Nemmeno a Trieste l’Estra Pistoia Basket 2000 riesce a invertire la rotta e ritrovare quella vittoria che manca da inizio novembre e incamera, nella 15° giornata di Lba, la nona sconfitta consecutiva.
Basket Femminile Pontedera - Acqua dell'elba Nico Basket 42-63
Quello che sotto l’albero di Natale era un semplice biglietto di auguri, e di regalo, decisamente particolare si è trasformato in un’esperienza unica domenica scorsa, in occasione della 14° giornata di Lba 2024/25 tra Estra Pistoia Basket e EA7 Armani Milano.
Il lungo weekend dell’Epifania ha riportato in campo i ragazzi del settore giovanile di Pistoia Basket Junior.
Prime gare podistiche dell’anno e Silvano Fedi già protagonista negli appuntamenti del calendario.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Andrew Smith.
E’ amaro il debutto assoluto sulla panchina dell’Estra Pistoia Basket per il neo coach Gasper Okorn.
Una gara altamente competitiva, con carabine e pistole ad aria compressa, che ha richiamato, sulle linee di tiro quasi tutti i tesserati della locale sezione di Tiro a segno.
La mostra "Anima e sguardi", di Giulia Marcucci, è a cura di Daniela Pronesti.
L'inaugurazione della mostra "Atmosfere palustri - Natura e sentimento" di Ettore Pisano è in programma sabato 11 gennaio.
Consigli di lettura di Valentina
Cari lettori, per questa prima settimana di maggio vi propongo un capolavoro della letteratura ricco di passione e sentimento umano, scritto da una brillante scrittrice francese di origine russa ed ebrea.
Quella che vi voglio raccontare oggi però, non è solo la storia nel libro ma anche la storia del libro! Irene Némirovsky fu arrestata a Parigi nel luglio del 1942 dai gendarmi francesi e deportata ad Auschwitz dove morirà un mese dopo nelle camere a gas perché affetta da febbre tifoide.
Il suo manoscritto – Suite francese – al momento del suo arresto è incompleto in quanto solo due delle cinque parti previste sono concluse; resta chiuso dentro una valigia che le sue due figlie, Elisabeth e Denise, accompagnate da una tutrice, non mollano mai. Immaginate dunque queste due bambinette braccate dalla polizia nazista che attraversano la Francia clandestinamente, nascondendosi in conventi, collegi e scantinati, sempre con al traino la loro preziosa valigia contenente fotografie, documenti, gli appunti della madre Irene e il manoscritto: le ultime radici alle quali restare aggrappate dopo essere rimaste orfane (anche il padre fu arrestato e deportato poco dopo la moglie).
La guerra finisce, le bambine crescono restando attaccate a quei pochi ricordi materiali, tanto che nessuna delle due si azzarda a leggere cosa ci sia scritto in quel libro: si accontentano di guardarlo, di aprirlo ed accarezzarlo per sentire in qualche modo vicina quella mamma che non hanno quasi conosciuto. Poi un giorno, chissà perché, decidono di leggerlo.
E' il 2004 quando Suite francese viene pubblicato, subito accolto con grande consenso da parte della critica, dopo ben sessanta anni dalla scomparsa della sua autrice. Verrà tradotto in 38 lingue.
Scrittrice di ampio e profondo respiro, dolce e raffinata, con una prosa ricca di sensazioni, osservazioni e profumi, Irene Nèmirovsky, in questo romanzo, dipinge un affresco lucido e spietato della Francia del 1941, una nazione vinta, occupata e abulica. Un libro con un forte risentimento contro i personaggi spregevoli della società borghese, vile, gretta ed ipocrita, con un'attenzione precisa sul meccanismo delle reazioni umane di vincitori e vinti, di come cambino in base alla paura, all'emergenza e alla convenienza, ma anche un romanzo con una giusta dose di romanticismo con frasi emozionanti.
Abbiamo avuto la fortuna che questo manoscritto, redatto con una grafia minuscola per risparmiare inchiostro e con una pessima carta – quella da tempo di guerra -, sia giunto fino a noi, sarebbe un vero peccato non leggerlo!
Spero di avervi intrattenuto e che abbiate trovato, in questo nostro piacevole appuntamento tra le pagine, un interessante spunto di lettura. A sabato!
di Maria Valentina Luccioli