Cinzia Silvestri, del Movimento Svegliati Italia, ci inoltra una lettera scritta a mano da una residente ed esercente, che riporta testualmente.

«Sono una cittadina italiana, vivo e lavoro a Montecatini zona "Il Gallo". Da circa tre mesi con la mia famiglia stiamo vivendo un periodo un po' particolare. Nell'abitazione accanto alla nostra sono venuti ad abitare dei cittadini di nazionalità rumena, un uomo e una donna. Nessuno dei due lavora, tranne alcune eccezioni dormono durante il giorno, scatenando un vero e proprio inferno la notte. Ascoltano canzoni rumene a volume altissimo, poi l'uomo si ubriaca, arrivando a picchiare la donna, che urla e piange, fino a renderle il volto tumefatto. Questo accade tre o quattro volte per settimana.
E' stato chiesto l'intervento dei Carabinieri, che sono arrivati cercando invano di far ragionare quest'uomo violento, riuscendo solo a fargli spegnere la musica.
Abbiamo pensato di fare una denuncia - querela: ma queste persone quando mai si presenteranno davanti a un giudice?
Vorrei sapere se la legge italiana prevede che chi entra in Italia regolarmente debba dimostrare di avere un lavoro e se in casi come questo, come veniamo tutelati noi italiani, chi può aiutarci a risolvere questo problema, con i mezzi consentiti dalla legge. Mi chiedo se esista la possibilità di poter allontanare questo tipo di persone. Oltretutto non hanno provveduto neanche a far controllare la caldaia del riscaldamento e quando ho segnalato la cosa alla Publicontrolli, l'addetto mi ha risposto che se ne occupa il Comune, ma il Comune mi ha rimandato alla Publicontrolli, insomma tutto uno scarica-barile.
Dunque, succedesse qualcosa per colpa di una caldaia senza manutenzione e saltassero in aria il mio negozio e la mia abitazione (attigui a questo immobile), chi ne risponde?
Non bastasse, questi signori stendono i panni sopra una pensilina posta al primo piano dello stabile, che non è adibita a terrazza, visto che manca di ringhiera e  arrivano allo stendino scavalcando la finestra, mettendo in pericolo la propria e l'altrui incolumità».