TORNARE a casa con una medaglia di bronzo mondiale e l’amaro in bocca può sembrare strano. Invece è così che si sente Sergio Pagni, che era volato a Istambul per conquistare la sua terza Coppa del Mondo. In una giornata di vento infame, che ha disturbato la gara di tutti gli atleti, all’azzurro, specialista dell’arco Compound e campione del mondo a squadre miste, è stato fatale lo scontro in semifinale con Reo Wilde (Usa). Nei quarti, dopo un serrato duello, Pagni ha regolato il canadese Dietmar Trillus, numero 3 del ranking iridato (145-144). Nel turno successivo, però, la resa. Nel corso degli anni i due si erano già affrontati due volte, con una vittoria per parte. Nel 2006, negli ottavi della gara di San Salvador, il successo dell’americano; il montecatinese si era rifatto quest’anno, nella finale per il terzo posto di Ogden.

 A Istambul, impattata la prima volèe (28-28), nelle quattro successive Wilde si è sempre imposto con un punto di vantaggio (27-28, 27-28, 28-29, 28-29), conquistando il diritto di giocarsi le sue carte per l’oro contro il connazionale Roger Willett Jr, una sfida fra i primi due dell’attuale classifica mondiale vinta da Willett Jr. Nella finale per il terzo posto, invece, l’azzurro, alla quarta fase finale di Coppa del Mondo consecutiva, ha affrontato l’esperto salvadoregno Jorge Jimenez. Un duello appassionante: impattata la prima volèe (27-27) il centroamericano si è imposto nella seconda (29-30); dopo altre due volèe pari (27-27 e 29-29), nella quinta, con il successo di misura di Pagni (29-28) ha reso necessaria una freccia di spareggio. Entrambi hanno piazzato il dardo nel centro esatto del bersaglio, ma pochi millimetri di differenza hanno dato il successo al montecatinese. “Ci ho provato- è il commento a caldo –peccato per il vento. Ma va bene: è pur sempre il mio terzo podio iridato consecutivo”.
                              Emanuele Cutsodontis