Signor Roberto, innanzitutto desidero ringraziarla per la bella "lezione di vita" che ha voluto concedermi. Non vorrei, però, che pensasse che io sia un marziano ignaro di cosa accade sulla Terra.
Senza alcuna polemica, vorrei invitarla a soffermarsi di più sul contenuto del mio commento. Sono certo che, se lo facesse, si accorgerebbe che la mia segnalazione era rivolta agli Enti preposti con lo scopo di esortarli a mettere in atto iniziative concretamente attuabili nel breve periodo. Per tale motivo, rimango convinto che l'installazione di cartelli ben visibili ed una vigilanza mirata, potrebbero essere un buon deterrente. Sono anche consapevole che chi va a scorrazzare con la propria moto per il Montalbano non sarà intimorito da un cartello, però, quando gli verrà contestata la violazione, non potrà appellarsi al solito "ma io non sapevo...".
Con l'occasione, rivolgo un sentito ringraziamento al C.A.I. (ed ai suoi soci) per l'attività meritevole che da sempre svolgono.
Saluti.

Egregio Signor Antonio,
Bastassero dei cartelli ...
Ha mai visto quanti rifiuti ci sono sotto quelli che indicano: Divieto di gettare rifiuti ? Oppure la macchine parcheggiate dove un cartello indica: Divieto di sosta ? Purtroppo bisogna iniziare da molto lontano, l'educazione dei cittadini a non considerarsi unici e soli ma parte di un gruppo più vasto, il cui usufrutto della Libertà ha il solo limite di dover rispettare anche quella degli altri.
Cordialmente da un socio C.A.I.

Abitualmente, da anni oramai, amo passeggiare per i sentieri del nostro Montalbano. Spesso, mi capita di incontrare (o sentire il rombo a distanza) di motocross che scorrazzano veloci su e giù per quei sentieri.
Ritengo che tale comportamento, oltre a non rispettare l'ambiente, non rispetti nemmeno le persone che si dilettano a fare trekking, MTB o, come me, semplici passeggiate. Fra l'altro, credo sia anche vietato.
Quindi, se le basse quote favoriscono la crescita incontrollata di erba e arbusti infestanti, il continuo passaggio di questi "bolidi" è causa dei profondi solchi e del dissesto del manto dei sentieri, il quale risulta composto, per lo più, da pietre e/o pietrisco. Pur essendo abituato a tali terreni sconnessi, spesso, a causa di ciò, rischio anch'io di perdere l'equilibrio.
Se l'intento della nostra Amministrazione comunale e del C.A.I. è quella di portare su quei sentieri turismo ambientale e amanti dello sport (trekking e MTB), è giunto il momento di mettere dei cartelli di divieto e, magari, allertare i vari Organi di controllo (Polizia Municipale e Corpo Forestale).
Oltretutto, questi "centauri" mettono in serio rischio l'incolumità delle persone poiché viaggiano a velocità sostenuta. Anche questa mattina, nella zona sopra "Poggio Tondo", ne è passato uno e da dove è transitato era molto difficoltoso camminarvi.
Certo di un fattivo interessamento degli Organi preposti, colgo l'occasione per porgere distinti saluti.