Secondo weekend 2025 e Silvano Fedi subito in grande spolvero, con due vittorie e ottime prove degli atleti/e scesi in gara.
Salto a due mercoledì alle 20.30 al Pala Tagliate.
Nonostante il freddo, circa trecento podisti hanno dato vita alla trentaseiesima edizione della "Scarpinata di’ granocchio", gara podistica sulla distanza di km 13,200 e ludico motorio di km 10, organizzata dalla società Podistica Aglianese e il circolino Arci.
Nemmeno a Trieste l’Estra Pistoia Basket 2000 riesce a invertire la rotta e ritrovare quella vittoria che manca da inizio novembre e incamera, nella 15° giornata di Lba, la nona sconfitta consecutiva.
Basket Femminile Pontedera - Acqua dell'elba Nico Basket 42-63
Quello che sotto l’albero di Natale era un semplice biglietto di auguri, e di regalo, decisamente particolare si è trasformato in un’esperienza unica domenica scorsa, in occasione della 14° giornata di Lba 2024/25 tra Estra Pistoia Basket e EA7 Armani Milano.
Il lungo weekend dell’Epifania ha riportato in campo i ragazzi del settore giovanile di Pistoia Basket Junior.
Prime gare podistiche dell’anno e Silvano Fedi già protagonista negli appuntamenti del calendario.
"Raccontami un libro", di Ilaria Cecchi.
La mostra "Anima e sguardi", di Giulia Marcucci, è a cura di Daniela Pronesti.
La stagione di prosa 2022/2023 dei Teatri di Pistoia, curata da Saverio Barsanti, chiude al teatro Manzoni sabato 22 aprile (ore 21) e domenica 23 aprile (ore 16) con un appuntamento d’eccezione, “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller, il nuovo spettacolo diretto da Massimo Popolizio (prodotto da Compagnia Orsini, Teatro di Roma – Teatro Nazionale e Emilia Romagna Teatro Fondazione), che ne è anche protagonista nel ruolo di Eddie Carbone.
Con lui sul palco un cast di valore: Valentina Sperlì, già interprete di tante produzioni dei Teatri di Pistoia (Beatrice Carbone), Michele Nani (Avvocato Alfieri), Raffaele Esposito (Marco), Lorenzo Grilli (Rodolfo), Gaja Masciale (Catherine), Felice Montervino (Tony), Marco Mavaracchio (I agente) e Gabriele Brunelli (II agente). Scene, costumi, luci e suono sono, rispettivamente, di Marco Rossi, Gianluca Sbicca, Gianni Pollini eAlessandro Saviozzi.
Il testo di Miller, ritratto crudo e spietato delle molte anime della New York degli anni ‘50, è ambientato nella comunità di siciliani immigrati a Brooklyn: un grande affresco sociale che vede al centro anche temi scottanti come gli affetti morbosi nella famiglia, il desiderio di fuga dalla povertà, l’immigrazione clandestina con la ‘caccia’ allo straniero. La ‘prima’ fu nel 1955 a New York al Coronet Theatre nel 1955, presente, tra gli spettatori anche Marilyn Monroe, che pochi mesi dopo avrebbe sposato l’autore. Nel 1956 il testo, ampliato dall’autore in due atti, debuttò al Comedy Theatre di Londra con la regia e le scene di Peter Brook. Il testo ha una storia di allestimenti importanti, in Italia e nel mondo come le altre opere più celebri di Arthur Miller, "Morte di un commesso viaggiatore" e "Il crogiuolo". La prima rappresentazione in Italia il 18 gennaio 1958, al Teatro Eliseo di Roma, regia di Luchino Visconti con Paolo Stoppa e Rina Morelli. Sidney Lumet lo traspose per il cinema nel 1962 con Raf Vallone, che, diretto da Peter Brook, ne era stato il protagonista della prima messa in scena francese nel 1958 a Parigi. Nel 2010 A View from the Bridge è stato riallestito a New York: per calarsi nei panni della diciassettenne italoamericana Catherine, la bionda Scarlett Johansson era diventata castana.
Scrive Miller: “L’azione della pièce consiste nell’orrore di una passione che nonostante sia contraria all’interesse dell’individuo che ne è dominato, nonostante ogni genere di avvertimento ch’egli riceve e nonostante ch’essa distrugga i suoi principi morali, continua ad ammantare il suo potere su di lui fino a distruggerlo”.
“Ecco questo concetto di ineluttabilità del destino e di passioni – commenta Massimo Popolizionelle note di sala – dalle quali si può essere vinti e annientati è una “spinta” o “necessità” che penso possa avere ancora oggi un forte impatto teatrale. Tutta l’azione è un lungo flash-back, Eddie Carbone il protagonista, entra in scena quando tutto il pubblico già sa che è morto. Per me è una magnifica occasione per mettere in scena un testo che chiaramente assomiglia molto ad una sceneggiatura cinematografica, e che, come tale, ha bisogno di primi, secondi piani e campi lunghi. Alla luce di tutto il materiale che questo testo ha potuto generare dal 1955 (data della sua prima rappresentazione) ad oggi, cioè film, fotografie, serie televisive credo possa essere interessante e “divertente” una versione teatrale che tenga presente tutti questi “figli”. Una grande storia… raccontata come un film… ma a teatro. Con la recitazione che il teatro richiede, con i ritmi di una serie e con le musiche di un film. Ci sarà un ponte, ci sarà una strada e in questa strada dei mobili, che sono la memoria della famiglia Carbone… Arriva l’avvocato Alfieri, la sua funzione somiglia a quella di un coro greco, è presente nel racconto e al contempo è spettatore fuori dalla scena, ci introduce nella vicenda che, non dobbiamo dimenticare, trae origine da un fatto di cronaca nera dal quale Miller fu profondamente turbato".