Nuova rilevante iniziativa di Confconsumatori per applicare l'esito referendario sull'acqua pubblica. Dopo il trionfo con le tre sentenze favorevoli sul caso dell'aumento del deposito cauzionale contro Publiacqua, la Confconsumatori si appresta a entrare ancora in rotta di collisione con il gestore del servizio idrico, questa volta di Montecatini, Acque Toscane in appoggio al Comitato per l'“Acqua bene comune” e all'Assobar, per la campagna di autoriduzione delle bollette.

E si profila una nuova battaglia legale come per il deposito cauzionale, ma questa volta non certo da soli. Da qualche mese, infatti, i comitati che avevano promosso e condotto la campagna referendaria per la ripubblicizzazione del servizio idrico del giugno 2011 stanno preparando e conducendo una iniziativa in larga scala per ridurre in bolletta i costi pagati dai cittadini per il profitti dei privati, in gergo tecnico, per la “remunerazione del capitale investito”. Una montagna di soldi che gli utenti pagano nelle loro bollette perché i gestori garantiscono ai privati che investono un guadagno del 17-18% e che e' stata oggetto di abrogazione referendaria.

“Nonostante la vittoria al referendum, Acque Toscane Spa continua ad applicare la tariffa calcolando la remunerazione del capitale privato - affermano alla Confconsumatori - per questo, siamo convinti e orgogliosi di collaborare col Comitato Acqua bene comune e con l'associazione dei bar e degli albergatori di Montecatini per raccogliere le adesioni alla campagna di autoriduzione delle bollette, adesione totalmente gratuita per gli utenti. Con associazioni e comitati stiamo già preparando le azioni legali contro i gestori privati”.