VALDINIEVOLE
La valorizzazione e lo sviluppo del Padule partono dalla sua tutela. Questo il messaggio scaturito dal convegno promosso dal Consorzio del Padule di Fucecchio, in collaborazione con la Provincia e l’Aato 2, che si è tenuto alla fattoria Settepassi con la presenza dell’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini e una massiccia partecipazione di pubblico, tra cui sindaci e assessori del comprensorio. Due i temi principali trattati durante i lavori: la situazione del progetto per la riorganizzazione della depurazione che prevede la realizzazione di un nuovo depuratore e del cosidetto “tubone” e dall’altro lato gli interventi per la rinaturalizzazione del Padule.
“Si tratta - ha spiegato il commissario del Consorzio Gino Biondi - di un progetto importante non solo dal punto di vista economico, visto che sono previste opere per 5 milioni, ma perchè andranno ad incidere sul futuro dell’area. Per capirne l’importanza credo si possa dire che è il progetto più impegnativo dal tempo del Granduca Leopoldo. Naturalmente non possiamo che essere soddisfatti per il fatto che la Regione ha individuato nel nostro ente l’interlocutore per la realizzazione di questo progetto. E’ una sfida che affrontiamo con la giusta consapevolezza di dare al Padule, un’area amata da tanti, salvaguardia e sviluppo”.
Dall’altra lato l’assessore Anna Rita Bramerini non ha nascosto di essere di fronte ad una “vera e propria corsa contro il tempo” per le opere previste nel sistema di depurazione. “Entro il 2015 il progetto deve essere realizzato - ha detto l’assessore - per non incorrere nelle sanzioni previste dalla comunità europea con i nuovi parametri sulle acque reflue. E’ lodevole il lavoro che è stato portato avanti partendo dalla base per accogliere le esigenze di tutti, ma adesso è venuto il momento di operare. Vogliamo dimostrare che in Toscana le cose le facciamo bene e al meglio per la bellezza del nostro territorio. Legare il comprensorio del Cuoio e quello della Valdinievole è un passo avanti per la salvaguardia del territorio”.
Il direttore generale dell’Aato2 Alessandro Mazzei ha tirato le somme della situazione attuale: “Il progetto iniziale risale al 2004 e valeva 161milioni di euro. Oggi i costi sono saliti ulteriormente e mancano almeno 40 milioni. Si comincerà con la Valdinievole che è la zona più sofferente dal punto di vista della depurazione. Se non si trovano nuove risorse il progetto non potrà essere realizzato nelle zone della Valdera e dell’Empolese”. Dal punto di vista tecnico il prossimo passaggio sarà, entro la fine del 2011, l’approvazione del preliminare dei collettori per il nuovo depuratore di Ponte Buggianese.
Nel suo intervento il sindaco di Ponte Buggianese Pier Luigi Galligani ha ricordato “il percorso partecipativo “Il Padule che vorremmo”, che ha portato all’individuazione dell’area dove verrà realizzato il depuratore. L’amministrazione comunale - ha detto il primo cittadino - ha voluto percorrere questo sentiero così difficile, ma interessante. E’ stato un confronto aperto e civile, un motivo di orgoglio per questa amminsitrazione”.
La presidente della Provincia Federica Fratoni ha sottolineato l’importanza in chiave turistica dei progetti per la Dogana di Ponte Buggianese e il Centro visite di Larciano. A questo proposito Renato Ferretti, dirigente della Provincia, ha parlato di alcuni progetti in chiave turistica come la realizzazione di una rete escursionistica ciclopedonale e una navigabile. Il direttore generale del Consorzio Franco Fambrini ha illustrato le misure che verranno prese per la tutela del Padule. Essenzialmente saranno tre, la realizzazione di sottobacini per la gestione delle immissioni del depuratore, la realizzazione di un invaso per l’approvvigionamento idrico della Paduletta di Ramone e la rettifica della foce del torrente Pescia di Collodi.
“Nei mesi invernali - ha spiegato Fambrini - il depuratore scaricherà direttamente nel fiume Pescia, mentre da giugno a settembre attraverso una tubazione le acque depurate, circa un milione e 200mila metri cubi, verranno confluite nell’area del “Coccio”, per garantire un deflusso minimo vitale al Padule. Nella zona nord dell’area in questione sarà realizzato un invaso arginato per raccogliere l’acqua in arrivo dal depuratore e che poi sarà distribuita nelle aree Righetti e La Monaca e in parte immessa nel fosso della Croce e da qui raggiungerà il fosso del Canaletto.
La distribuzione dell’acqua all’interno dei vari terreni avverrà attraverso un sistema di calle, sifoni e traverse. Per garantire una gestione differenziata da zona a zona l’area sarà suddivisa in sottobacini, indipendente l’uno dall’altro, mediante lo scavo di canali e la creazione di arginature. Inoltre si prevede la realizzazione di un invaso a Castelmartini per una capacità di quasi centomila metri cubi che avrà un duplice scopo: alimentare la Paduletta di Ramone nel periodo estivo e funzionare da riserva antincendio. Infine ci sarà la rettifica dello sbocco del Pescia di Collodi per una migliore immissione delle acque nel canale del Capannone”.
Nel corso del convegno c’è stata anche la consegna dell’annuale premio “Gli amici della bonifica” da parte del Consorzio all’assessore regionale Anna Rita Bramerini e alla presidente della Provincia Federica Fratoni. La stessa Fratoni poi ha firmato un’intesa con la federazione italiana amici della bicicletta, rappresentata da Pier Angelo Mazzei per un progetto sulla ciclo utizzabilità del Padule