Una studentessa dell'istituto Don Bosco, Giorgia Romani, ci scrive questo suo "resoconto" sugli esami di maturutà.

"Maturità t’avessi preso prima?! In questo anno particolare, in cui le persone hanno visto protagonista un virus che le ha costrette in casa, i maturandi possono dire di aver partecipato a un tipo di esame tutto nuovo che, nel bene e nel male, passerà alla storia.

Negli ultimi mesi, ha regnato l’incertezza sulle modalità in cui si sarebbe svolta la maturità; i ragazzi hanno visto la possibilità di un esame semplificato o addirittura annullato; alla fine è stato deciso di non privare i ragazzi di un momento così importante che segnava la fine del loro percorso scolastico; aboliti gli scritti, e indecisi sulla possibilità di un esame orale online, si è optato alla fine per l’esame in presenza: gli studenti sarebbero stati valutati da una commissione interna tesa a valorizzarli al massimo.

Quest’annata fa parte di un’eccezione che conferma la regola, eccezione che può essere vista come un privilegio per qualcuno e come uno svantaggio per altri, ma come hanno vissuto i maturandi questa esperienza?

I neo-diplomati sono stati sottoposti a una dura prova, durante il lock-down hanno vissuto “emozioni di fortissima intensità”, come dice Aurora Bragadin, diplomata all’istituto Don Bosco, hanno riscoperto sé stessi, un po’ come quando erano bambini, e hanno aspettato con ansia di vivere e recuperare il tempo perso.

“Si chiude un cerchio e se ne apre un altro”, afferma Davide Dulcamara, anch’egli diplomato al Don Bosco. I ragazzi esprimono il loro rammarico nel non aver vissuto quelle esperienze legate alla fine della loro adolescenza, nel non essersi goduti tutti quei momenti di spensieratezza, la gita scolastica, la festa dell’ultimo giorno scuola, la notte prima degli esami, momenti in cui gli studenti si sentono accomunati dallo stesso timore ma anche dallo stesso rimpianto perché vedono davanti a sé la fine del loro percorso di vita studentesca.

Riguardo al nuovo metodo di apprendimento i maturandi erano un po’ titubanti all’inizio, col passare dei giorni però hanno iniziato ad abituarsi e a credere che le lezioni online fossero “un metodo funzionale” come sostiene Francesco Gonzini, dell’Istituto Coluccio Salutati, metodo che ha permesso loro di seguire le lezioni dei professori come fossero a scuola, organizzando interrogazioni fuori dall’orario scolastico e riuscendo a svolgere al meglio il loro lavoro.

Alla fine di un cammino si creano sempre buoni propositi e aspettative: i maturandi, per questo esame, hanno cercato di concentrarsi soprattutto sullo studio e si sono sentiti fortunati ad affrontare una prova con professori che conoscevano già il loro valore. Nonostante l’esame “diverso” a cui sono stati sottoposti, i maturandi, spigliati e mai timorosi malgrado le difficoltà, hanno alla fine colto il loro successo".