La Iti Box, storica azienda specializzata nel settore della carta da 60 anni, ha ricevuto dal Comune una lettera in cui si comunica l’avvio del procedimento di approvazione del piano di recupero ambientale della discarica del Fossetto. Questo significa per l’azienda l’esproprio di 20mila mq di terreno di sua proprietà per la creazione di una nuova vasca per lo stoccaggio dei rifiuti e lo slittamento dunque della chiusura dell’impianto stesso. Preoccupato per la situazione generale, per il deprezzamento conseguente dei propri immobili e terreni e per la tutela della salute dei 60 lavoratori, il proprietario dell’azienda Arnaldo Barni passa al contrattacco e annuncia: «Presenteremo le osservazioni al piano di recupero».

"Una superficie - si legge in una nota della Iti - che avevamo pensato di destinare all’ampliamento del sito produttivo con evidenti ricadute occupazionali e che, invece, sarà destinata ad accogliere immondizie di altri comuni della provincia. La comunità di Monsummano dovrà interrogarsi sulle conseguenze che ricadranno su di essa e sul perchè l’amministrazione nella scelta delle aree da sottoporre a esproprio per ampliare la discarica del Fossetto abbia preferito l’area della Iti e dunque un’area produttiva rispetto ad aree limitrofe incolte e meno costose da espropriare per le casse comunali. Un capitolo a parte merita l’aggravio ambientale che l’ampliamento e, quindi, il prolungamento dell’operatività della discarica produrranno tanto sulla qualità dell’aria che i cittadini respireranno quanto sul delicato ecosistema del Padule. L’ampliamento, difatti, prevede movimentazione di volumi di terra, per la realizzazione della nuova vasca di raccolta, la deviazione, addirittura, del rio delle Petraie e, quindi il riempimento e movimentazione con rifiuti".