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PODISMO

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IPPICA

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PODISMO

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Dopo il Kim e liu del Nord e il Kim e Liu di Roma la società sportiva Kin Sori Taekwondo asd si conferma prima delle toscane nel taekwondo e 3 nel parataekwondo italiano.

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PISTOIA
Ricoveri fuori reparto? Non al San Jacopo: meno pazienti in area chirurgica se crescono accessi al pronto soccorso

19/2/2020 - 17:34

Un’agenda per i ricoveri programmati, dimissioni dei pazienti al mattino e nei giorni festivi e aumento dell’attività residenziale territoriale, sono alcune delle azioni intraprese dalla direzione sanitaria del presidio ospedaliero di Pistoia, diretta da Lucilla Di Renzo, per la riduzione dei cosiddetti “appoggi” in chirurgia dei pazienti destinati all’area medica. 
 
Nel 2019 i pazienti ricoverati “fuori reparto” sono stati 245 contro i 687 dell’anno precedente. 
 
Grazia Panigada, direttore dell’area medica aziendale, spiega com’è stato possibile risolvere questa problematica: “Quello del San Jacopo è il miglior dato dell’Azienda ottenuto tramite una serie di interventi e tra questi: l’aumento di 8 posti letto di area medica (nuovo setting D) prevalentemente destinati ai pazienti provenienti dal percorso di emergenza e urgenza, raggiunto con un riequilibrio tra i posti letto medici e chirurgici; la condivisione delle agende dei ricoveri programmati tra le diverse specialistiche mediche; il briefing giornaliero in pronto soccorso tra il direttore Andrea Cai e i direttori delle specialistiche mediche (Massimo Giusti, Gabriele Nenci, Marco Comeglio, Gino Volpi, Alessandro Natali; Carlo Adriano Biagini, Massimo di Pietro), la direzione sanitaria del presidio ospedaliero, la direzione Infermieristica, l'Acot (Agenzia di continuità ospedale e territorio) e il bed manager, per programmare le dimissioni giornaliere e contemporaneamente assegnare  il posto letto ai pazienti in attesa con patologie afferenti all’area medica;  il maggiore filtro dei pazienti da parte del personale del pronto soccorso; le dimissioni dei pazienti sette giorni su sette;  la diminuzione della degenza media che è passata da otto a sette giorni a fronte dell’aumento dei ricoveri (circa 21 al giorno) e l’aumento dei ricoveri (549) in strutture residenziali territoriali (le cure intermedie) per i pazienti più fragili”. 
 
In particolare l’incremento dei posti letto di area medica è stato ottenuto attraverso una diversa modulazione (attuata da un paio di anni)  del day surgery e poi dei posti letto destinati alla gastroenterologia: i nuovi posti letto sono attribuiti alla medicina interna diretta dal dottor Giusti e contestualmente è stata realizzata una II° Medicina. 
 
A tutte queste azioni si aggiunge quella svolta da Francesco Piemonte che svolge l’importante ruolo di bed Mmanager: la figura di riferimento nella pianificazione della logistica dei letti, dall’ingresso al pronto soccorso ai ricoveri nei reparti, a cui tutti si affidano soprattutto nelle emergenze, ad esempio quelle  legate al picco influenzale. A questo va naturalmente sottolineato l’impegno quotidiano dei coordinatori infermieristici e del personale infermieristico e Oss dei setting interessati, al fine di garantire tutte quelle attività che permettono dimissioni e ricoveri nei tempi programmati.


Fondamentale per ottenere i risultati raggiunti oltre che per garantire una migliore gestione dei pazienti in appoggio e stata l’assegnazione del tutoraggio ad un unico team medico afferente alla medicina interna 2 diretta dal dottor Nenci, con  il compito di seguire da un punto di vista clinico i pazienti collocati in aree assistenziali diverse da quella medica. 
 
Rispetto a questa complessa organizzazione Giancarlo Landini, direttore del dipartimento specialistiche mediche, ha aggiunto: “Ci eravamo impegnati  a ricoverare i malati nei posti letto più appropriati riducendo il rischio clinico ed ottimizzando la degenza media  al fine di  avere meno attese al pronto soccorso e maggior efficacia nelle cure. La nuova organizzazione è fortemente sostenuta  anche dal day service, diretto da Franco Cipollini, dove i pazienti possono eseguire, in solo giorno o in poche ore, e senza il disagio del ricovero, indagini diagnostiche, terapie e visite programmate. Ora – ha annunciato Landini - il passo successivo sarà l'apertura, a breve, di un’area medica ad alta intensità  assistenziale dotata di tecnologie e informatizzazione”.

Fonte: Asl
 
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20/2/2020 - 6:48

AUTORE:
Anna50

In sostanza i ricoveri durano meno, dimettono i malati sempre prima e che i parenti si arrangino. Parlo per esperienze dirette.
Del resto si parla di AZIENDA sanitaria, e bisogna raggiungere obiettivi economici...