cautela lasciando il maiale nel campo del vicino.
Mi ricordo quando i tedeschi fecero saltare tutti i ponti sul fiume Pescia e soprattutto quello a me più vicino il ponte del Doretti. Dopo una tremenda esplosione andammo tutti stupefatti, anche con alcuni sfollati del Paese, a vedere il misfatto che divideva il territorio del comune. Fu uno spettacolo tremendo che ci rattristò, però sapevamo che i tedeschi, dopo tutti i misfatti, erano in ritirata spinti dalle cannonate degli alleati americani i cui cannoni erano piazzati a sud dell' Arno.
RISPONDI
AUTORE: Carla
email: -
7/3/2016 - 15:14
Quanti soldi sono stati spesi in pochi anni in questa piazza?
RISPONDI
In risposta a: E perché accade tutto questo? del 5/3/2016 - 9:18
@Daniele
AUTORE: Giovanni
email: -
5/3/2016 - 15:02
Io ho espresso la mia opinione dal punto di vista nazionalista,dal punto di vista legale avrebbero ragione i francesi perchè le normative in materia sono ben precise e prevedono una zona economica in esclusiva del sottosuolo o delle acque sovrastanti fino alle 200 miglia nautiche (per convenzione 1.852 metri)quindi equivalgono a Km.370,dopo inizia l'Alto Mare con le sue acque internazionali.
Ma non è questo che rode bensì l'ostinazione di volere il suo sapendo come gli fu regalata la Corsica,è vero a quei tempi non esisteva la nazione Italia ma ,viva Dio,per secoli è stata sotto il dominio dei genovesi e pisani(che non erano francesi) e geograficamente è italianissima anzi direi la maggiore isola dell'arcipelago toscano.
La Francia è estesa più del doppio dell'Italia,ha territori d'Oltremare in molti continenti con un totale di circa 67 milioni di abitanti,5 più di noi quindi,è proprio necessario impuntarsi su queste acque mie o tue o sarebbe stato meglio trovare una soluzione amichevole tra stati confinanti!
A questo punto mi auguro che l'Italia NON ratifichi mai questa decisione aspettando il 2022 quando,si dice,le regole dovrebbero cambiare.
RISPONDI