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AUTORE: Giovanni Torre
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4/1/2016 - 21:07
Il mio commento non riguarda il passato ma l'avvenire che vede Pisa acquisire sempre più posti di lavoro grazie alle direzioni in loco dei tanti uffici come la ASL area vasta,il Consorzio di Bonifica Basso Valdarno ,ENI e chi più ne ha più ne metta,citiamo l'aeroporto Galilei,l'università e l'ospedale a carattere nazionale.
Eppure Pisa ha gli stessi abitanti di Pistoia e Lucca,Livorno ne ha il doppio,Prato non ne parliamo ad allora forse dipenderà dalla sua provincia seconda più popolosa dopo Firenze,parametro fuori luogo con l'eliminazione delle province,ad allora dipenderà dalla storia ma anche qui Lucca non gli è seconda essendo stata seconda solo a Roma,inoltre capitale della Tuscia Longobarda.
Quindi,tirando le somme,Pisa ha tanto e gli altri poco o nulla,anzi con la politica delle aree vaste,tanto cara al governatore del Granducato, continuerà ad essere il riferimento della Toscana Ovest.
RISPONDI
AUTORE: Roberto Ferroni
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4/1/2016 - 11:29
A fine agosto 2015 pago due volte, per un mio errore, una tassa, poca cosa circa 175,00 euro. Il 7 settembre ‘15 vado all’Agenzia delle Entrate che, accertata la sussistenza dell’errore, emette immediatamente mandato per il rimborso. Però questo deve passare attraverso Roma, chissà perché.
Oggi, 4 gennaio, vado ma chiedere notizie e mi rispondono che dovrò aspettare fino a maggio/giugno.
Non si lamentino governi centrali ed organi periferici se poi i Cittadini cercano scappatoie per far valere i propri diritti o per scansare le ingiustizie di un’Amministrazione incapace di rispettare il Cittadino.
RISPONDI
AUTORE: Roberto Ferroni
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28/12/2015 - 18:10
Egregio Signor Benedetti, nella Sua infervorata retorica omette un fatto importante, é il mondo intero che è andato a ... ramengo, non solo quello dell'Italia rurale, più o meno fascista o antifascista. Se sapesse il mio chock quando, ritornato in Inghilterra a metà anni '70, dopo averci vissuto nella prima metà del decennio precedente notai tanti di quei cambiamenti, in peggio, che mi fecero venire le lacrime. Ma la medaglia ha sempre due facce e a fronte di un generale imbastardimento della società in senso morale dobbiamo anche valutare i grandi passi avanti nella vita materiale. Se negli anni '30 e '50 (lascio perdere il decennio dei '40 per via della guerra) la media di vita era intorno ai 60 anni, e spesso con notevoli acciacchi, oggi un ultra settantenne si può permettere un'autonomia prima sconosciuta. La perdita dei valori umani e sociali a fronte un così detto progresso sbandierato come taumaturgico ma che ha prodotto esattamente gli effetti contrari é il caro prezzo che la nostra salute e la nostra qualità di vita materiale ha dovuto pagare. Ieri avevamo quella che Lei definisce un iniquo sistema dittatoriale, ed una dittatura é sempre e comunque iniqua quale che sia il colore della camicia, ma oggi la sedicente libertà ha copiato solo le parti più retrive di allora, lasciando la gerarchia democratica affabularsi esattamente come prima. Più di prima, se il buon Dallara mi perdona l'uso delle parole.
RISPONDI
AUTORE: Giovanni
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28/12/2015 - 14:09
Caro Sig.Benedetti trovo tante verità nel suo commento precedente,un'ottima rappresentazione del recente passato fatto di guerre e miserie.
Sono passati solo pochi anni da quello da lei descritto e,specie i giovani,sono disinteressati a queste puntate storiche da loro non vissute.
Detto questo,in prospettiva futura ,gradirei una sua ricetta su come se ne potrebbe uscire da questa situazione di non ritorno in tutti i sensi ,anche climatico del pianeta Terra.
Cosa facciamo lasciamo il pianeta in mano a questi balordi dai colletti bianchi,oppure ci battiamo per invertire rotta che garantirebbe un futuro meno sofferto per coloro che saranno i nostri posteri?
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AUTORE: Remo Benedetti
email: -
28/12/2015 - 10:49
Quando il frastuono del mondo moderno me lo permette, mondo pieno di arroganza, oscenità, menzogne, furbetti, ladri, approfittatori, disonesti, illegali, mi fermo a pensare al mio passato.
Allora giungo con il mio pensiero alla seconda guerra mondiale, alle miserie della buona e
brava gente, già succube di un sistema dittatoriale nefasto ed incivile che aveva portato il nostro Paese alla miseria più assoluta ed alla sua devastazione.
La gerarchia fascista dominava su tutto ed i più deboli dovevano maggiormente soccombere alle ristrettezze familiari quotidiane.
Il sistema di vita nelle campagne era primitivo e così nelle attività agricole con sistemi e strumen-
ti primitivi dove i contadini e le loro famiglie, con diversi figli a carico, dovevano lavorare da
“schiavi” per onorare il decoro e l’ onestà della loro famiglia.
Non esistevano spacciatori di droga, ladri con i colletti bianchi, furbetti di quartiere, le cricche
politiche, ma il vivere onesto. I ragazzi andavano a scuola a piedi con gli zoccoli nelle frazioni
più vicine e poi aiutavano la famiglia nei campi; niente ricreazioni se non due calci in una palla
fatta di carta. Niente separazioni coniugali con figli alla deriva, ma responsabilità coniugale e familiare. Le madri amavano con viva fede cristiana la famiglia tutta e si obbligavano alla loro
educazione morale e religiosa senza tralasciare le faccende di casa ed il lavoro nei campi.
Esisteva una totale armonia familiare di cui il capo famiglia era il “patriarca” più considerato e rispettato ed i nonni con la loro veneranda esperienza l’icona della famiglia.
Oltre lo stretto legame familiare, l’ affettuosa solidarietà permetteva un vivere tranquillo e sereno pure nella miseria ma con rispetto delle leggi , anche se talvolta ingiuste, di quel tempo.
I legami con i vicini erano solidali e la comunità contadina soprattutto era di esempio al vivere comune perché é proprio nel bisogno reciproco che si riscontrano ed emergono i valori del cristianesimo.
Ben volentieri, grazie a Dio, ho vissuto l’ evolversi tecnico e scientifico del nostro progresso ed
il risanamento delle atroci ferite della guerra che aveva devastato la nostra Italia, aveva portato dolore e milioni di lutti nelle nostre famiglie.
Tutte queste fasi, dalla ricostruzione dei ponti sul fiume Pescia, alle macerie del centro del paese,
alla riparazione del tetto della nostra chiesa parrocchiale, le conservo come un “tesoro” nella mia
mente, e pure il crescere continuo della nostra economia, delle nostre campagne con mezzi e sistemi moderni, l’ istruzione per tutti e non solo per i privilegiati, l’ emancipazione della donna, la possi-
bilità di essere meno diversi dagli atri, come prima.
Si, osanno tutte queste conquiste, però le stesse purtroppo non sono state ben considerate e accet-
tate per migliorare il vivere comune e sociale ma sono e vengono indirizzate ed acquisite princi-
palmente per fini egoistici e asociali in una società che avrebbe più bisogno, soprattutto in
questo momento di crisi acuta, di solidarietà e compartecipazione ai bisogni dei più deboli; altri-
menti, anche se più progrediti, cosa vale il progresso? Siamo ritornati all’ epoca della seconda guerra mondiale ed in più senza SERENITA’ E TRANQUILLITA’ familiare e sociale.
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AUTORE: Giovanni Torre
email: -
28/12/2015 - 9:35
Non sono addetto ai lavori e quindi il mio commento è totalmente disinteressato ma,mi preme sottolineare la novità e maestria di coloro che hanno costruito il presepe nella parrocchia di Traversagna,ai lati della chiesa.
Sequenza di luci ed ombre con descrizione audio delle varie fasi della natività,figuranti a regola d'arte e. come sfondo,la visione di un mare quasi vero.
Morale,complimenti per questi 10 minuti vissuti nel ricordo più significativo della cristianità,mi fermo qui con gli auguri a tutti.
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AUTORE: disincantata
email: [protetta]
26/12/2015 - 18:24
Comodo prendersi il filetto e lasciare la cotenne agli altri!
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In risposta a: 31/12/2015 - tettuccio del 24/12/2015 - 9:07
Cenone
AUTORE: Roberto
email: -
24/12/2015 - 17:08
io sto con Albino....è giusto cosi,evidentemente da disturbo un'idea cosi bellina...,Buone Feste
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AUTORE: albino roselli
email: [protetta]
24/12/2015 - 9:07
avendo in gestione il tettuccio fino al 6 gennaio è giusto che la sig.ra camilla carnesecchi faccia la festa del 31/12/2015. fregandosene dell'opinione di albergatori e ristoratori, sempre pronti ad affossare chi ha nuove idee.albino
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AUTORE: Giovanni
email: -
23/12/2015 - 9:41
leggo che il presidente del consiglio ci farà un regalino di Natale consistente nell'approvazione della cosiddetta legge di stabilità,per il portafoglio del contribuente italico sarebbe meglio definirla in-stabilità.
Questa ,a suo dire,sarebbe il male minore,per non inasprire più di tanto il "pantalone"italico già spremuto a dovere nel 2015.
La regione Toscana si è adeguata alle altre non concedendo più il beneficio di pagare il bollo auto annuale per gli autoveicoli storici(ultra ventennali)da € 63 si passa a € 171 e magari ti richiederà anche la differenza per il 2015.
Chi ha una doppia pensione da favola da due enti pensionistici,la somma di circa € 13.000 lorde l'anno è un "riccone"e pertanto dovrà rendere all'erario circa € 900.
Come leggete si tratta di gente non certo benestante,chi ha una sola auto da oltre 23 anni significa che non può permettersi di comprarla nuova o usata che sia.
Chi percepisce poco più di € 1000 lordi (€ 800 netti)al mese è vicino alla soglia della povertà ,ed allora Sig.Renzi questi sarebbero i regalini fatti ai soliti noti mentre per voi politici non esistono queste problematiche!
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In risposta a: Umiliazione del 15/12/2015 - 16:46
Umiliazione
AUTORE: Natalia
email: [protetta]
16/12/2015 - 11:10
Sono ancora in comune di pieve a nievole aspetto.....
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AUTORE: Natalia
email: [protetta]
15/12/2015 - 16:46
Sono una mamma di 30 anni ho 2 bambini e sono alla pieve a nievole di 8 anni nel 2014 ho avuto una aneurisma cerebrale dopo di che al luglio sono stata operata un altra volta stamattina x l'ennesima volta sono andata in comune di pieve a nievole x la mia difficoltà xche ho bisogno di un tetto x mia famiglia e quando mi ha aperto la porta il ragazzo che sta in comune mi ha detto che il sindaco nn c'era ma siccome ho insistito di entrare in comune ho scoperto che il sindaco c'era ed era nella stanza ma vi voglio dire che mi ha sentito che piangevo e nn si ha neanche scomodata x uscire ansi ha approfittato che parlavo al telefono ed senza farsi vedere e andata via VERGONIA SINDACO DI PIEVE A NIEVOLE Non ha avuto neanche il coraggio di parlarmi allora dico io .......che ci sta a fare se nn sa ascoltare un cittadino in difficoltà......
RISPONDI
AUTORE: Roberto
email: [protetta]
13/12/2015 - 10:08
Nessun fornaio riuscirebbe a far lievitare il proprio pane come sanno fare i gestori del servizio idrico con le bollette; tanto che sarebbe più conveniente lavarsi con latte di asina, come faceva Poppea, considerando che di ciuchi non c'è carenza tra le fila dei nostri amministratori
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AUTORE: Franco Santalena
email: -
29/11/2015 - 22:20
Venerdì mattina a seguito di lavori sulla centralia che serve via Bramalegno si sono verificati sbalzi di tensione che hanno provocato la rottura di decine di impianti elettrici nelle abitazioni dei privati. Come farci rimborsare dall'ENEL? Grazie, Franco Santalena
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AUTORE: PIPPO
email: [protetta]
27/11/2015 - 12:25
Per esempio a Coimbra (portogallo)
città nota per la sua università, la stazione ferroviaria è distaccata dalla linea che da Lisbona và o Oporto, viene collegata con una linea ferroviaria a parte praticamente con un trenino che collega Coimbra alla tratta principale e viceversa
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AUTORE: Roberto Ferroni
email: -
27/11/2015 - 9:48
Io non sono ne mi ritengo persona dotata di particolari capacità, di qualsiasi tipo. Lei, da quello che scrive, credo la pensi come me. Quindi se due persone normali, oltretutto non addette ai lavori specifici, ipotizzano una soluzione alternativa, non crede che ci sia da pensare che, si, le soluzioni alternative possono anche essere state concepite, ma scartate a fronte di quelle che: a) porteranno ad un insabbiamento del progetto, oppure b) nascondono interessi particolari e non limpidi. Diceva il vecchio, e mai tanto amato come dopo la sua scomparsa, Andreotti, che a pensar male si fa peccato ma .....
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AUTORE: Giovanni
email: -
26/11/2015 - 16:45
Caro Sig.Ferroni concordo con lei che il percorso ottimale sarebbe un'altro che rispecchiasse sia la velocità che l'utilità.
Ai tempi della costruzione della tratta voluta dal Ducato di Lucca e dal Granducato di Toscana,la Valdinievole aveva il suo capoluogo a Pescia ora le cose sono diverse ed il tracciato della Firenze-Mare ci insegna che per arrivare a Lucca quella sarebbe la strada più veloce e non certo la Linea Lucchese del 1859,ossia costruita da ben 156 anni.
RISPONDI
AUTORE: Roberto Ferroni
email: -
25/11/2015 - 15:49
Da anni si parla, e mi sembra che si continui solo a parlare, del problema costituito dal binario unico da Pistoia in poi. In Valdinievole, piccola e frazionatissima entità rispetto al bacino del percorso totale, i pareri sembrano se non discordi per lo meno non concordi. Pieve a Nievole vuole il raddoppio, con sottopassi e le complementari opere idrauliche per cercare di evitare che qualcuno affoghi alla prima pioggia. Montecatini vuole la sopraelevata in modo che i passeggeri dei treni, che già godono dello spettacolo delle case al piano terra poi potrebbero anche osservare quello che accade ai primi piani, e speriamo solo questi. I tecnici delle FFSS avrebbero stilato un progetto che, per la verità, sembrerebbe non conosciuto dai comuni attraversati. Vi immaginate non solo le procedure per gli espropri di terreni e case ma anche i ricorsi di chi non vorrà trovarsi un treno in salotto.
Ma l’ipotesi di un nuovo tracciato, fuori dai centri abitati, é mai venuto in mente a qualcuno ? Si dirà che una stazione deve stare al centro di un abitato, ma per la verità non è sempre così tanto che a Buggiano ed anche a Pistoia le stazioni sono distaccate sia dal centro ed in qualche caso anche dalla prossima periferia. Magari deviando da Masotti verso una nuova galleria e facendo scorrere il tracciato in una zona grosso modo corrispondente al nuovo ponte sulla Nievole e di li proseguire attraverso zone agricole verso Pescia potrebbe evitare non solo i disagi che i lavori causeranno, se e quando si faranno, nei centri abitati.
Chiaro che quanto sopra non vuole essere ne é un progetto stilato da persona colta nel settore specifico ma piuttosto uno stimolo a pensare ben oltre l’immediato, visto che il futuro è l’unica cosa che interessa a tutti.
Roberto Ferroni
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In risposta a: O tempora, o mores… Usque tandem? del 25/10/2015 - 22:19
condivido
AUTORE: Lelio
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31/10/2015 - 12:55
Condivido completamente le considerazioni....
Talvolta è difficile stabilire la proporzionalità in sede giuridica, dopo aver analizzato tutti gli elementi a disposizione e la dinamica occorsa, figurati quanto possa esserlo per chi reagisce, in quanto vittima di un reato, nell'immediatezza del fatto e, magari, in preda all'ansia oppure alla paura.
Concordo anche sul fatto, a mio sommesso avviso veramente abnorme, che chi si è difeso è talora tacciato di essere il delinquente di turno, mentre il soggetto attivo de reato (che ha subito la reazione), viene descritto SOLO come vittima….
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In risposta a: O tempora, o mores… Usque tandem? del 25/10/2015 - 22:19
Usque ad ...
AUTORE: Roberto Ferroni
email: -
27/10/2015 - 8:02
La prosecuzione potrebbe essere ... fino a quando i signori politici italiani cesseranno di essere un'oligarchia iper privilegiata ed assaggeranno l'amaro calice della vita dei comuni cittadini. A parte questo, l'abitazione, in proprietà, affitto, uso o altro deve essere il Sancta Sanctorum di chi la detiene di diritto ed ogni intrusione non giustificate DEVE mettere l'invasore al pericolo di rappresaglia, che é sempre giustificata fino a quando un ottantenne disarmato claudicante e con stampelle non invaderà la casa di un aitante venticinquenne palestrato. Basta con i privilegi ai delinquenti, se lo Stato non può provvedere alla mia tutela h. 24, e non lo può obbiettivamente fare, mi lasci il compito di difendermi - dico difendermi perché un'intrusione nella mia casa é sempre un'offesa, suscettibile di danni gravi danni materiali, oltre quelli morali già causati dall'effrazione.
RISPONDI
AUTORE: Gabriele
email: [protetta]
25/10/2015 - 22:19
Tutto ciò che dici è corretto, a termini di legge, e vista la tua preparazione non ne avevo dubbi, ed è anche la chiara dimostrazione, a mio avviso, della distanza che c’è fra chi fa le leggi e la realtà delle cose.
Se io, di notte ed al buio, mi trovo in casa degli estranei, posso forse chiedere prima se hanno armi e le loro intenzioni? Devo aspettare che abbiano sparato prima loro, nella speranza che mi manchino, per rispondere a tono?
Mi sembra che, nel dubbio, io debba essere autorizzato a colpire per primo, con tutto ciò che è nelle mie possibilità, partendo dal presupposto che se qualcuno si introduce in casa mia non venga per farmi del bene, al contrario.
La teoria della proporzionalità può essere applicata quando esiste l'evidenza della disparità di mezzi, per quanto anche un cazzotto ben dato possa essere causa di lesioni gravi se non mortali, ma non quando io non possa giudicare con assoluta sicurezza: visti gli esiti mortali di tante fra le innumerevoli rapine compiute anche solo nel recente passato, magari senz’armi da fuoco ma solo con spranghe e coltelli, mi sembrerebbe più giusto dare a colui che reagisce la consapevolezza di poter contare su una legislazione mirata a tutelare la vittima più dell’aggressore e non, come invece avviene troppo spesso, assistere ad un ribaltamento dei ruoli.
Ribaltamento che autorizza la moglie del malfattore ucciso ad invocare giustizia per il delinquente ucciso durante un furto od una rapina ai danni di un vecchio invalido…
Ribaltamento dei ruoli che mette sotto accusa un poliziotto od un carabiniere che reagisce sparando ad un’aggressione o ad un tentativo di investimento ad un posto di blocco, che fa espellere dall’arma un carabiniere ed assurgere al ruolo di vittima l’aggressore fino al punto da portare in parlamento i genitori, orgogliosi di cotanto figlio, a cui viene dedicata anche una piazza…
Quando qualcuno si introduce in casa altrui deve sapere che può incontrare una resistenza anche violenta, così come se viene arrestato deve sapere che lo aspetta una pena certa.
Purtroppo la realtà è ben diversa e tu lo sai molto bene, ed è probabilmente il motivo per il quale la delinquenza anche estera si trasferisce da noi, invece di restarsene nei paesi d'origine, dove sanno di scontare pesantemente i reati commessi, in caso di arresto, ed in carceri in confronto alle quali le nostre son centri di villeggiatura!
O tempora, o mores… Usque tandem?
RISPONDI
AUTORE: Lelio Cassettari
email: [protetta]
24/10/2015 - 12:18
Riguardo alle recenti polemiche e accesi dibattiti, anche pittoreschi, avvenuti in tv, sull’onda dei recenti e crescenti fatti occorsi (dati Istat, quindi oggettivi, danno le rapine in casa in aumento del 65% dal 2011 ad oggi), fra politici, opinionisti e giuristi sull’uso delle armi da parte del cittadino per difesa, occorre senz’altro fare alcune doverose premesse e distinzioni.
In primo luogo, la vita è un bene inalienabile, indisponibile ed inviolabile, garantita quale diritto fondamentale dell’uomo da ogni “Carta dei diritti” emanata, ed in osservanza a ciò, oltre che in applicazione dei doveri morali e sociali universalmente riconosciuti, nessuno toglierla a qualcun altro.
A questo punto occorre effettuare un distinguo netto fra “giustizialismo a tutti i costi”, ovvero “voglia di giustizia fai da te” e “legittima difesa”, che sono concetti, nonché situazioni giuridiche concrete, completamente antitetiche, divergenti e contrapposte.
La legittima difesa è una specie di “autoprotezione” CONSENTITA dalla legge vigente in caso di PERICOLO ATTUALE DI OFFESA INGIUSTA (diritto proprio o altri), e la difesa deve essere PROPORZIONATA alla predetta offesa.
Richiamando brevemente l’applicabilità di quanto sopra alla violazione di domicilio, contemplata dal codice penale, ove sussiste il rapporto di proporzione contemplato per la legittima difesa “se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, ovvero i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d'aggressione”, occorre tuttavia non paragonare la legittima difesa con la rappresaglia/ritorsione/giustizia individuale, dato che esse sono reazioni poste in essere dopo che la lesione è stata già provocata, mentre si parla di legittima difesa quando si reagisce a una aggressione e tale reazione rappresenta l'unico rimedio possibile nell'immediato per evitare una offesa ingiusta, da cui è necessario difendersi e non ci sia la possibilità di rivolgersi all'autorità pubblica per ragioni di tempo e di luogo.
Non a caso la legittima difesa è classificata fra le “scriminanti”, in altre parole “cause di esclusione del reato”, le quali sono specificate dalla legge ed escludono l’antigiuridicità di una condotta che, in loro assenza sarebbe penalmente rilevante e sanzionabile.
In presenza di tali condizioni, di fatto, una condotta (altrimenti dalla legge punibile), diviene lecita e ciò in quanto una norma dell’ordinamento giuridico, la ammette o addirittura la impone.
Vige invece l’eccesso colposo di legittima difesa quando vi è reazione di difesa eccessiva: non c'è volontà di commettere un reato ma viene meno il requisito della proporzionalità tra difesa ed offesa configurandosi un'errata valutazione colposa della reazione difensiva.
L'onere della prova incombe sul soggetto che ha difeso il diritto proprio o altrui e che dovrà indicare i fatti e le circostanze dai quali si evince l'esistenza della scriminante.
In ogni caso la valutazione è rimessa al libero convincimento della magistratura che dovrà valutare l'esistenza di un pericolo attuale o di un'offesa ingiusta, i mezzi di reazione a disposizione dell'aggredito e il modo in cui ne ha fatto uso ed la proporzionalità tra l'importanza del bene minacciato dall'aggressore e del bene leso da chi si oppone.
Altra scriminante esamina l'uso legittimo delle armi e sancisce la non punibilità del “pubblico ufficiale che, al fine di adempiere un dovere del proprio ufficio, fa uso ovvero ordina di far uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica, quando vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza all'Autorità e comunque di impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona”.
L'ipotesi base del ricorso all'uso legittimo delle armi, che RIGUARDA SOLO i PUBBLICI UFFICIALI, è quella costituita dalla NECESSITÀ DI RESPINGERE UNA VIOLENZA O DI VINCERE UNA RESISTENZA.
Sempre con riferimento alla scriminante dell'uso legittimo delle armi, anche se la norma nulla dice al riguardo, si ritiene che debbano sussistere anche i requisiti: NECESSITÀ DEL RICORSO ALLE ARMI, nel senso che la resistenza o la violenza debbono essere di tale natura da non possano essere neutralizzate diversamente, ed inoltre PROPORZIONALITÀ tra gli interessi contrapposti, nonché in ordine al livello di pericolo determinato dalla condotta del soggetto che resista o usi violenza al pubblico ufficiale e dalla condotta di quest'ultimo.
Lelio Cassettari
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AUTORE: Roberto Ferroni
email: -
18/10/2015 - 15:47
Che il comune di Pieve sia piccolo o grande, nell'estimazione del singolo, poco importa. Tuttavia é utile notare come la Valdinievole consista di undici comuni e che tutti insieme assommano a circa 115mila cittadini. Ora, la ventilata ipotesi di unione sarà la benvenuta ma .. Ma sarà una riforma come quella che ha abolito le province .. od il senato. Forse guadagneremo nel non avere undici sindaci ma uno solo, però temo che i consiglieri, proporzionalmente alla popolazione, rimarranno lo stesso numero. E cosa dire dei vari impiegati di ogni comune ? Saranno necessari a smaltire le pratiche di tutte le zone, e quindi nessuna utilità nel procedere alla ventilata unione, oppure qualche politico coraggioso saprà ridimensionarne il numero ? Ma già, il dipendente pubblico non può essere, o non viene licenziato, a meno di eccezionalissimi casi (ma si sono mai verificati ?). Ed i sindacati staranno con le mani in mano o solleveranno un polverone da tempesta nel deserto ? Il massimalismo può anche essere una corrente di pensiero politico, ma resta pur sempre utopico e quindi inadatto alla funzionalità materiale.
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AUTORE: albino roselli
email: [protetta]
6/10/2015 - 11:20
i dossi sono pericolosi per tutti , scooter, auto, ambulanze , ancora di piu se hanno le strisce pedonali. i comuni limitrofi a montecatini hanno i dissuasori in via delle cantarelle alla pieve ne sono istallati tre o quattro in 1km. massa cozzile , ponte buggianese , hanno tutti i dissuasori, noi abbiamo gli intellettuali in comune e istalliamo le cunette, era già successo un incidente sul viale adua , c'è stato il giro d'italia occasione per toglierli, già sono pericolosi anche per le bici. oltre a rompere... tutto .
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In risposta a: Sindaco alla riscossa del 10/9/2015 - 10:34
comune
AUTORE: mestesso
email: [protetta]
5/10/2015 - 22:30
Chiamare piccolo comune la Pieve lo posso capire,insignificante me lo devi spiegare.Ricordati che fino a qualche anno fa Monsummano aveva una certa fama.....e comunque dovendo scegliere e'sempre meglio stare soli che male accompagnati. Ciao e gustati i favolosi mercatini di autunno d'inverno,notti bianche(affumicate )etc-etc.
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