Tre consiglieri comunali del gruppo “Pd-Pescia è di Tutti”, Valeria Nanni, Marco Catola e Valentina Incerpi, intervengono sulla recente visita di alcuni militanti di CasaPound Italia alla casa di riposo San Domenico.

“Abbiamo appreso dalla stampa che alcune settimane fa alcuni esponenti di una forza politica locale, nella fattispecie, CasaPound Italia, hanno organizzato un’iniziativa – seppur di tipo benefico – presso la casa di riposo San Domenico e si sono dichiarati intenzionati a ripetere tale iniziativa nei prossimi mesi.

Siamo dunque a interrogare il sindaco, quale garante della funzione di vigilanza e controllo esercitata dal Comune sull’ente in oggetto, circa l’accaduto. La Asp San Domenico è una struttura residenziale che presenta aspetti peculiari poiché vi sono  erogati servizi a carattere sociale e sanitario, pertanto  pare ragionevole disciplinare in via preventiva l'accesso  di soggetti non aventi funzioni istituzionale o amministrativa, al fine di salvaguardare il sereno svolgimento delle attività proprie della struttura e impedire che si interferisca  con esse.

Al riguardo, quindi, chiediamo al sindaco quale sia la disciplina regolamentare della casa di riposo finalizzata a  regolare  l’accesso e, in particolare, chi siano i soggetti legittimati ad accedere, in quali orari e con quali fini e, soprattutto, se  la visita  della forza politica menzionata abbia avuto luogo nel rispetto di tale disciplina.

Ci teniamo, inoltre, ad aggiungere che CasaPound Italia è un movimento politico che si presenta alle elezioni e non un'associazione di volontariato; un partito i cui dirigenti, tanto per citare un esempio di pochi giorni fa, hanno affisso striscioni davanti alle scuole di Parma con scritto "La Resistenza è una cagata pazzesca". Reputiamo quindi doppiamente grave l’accaduto. Pescia e' medaglia di bronzo per benemerenze partigiane e vari suoi cittadini hanno perso la vita per contribuire fortemente a quella Resistenza, a quel pezzo fondamentale della storia del nostro Paese, che CasaPound definisce in questo modo.

Non si condanna la promozione e lo svolgimento di eventi ed iniziative di tipo benefico, bensì di  iniziative mascherate come tali, come – a parer nostro – quella oggetto della nostra interrogazione, condotte sotto un’etichetta politica. Iniziative di questa tipologia sono offensive nei confronti di tutte quelle tante associazioni di volontariato che ogni giorno si mettono realmente a servizio del nostro territorio e della cittadinanza, in maniera umile, gratuita e silenziosa, perché, cari militanti di CasaPound, il vero volontariato non è quello che fa le giornalate.”