Valdinievole OGGI La Voce di Pistoia
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In risposta a: Contribuente o mutuato calamità naturali del 14/3/2015 - 11:13
Responsabilità in solido
AUTORE: Alessandro
email: [protetta]

18/3/2015 - 14:39

Se fossimo un paese 'normale' ai proprietari di piantumazioni o di terreni tenuti in carttivo stato dovrebbe arrivare una ordinanza diretta e contingibilmente anche urgente per effetuarne lo spiantamento, la potatura o la ripulitura (nel caso dei terreni), purtroppo per immobilismo, normanativo, e proprio dei funzionari che dovrebbero essere deputati a questo imporante capitolo che potrebbe causare notevoli inconvenienti (quando non ci scappa il morto), siamo affidati alla volontà del cosiddetto Ns. Signore.
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AUTORE: Montecatinese
email: -

14/3/2015 - 11:13

Domando a qualcuno ferrato in materia se l'albero o gli alberi,di proprietà privata, caduti sul suolo pubblico(strade) siano o meno a carico del pantalone contribuente montecatinese sia nel taglio che nell'asportazione dal luogo di caduta.
L'interpretazione dovrebbe una sola e cioè ,oltre alle spese sostenute ,il proprietario potrebbe essere denunciato dal comune per scarsa manutenzione della sua vegetazione,o sbaglio?
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AUTORE: Lelio Cassettari
email: [protetta]

13/3/2015 - 17:04

Il sistema sanzionatorio, disciplinato dal diritto penale, sta passando un momento di crisi, dovuta proprio alla mancanza di effettività della pena. Se certezza della pena significa “previsione per un determinato reato di una sanzione che sarà inflitta a chi ha commesso quel reato e che egli la eseguirà in quantità e qualità stabiliti dal giudice”, non si può dire che nel sistema sanzionatorio attuale ci sia certezza.

Tanta incertezza è dovuta anche al giusto principio che le pene, secondo il dettato costituzionale, devono tendere alla rieducazione del condannato. Ed è’ proprio al fine di perseguire la finalità rieducativa che il sistema sanzionatorio, soprattutto nella fase esecutiva, è così flessibile

Lo scostamento tra pena in astratto e pena inflitta è dovuto sia all’esistenza dell’istituto della sospensione condizionale della pena, sia alla valutazione discrezionale che il giudice darà alle circostanze del reato, sia alla scelta del rito processuale.

Emerge la tendenza del giudice di cognizione di infliggere, attraverso un utilizzo smodato della concessione delle cd. attenuanti generiche, una pena vicina al minimo edittale: fanno eccezione a questa prassi i casi che catturano l’interesse dell’opinione pubblica ed il desiderio di punizione della società. Comunque la magistratura deve irrogare la pena nei parametri dettati dal Codice, dalla giurisprudenza, dalla più esatta possibile interpretazione delle varie norme.

La mancanza di corrispondenza tra pena inflitta e pena eseguita è invece dovuta al fatto che il nostro ordinamento consente che la magistratura di sorveglianza modifichi il regime esecutivo a seconda dei progressi socializzativi del soggetto: un condannato ad una pena detentiva potrà quindi scontare una parte residua di pena sotto forma di una misura alternativa, quale affidamento in prova al servizio sociale, detenzione domiciliare, semilibertà.

Riepilogando, la commisurazione della pena inflitta per un determinato reato può variare molto da caso a caso e da soggetto a soggetto, poiché il giudice gode di un ampio potere discrezionale nel determinare la misura e la tipologia di pena da infliggere nel caso concreto. Inoltre, per l’esecuzione della sanzione, gli organi della magistratura di sorveglianza hanno sia il potere di mutare il tipo di sanzione, sia il potere di diminuirne la durata, con la conseguenza che la pena eseguita si rivela più breve di quella inflitta dal giudice.

In aggiunta, il codice di procedura penale del 1989 ha introdotto la possibilità che l’imputato sia giudicato secondo riti alternativi al giudizio ordinario, i quali sono diretti ad evitare il dibattimento (applicazione della pena su richiesta delle parti, giudizio abbreviato ed procedimento per decreto), oppure escludono l’udienza preliminare anticipando il dibattimento stesso, vale a dire il giudizio direttissimo ed il giudizio immediato. I riti nei quali vi è rinuncia al dibattimento comportano una riduzione di pena.

Tutto ciò premesso, e ribadito il concetto di rieducazione/risocializzazione del condannato che la sanzione deve supportare, viene da chiedersi PERCHÉ poi devono essere ANCHE promossi indulti e “decreti svuota-carceri” vari, quali provvedimenti per far diminuire la popolazione carceraria, in considerazione del sovraffollamento degli istituti di pena e della cronica carenza di organico della Polizia penitenziaria. Oramai siamo arrivati alla fase di un indulto continuo, con una situazione che manifesta l'assoluta inutilità della risposta dello Stato e la vanificazione degli sforzi della magistratura e delle Forze di polizia.

Sembra il solito sistema all’italiana per risolvere gli effetti provocati dalle cause suddette, senza però riuscire ad eliminare le cause stesse! Non sarebbe più efficace e “politicamente corretto” pensare a nuove ed opportune misure alternative, ovvero, se il problema è dovuto a carenze strutturali e logistiche più che a falle nella disciplina legislativa, ampliare i carceri esistenti o costruirne di nuovi? Naturalmente occorre che ci siano le strutture adeguate all’interno del carcere, che mettano i condannati in condizioni civili e che diano loro la possibilità di lavorare, anche al solo fine di mantenersi.

Tutto ciò anche per rispetto a tutti gli onesti cittadini che osservano e rispettano le leggi e la pubblica autorità, oltre che per un segno tangibile di onestà e serietà politica ed istituzionale, perché appare innegabile che quello che viene generalmente percepito dal singolo cittadino è semplicemente che la pena minacciata il più delle volte non diviene effettiva, tanto che chi è condannato alla pena detentiva gode nei fatti di assoluta libertà.

La funzione della pena è quella di riparare, risarcire, risistemare. La pena non deve essere eccezionale, ma deve (dovrebbe) essere quella prevista dai codici e, soprattutto, deve (dovrebbe) essere tempestiva: tutto il processo deve (dovrebbe) essere celere.

Lelio Cassettari
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In risposta a: Autorizzati del 19/2/2015 - 20:46
Autorizzati
AUTORE: Luciana
email: [protetta]

7/3/2015 - 8:37

Credo di essere in ritardo , rispetto agli interventi qui pubblicati. Comunque , avevo parlato con Rucco e la Comamdante vigili una settimana prima del voto amministrativo.Venuti ambedue fisicamente qui al Gallo , risultato :promesse ovviamente non mantenute , ma non son nata ieri. Dal Sindaco , ignora (come sempre) anzi, testuali parole :non è ancora successo nulla !quindi si aspetta il morto. Ho chiesto un appuntamento , di nuovo , ma non è successo nulla .Allora ho contattato Berti dei 5stelle , troverà la delibera , spero ,e poi agirò. Se mi volete contattare , rispondete a questo intervento. Ci sono anche altri autorizzati speciali in via del Gallo , dove ci sono residenti che possono transitare in via del Gallo e altri no (anche se residenti da 40 anni). La questione è anche di principio , nonché di sicurezza .Le tasse le paghiamo come tutti (o quasi tutti)quindi abbiamo diritti.
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In risposta a: del
Situazioni volute
AUTORE: Giovanni Torre
email: -

5/3/2015 - 10:02

Con il forte vento di ieri sera un grosso albero al confine tra via Piemonte e la lottizzazione PEP di via Friuli ha invaso pericolosamente la sede stradale.
Fino qui tutto regolare ma non torna che in 35 anni quelle che erano semplicemente siepi diventino alberi per non avere mai ricevuto alcuna manutenzione, tra breve avremo il bis con i pini italici di circa 30 metri posti sempre in via Piemonte in una villetta disabitata e quindi con vegetazione non curata.
Questi,in caso di caduta,faranno seri danni alle case sottostanti,tutti sono al corrente della situazione ma nessuno si prende cura di provvedere in tal senso, tanto saranno tutti assicurati,comune e privato.
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In risposta a: rom del 25/2/2015 - 0:02
il timbro
AUTORE: livio
email: -

3/3/2015 - 0:32

Semplice miei cari c'hanno rimbambito con il fantabuonismo radical chic!
E chi dice qualcosa di diverso da questi intellettuali è timbrato come "razzista". Quindi subite e non rompete più di tanto...se no vi timbrano, e sarete populisti razzisti, ignoranti e volgari. Con ciò zitti e state a 90 gradi!
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In risposta a: rom del 25/2/2015 - 0:02
problema centrale
AUTORE: andrea f.
email: -

25/2/2015 - 15:20

Concordo con Lei , il nostro grosso problema , il fattore cruciale attorno al quale ruota la nostra sicurezza , sono i campi rom ! Certo però anche tutte quelle persone abbronzate che sbarcano a Lampedusa ,anche quelle possono crearci dei problemi ! Che dire poi di Romeni è Albanesi , tutti ladri e vagabondi ! Forse sarebbe il caso di istituire un nuovo reato , il reato di Nonitalianità . Arrestiamo e condanniamo i non italiani ! Allora tutto andrebbe a meraviglia , potremmo lasciare le porte di casa aperte , niente più furti , niente prostitute , nessun omicidio , nessun mafioso ! Potremmo anche trasformare le carceri in centri commerciali , tanto non servirebbero più ! Mi scusi , dimenticavo , bisognerebbe anche romperle le relazioni diplomatiche con l'Olanda , prima che ci mandino altre orde di barbari ad ordinare in Piazza di Spagna !
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In risposta a: La legittima difesa durante la rapina del 24/2/2015 - 17:41
rom
AUTORE: vanessa
email: -

25/2/2015 - 0:02

Vorrei aggiungere che i campi Rom e la loro manutenzione sono pagati da noi cittadini, spesso con fondi sottratti all'erogazione di servizi riguardanti scuole, centri di assistenza, aiuti agli anziani, verde pubblico ecc.
Ho lavorato anni fa in un ente di Prato che si occupava dei campi Rom, con la giunta dell'allora sindaco Martini, poi presidente della regione toscana e ora senatore, furono spesi molti soldi per realizzare un campo Rom nei pressi di una zona residenziale (viale della repubblica, viale montegrappa, mezzana).Le assistenti sociali lavorarono molto senza successo per inserire soprattutto i bambini nelle scuole e nella comunità. L'unico risultato fu una continua razzia di oggetti e furti nelle case della città di Prato. Le assistenti sociali si recavano nel campo per controllarne lo stato e si ritrovarono la struttura distrutta, i bagni divelti, la spazzatura ovunque. Tutto questo non fu mai menzionato sui giornali, si doveva fingere che tutto era sotto controllo. Ecco il punto cruciale, lo stato italiano non è in grado di controllare le popolazioni slave che vengono ad aggredirci nel nostro territorio. Un signore anziano, rapinato del borsello da una piccola zingara, le dette una spinta involontaria per difendersi, la ragazza cadde, il complice prese la borsa ma il signore fu condannato. E cosa dobbiamo fare noi inermi cittadini rispettosi della legge? Ho assistito alla tramissione televisiva in cui la propietaria della gioielleria diceva che le forze dell'ordine erano arrivate dopo 57 minuti e se non ci fosse stato il benzinaio eroe forse sarebbero morti tutti, ma tutti in studio insorgevano dicevano che non era vero.Tutti fanno a gara per difendere le minoranza etniche, ma chi difende noi e i nostri figli?
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AUTORE: Lelio Cassettari
email: [protetta]

24/2/2015 - 17:41

Le legittima difesa durante la rapina

Con riferimento alla vicenda ampliamente pubblicizzata sui giornali, che riguarda la rapina ad una gioielleria di Nanto ed al benzinaio che, dopo le fuciliate esplose in aria ha risposto al fuoco che banditi avevano indirizzato verso di lui, vale la pena fare due brevi considerazioni.

Dopo numerosi articoli apparsi nell’immediatezza dell’evento, oggi si legge quanto segue: “Ponte di Nanto (Vicenza), 24 febbraio 2015 - L’enorme cartello esposto sulla vetrina della gioielleria ha il significato di una bandiera bianca di resa: ‘Chiusura definitiva per rapine’. llo hanno consigliato le autorità al proprietario. Troppo pericoloso riaprire, hanno detto, racconta con un filo di voce il benzinaio che lo scorso 4 febbraio ha ucciso con cinque colpi di fucile un rapinatore armato di kalashnikov, che con alcuni complici aveva dato l’assalto proprio a quella gioielleria, attigua al suo distributore di benzina. Ma l’amarezza è tanta. Se lo Stato arriva a suggerire a una persona che fa onestamente il proprio lavoro di chiudere la sua attività perché non riesce a garantirgli adeguata protezione, vuol dire che la dà vinta ai delinquenti. Ieri sera la paura è aumentata: mentre il gioielliere partecipava a una trasmissione televisiva, qualcuno ha suonato alla sua porta e ha lasciato sullo zerbino una lettera con due proiettili per arma corta. Il benzinaio è indagato per eccesso colposo di legittima difesa dopo la morte del 41enne rom, al quale ha sparato col suo fucile. Per la gente comune è un eroe, anche se lui rifiuta tale etichetta. È stata aperta una sottoscrizione per pagargli le spese legali che dovrà sostenere. Senza volerlo il benzinaio è assurto a simbolo di una comunità vessata dalla criminalità, da una violenza quotidiana sempre più radicata e capillare”.

Premesso che l’iter giuridico sulla vicenda seguirà il suo corso legale e l’autorità giudiziaria stabilirà se sussista o meno l’eccesso di legittima difesa, senza voler sostenere la “giustizia fai da te”, oppure la nostra “americanizzazione” e bramosia di aggressività/vendetta di “pistoleri” verso colui che delinque e minaccia ingiustamente, oppure, ancor peggio, che vuol rapinare od usare violenza, ritengo che si possa affermare che il benzinaio ha agito senza oltrepassare i limiti di legge e nel rispetto delle norme.

Uno dei rapinatori era in procinto di sparargli con un kalashmikov: lui ha risposto al fuoco per legittima difesa, indipendentemente che abbia mirato alle gambe od altrove.

L’avviso di garanzia è un “atto dovuto”, secondo le norme del nostro codice di procedura penale.

Il codice penale sancisce che “non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa”.

La scriminante in questione vige per confermare il principio di autotutela privata, consentita dall’ordinamento, nei casi in cui, in presenza di un’aggressione contro beni individuali, l’intervento pubblico non possa essere tempestivo e dunque efficace.

Da notare che soggetto passivo dell’offesa può essere non solo l’autore della reazione difensiva, ma anche un terzo, ed in questo caso ricorre la figura del soccorso difensivo; perché sussista la legittima difesa non occorre che la situazione aggressiva si sia interamente realizzata, ma basta l’elevata probabilità della realizzazione dell’evento lesivo.

In aggiunta, con la legge 59/2006 è stato previsto che nei casi di violazione di domicilio (che nella fattispecie comprende anche attività commerciali, professionali e imprenditoriali) sussiste il rapporto di proporzione previsto per la legittima difesa stessa, se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi indicati usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o l’altrui incolumità, oppure i beni propri o altrui quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione.

Nel caso in questione, pare che l’offesa ingiusta prevista dalla norma ci sia tutta: il soggetto caduto stava compiendo una rapina! E sembra anche che la difesa fosse proporzionata all’offesa: il benzinaio è stato preso bersagliato con raffiche di mitra! Ancora, sussiste pure la necessità di difendere un pericolo: mi sembra che si tale la rappresentazione dei banditi armati che stanno perpetrando una rapina a beni altrui e ti sparano addosso!!

Ricordiamo, infine, che in questo particolare momento storico il cittadino è esasperato dai continui reati predatori e si sente minacciato da chi non ha niente da perdere e delinque impunemente, anche grazie alle varie parti politiche che hanno approvato ben quattro indulti, decreti svuotacarceri e sconti di pena vari a chi era già stato condannato con sentenza passata in giudicato.

Altro e diverso capitolo è quello rappresentato dall’ uso legittimo delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica, previsto dal pubblico ufficiale che ne abbia, per legge, la disponibilità e vi sia costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza all'Autorità e comunque di impedire la consumazione dei delitti particolarmente gravi (strage, disastro aviatorio e/o ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata, e sequestro di persona, ecc.), ma questa è un’altra storia.

Lelio Cassettari
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In risposta a: chi può? del 22/2/2015 - 12:38
Isola relax
AUTORE: Giovanni torre
email: -

23/2/2015 - 8:59

Giri la domanda, prima di passarci, a chi di dovere,io non ho parlato di taxi ma di autoveicoli privati che ci transitano comunque per risparmiare 10 centesimi di carburante mettendo a rischio la propria e l'altrui vita anche assicurativamente pagheranno di tasca propria per questo tipo di divieto.
A naso credo che gli autorizzati siano le categorie dei pompieri,forze dell'ordine,ambulanze,nettezza urbana e forse residenti che hanno richiesto e ottenuto questa "isola relax"a due passi dalla Firenze-Mare.
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In risposta a: Dimenticati del 13/2/2015 - 17:27
QUESTA VOLTA VINCIAMO NOI!
AUTORE: Roberto
email: [protetta]

22/2/2015 - 18:37

Ciao Filo, mi fa piacere (e comunque ne ero sicuro) che non siamo soli nel condurre questa piccola battaglia, noi ci stiamo già muovendo e personalmente rappresento già una decine di persone il cui interesse è quello di non lasciare che anche questa volta la questione venga ignorata, intendo infatti "tormentare" chi di dovere al fine di ottenere la giustizia che ci meritiamo, anche perché, onestamente, quel limite di 60 km/h mi sembra quasi una presa in giro! In proposito ho già scritto una email collettiva ad una ventina di uffici di Provincia, Prefettura, Comune e Polizia Municipale allegandovi una lettera ufficiale di richiesta, e oggi ho finito di montare un breve video che in soli tre minuti penso riesca a riassumere la situazione in modo efficace! (http://youtu.be/SfVxlmildPM) Se siete con noi, siete i benvenuti, uniti sicuramente abbiamo più possibilità! Anzi, se volete vi aspettiamo per un caffè! :)
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In risposta a: Autorizzati del 19/2/2015 - 20:46
chi può?
AUTORE: autista
email: -

22/2/2015 - 12:38

ma chi sarebbero questi autorizzati?io con il taxi ci passo spesso direz.rotonda-via del gallo,noi ci rientriamo in quelli autorizzati?
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In risposta a: una lotteria del 18/2/2015 - 19:09
Autorizzati
AUTORE: Giovanni Torre
email: -

19/2/2015 - 20:46

Caro Sig.Andrea io che abito da quelle parti le posso assicurare ,foto alla mano,che tanti ma tanti autoveicoli transitano impuniti contro mano (senso unico)nel tratto rotonda camporcioni-via del gallo apert solo agli AUTORIZZATI,mi piacerebbe conoscere quanti sarebbero questi privilegiati!
Per ora,viva Dio, non è successo niente ma chi vivrà vedrà.
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In risposta a: del
una lotteria
AUTORE: andrea f.
email: -

18/2/2015 - 19:09

Avete mai provato ad avventurarvi a piedi lungo Via del Gallo e poi dover attraversare la rotonda di Via Camporcioni ? Una lotteria ! Non esiste un passaggio pedonale , le auto abbondano la rotonda a velocità elevate ed il flusso di traffico è costante .Un pedone deve stare allerta , dotarsi di scarpe veloci e tentare il " guado " fra una macchina è l'altra . Possibile che nessun Amministratore abbia mai notato la cosa ? Aspettiamo la disgrazia per poi esercitare l'italico sport dello scaricabarile ?
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In risposta a: Via Ponte di Monsummano, una strada dimenticata. del 12/2/2015 - 13:38
Dimenticati
AUTORE: Filo
email: [protetta]

13/2/2015 - 17:27

Hai detto proprio bene,questa strada è proprio dimenticata dal comune..Anche noi abitiamo in Via Ponte d Monsummano,proprio all'altezza dell'ex Villa Melani .Son andata diverse volte anche in comune ma a quanto pare "orecchie da mercante"..la velocitá non si sa cosa sia(immaginate che mio marito tre anni fa era fermo per svoltare nella nostra strada privata e una macchina lo tamponò causandoci diversi danni ma neanche lì ascoltarono)..per non parlare dell'impossibilitá di immettersi sullo stradone dovendo far attenzione anche alle macchine che sorpassano.E vogliamo parlare della disinfestazione o dell'erba che cresce altissima a bordo strada contribuendo alla non visibilitá??!!L'elenco sarebbe infinito ma a quanto pare siamo davvero dimenticati...speriamo che prima o poi(meglio prima che poi) si accorgano che ci siamo perchè quando ci sono da pagare tasse su tasse ..lì siamo considerati!
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AUTORE: Roberto r Antonella
email: [protetta]

12/2/2015 - 13:38

Siamo una coppia da poco tornata a stare nella Val Di Nievole, per la precisione nel comune di Pieve a Nievole. Abbiamo preso casa in via Ponte di Monsummano, una bella Viareggina d'epoca con un po' di giardino, che ha però la sfortuna di affacciarsi direttamente sul tristemente noto "vialone del Melani" il quale, a dispetto del limite di velocità imposto a 60 Km/h dalla Provincia (ebbene sì, è una strada provinciale), è teatro di vivaci scorribande a opera di automobilisti e camionisti che sfrecciano pericolosamente a filo della casa superando abbondantemente (fin'anche del doppio) il limite, facendo tremare pareti e finestre, dando l'impressione di abitare sul ciglio di un'autostrada, più che di una strada di provincia, rappresentando un potenziale rischio per noi e per gli altri abitanti delle case limitrofe. Ci siamo rivolti ai vigili urbani del comune di Pieve a Nievole, i quali hanno immediatamente declinato ogni responsabilità per via che la strada è di competenza provinciale. Considerando inoltre che quasi di fronte casa nostra c'è un incrocio, dove la velocità dovrebbe tacitamente ridursi a 50 Km/h, ci sarebbero le condizioni per l'installazione di almeno un rallentatore, ma sembra che la sorveglianza e la prevenzione in nome della sicurezza dei cittadini abitanti questa zona non sia di interesse degli uffici preposti, visto che ai Vigili questa norma sembra esser sfuggita, avendo negato la possibilità di un loro posizionamento, e dell'installazione di un autovelox o qualsiasi altro dissuasore non se ne parla. Mi chiedo con che coraggio posso fare uscire mia figlia dalla porta di casa con la paura che qualche pazzo incosciente possa portarmela via, mi chiedo perché debba avere paura ad aprire la portiera quando mi accingo a scendere dalla macchina, mi chiedo perché la gente sia così egoista da fregarsene delle norme a discapito della sicurezza altrui e mi chiedo perché le istituzioni non facciano nulla per difenderla. Inoltre, riguardo questa strada che pare essere fuori dall'attenzione delle varie amministrazioni, si palesano altri generi di degrado ed incuria, e riguarda il recente intasamento di alcuni fossi in seguito ad operazioni di sfalcio degli argini, oltre che dell'incontrollato e incivile riversamento di rifiuti (bottiglie, bidoni, oggetti ingombranti di vario genere, etc) dove questi ultimi, insieme alle sterpaglie, vanno adesso ad impedire il regolare deflusso delle acque, col rischio che alla prossima pioggia intensa i canali possano esondare, con evidente rischio per le case e le attività vicine. Non siamo soli, in questa situazione, su questa strada, e non chiediamo altro che un po' di tranquillità, un po' di sicurezza, un po' più di cura da parte degli organi competenti, da parte della Provincia che faccia qualcosa per far rispettare un limite che essa stessa ha determinato sicuramente in base a dei parametri di...già, di sicurezza.
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AUTORE: Lelio Cassettari
email: [protetta]

3/2/2015 - 12:23

La situazione di disagio che si è creata per i continui furti nelle abitazioni sta creando livelli insostenibili e sta esasperando i residenti che si sentono minacciati anche nella propria abitazione.

Va premesso che la sicurezza è un requisito imprescindibile ed indispensabile all’interno di una collettività e le domande di tutela dei cittadini sono eque e legittime.

Per il continuo protrarsi dei furti nella abitazioni, che compromettono inevitabilmente i livelli di sicurezza personale e sociale, i cittadini, per paura o per scarsa sicurezza, sono costretti a modificare le loro abitudini.

L’impegno delle FF.PP., comunque elevato, pare non sia sufficiente a prevenire tali situazioni e ridurne gli effetti.

Così, quando la prevenzione non è efficace, avvengono i furti e, qualora gli autori sono individuati per mezzo di un’efficace attività investigativa, si assiste all’eccessiva indulgenza che il sistema giudiziario offre: fra prescrizioni, ricorsi, patteggiamenti, annullamenti delle sentenze ed indulti vari la giustizia ha oramai perso parte della sua credibilità. I cittadini si indignano, fanno notare casi limite, sollecitano riforme sulle leggi penali, chiedono che sia garantita la certezza della pena e inoltre che non vengano più emanati indulti, che svuotano si le carceri, ma rimandano delinquenti in circolazione (invece di adeguare I penitenziari alla popolazione carceraria, si cerca di ridurre i detenuti presenti con atti di clemenza).

In aggiunta, si nota da sempre l’estrema e constatata lentezza del nostro sistema giudiziario.
Questa abituale “ingiustizia” non fa altro che penalizzare le vittime dei furti e ricompensarne gli autori: il concetto di certezza della pena, non necessariamente carceraria, risente dell’eccessiva clemenza legislativa e dalla benevolenza giudiziaria, causata dalla sospensione condizionale della pena e dalle circostanze generiche attenuanti largamente concesse.

In ultimo, si ribadisce che una stretta collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine, che si concreta anche con semplici telefonate informative su eventi e situazioni anomale al pronto intervento, può servire ad avviare indagini per scoprire “gang” od “individui” (uso un termine troppo signorile?) intenti a programmare e compiere nuovi furti e possa essere estremamente utile alla prevenzione, quella che fornisce sicuramente la maggior sicurezza auspicabile.

Lelio Cassettari
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In risposta a: Risposta da RinnoviamoIlPonte del 29/1/2015 - 16:13
Mettiamoci la faccia.
AUTORE: Biagini Roi
email: [protetta]

2/2/2015 - 17:29

Ho apprezzato molto la risposta
di Galligani Alessandro di
Rinnoviamo Il Ponte e lo ringrazio
per la sensibilita' e il senso
civico che ha dimostrato.
Con gli altri attori politici
non e' neanche il caso di insistere visto che come dice
il proverbio " non c'e' peggior
sordo di chi non vuol sentire.
Per chi invece, senza mettere
nome e cognome , ha criticato
l'impostazione formale del mio
intervento, dico solo che i
caratteri erano proprio "URLATI"
PER FAR CAPIRE MEGLIO I CONCETTI
CHE ERANO CHIARI E LIMPIDI.
Infine anche il sindaco di Ponte
ha risposto con una ordinanza
ai problemi legati alle polveri
sottili, per cui la mia non era
una visione ma un problema vero.
Vi rimando alle prossime puntate.
Saluti.
Biagini Roi - Ponte Buggianese.
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In risposta a: Nessuna risposta dai politici di Ponte del 27/1/2015 - 10:35
Risposta da RinnoviamoIlPonte
AUTORE: Alessandro Galligani
email: [protetta]

29/1/2015 - 16:13

Carissimo Roi Biagini,
intanto ringrazio personalmente per la passione che mette nelle questioni che pone.
A molte di queste ovviamente anche la nostra associazione vorrebbe delle risposte e ci uniamo alla tue richieste.
Per quanto riguarda la questioni che pone nei nostri confronti, l'associazione Rinnoviamo Il Ponte, dopo l'esito delle elezioni che non ci ha premiato con un ruolo attivo in consiglio Comunale, ma che ci ha comunque riconosciuto la bontà delle nostre idee, ha avuto bisogno di tempo per riorganizzarsi in una veste diversa.
Non abbiamo le strutture di altri, nonostante questo riteniamo di essere attivi non solo nelle iniziative che ci riconosci, ma anche su temi di salute pubblica (e prestissimo ne avrà ulteriore conferma), di attenzione alla cosa pubblica (la vicenda della Dogana ne è un esempio) oltre a tutti quei temi che non hanno audience o visibiltà ma che toccano la qualità della vita delle persone (ambiente, associazionismo, economia locale, ecc).
Per maggiori informazioni invitiamo a seguire il nostro sito http://www.rinnoviamoilponte.it che, come i nostri incontri, è apertissimo ai contributi di chiunque sia armato di buona volontà e di idee che altrove non trovano ospitalità.

Cari saluti
Alessandro Galligani
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In risposta a: boh del 28/1/2015 - 11:37
"boh"
AUTORE: max71
email: -

28/1/2015 - 20:59

Guardi Gigio,
di solito nei forum, blog, social network etc.la maiuscola indica "gridare, alzare la voce".
Evidentemente il Sig. Biagini (presumo che a lui si stia rivolgendo) è arrabbiato, a ragione, perché non ha ricevuto risposta.
Tuttavia ad onor del vero, a parte il maiuscolo e la scarsa impaginazione, il senso del post è chiarissimo specie nelle domande finali.
Provi a rileggerlo con più attenzione senza pensare di star guardando il gioco dei pacchi.
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In risposta a: Nessuna risposta dai politici di Ponte del 27/1/2015 - 10:35
boh
AUTORE: gigio
email: -

28/1/2015 - 11:37

Magari le domande sono anche giuste, ma, sinceramente, fossi in un amministratore avrei difficolta pure io a rispondere, perché mi riesce difficile capire un testo scritto così.
Ma l'uso delle maiuscole e degli "a capo" a caso, così come capita, rende il testo illeggibile.
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AUTORE: Roi Biagini
email: -

27/1/2015 - 10:35

DOPO IL MIO INTERVENTO DELL’ 8/1/2015, IN CUI PONEVO DELLE DOMANDE
AGLI ATTORI POLITICI E CIVICI PONTIGIANI, DEVO PURTROPPO CONSTATARE
CHE DOPO 20 GIORNI NON HO AVUTO IL PIACERE DI RICEVERE NESSUNA
RISPOSTA O INDICAZIONE DA NESSUNO DI LORO.
I CASI SONO DUE: O COME DICE IL PROVERBIO “CHI TACE ACCONSENTE” E
QUINDI CONDIVIDE IN TOTO TUTTE LE MIE PERPLESSITA’, DOMANDE E CRITICHE,
OPPURE NELLA FERREA LOGICA ARROGANTE DI CHI SI E’ PRESENTATO DINANZI
AI CITTADINI ED HA OTTENUTO DEL CONSENSO SOLO ELETTORALE, NON SI
ABBASSA ALLE DOMANDE DI UN SEMLPICE CITTADINO E LO SNOBBA E LO IGNORA
COME NELLA PIU’ BRUTTA TRADIZIONE POLITICA ITALIANA.
LE UNICHE RISPOSTE LE HO AVUTE INDIRETTAMENTE DAI SINDACI DI PIEVE E
MONSUMMANO CHE A PROPOSITO DEGLI SFORAMENTI RELATIVI ALLE POLVERI
SOTTILI HANNO MESSO IN ATTO PROVVEDIMENTI SUGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO E SULLE AUTO.
QUESTI POLITICI PONTIGIANI NON RIESCONO A CAPIRE CHE LA SALUTE PUBBLICA,
I BENI PUBBLICI E I BILANCI PUBBLICI DEVONO ESSERE SEGUITI SIA DALLA
MAGGIORANZE CHE DALLE OPPOSIZIONI CON TRASPARENZA, IMPEGNO, DEDIZIONE PERCHE’ I CITTADINI VANNO DIFESI A PRESCINDERE DALLA CASACCA
POLITICA E DALLA CONVEVIENZA ELETTORALE.
IN ULTIMO PROVO DI NUOVO A PORRE DUE DOMANDE:
A CHE PUNTO E’ LA VICENDA DEL DIPENDENTE LICENZIATO INGIUSTAMENTE
DAL COMUNE DI PONTE BUGGIANESE COME CERTIFICANO LE SENTENZE A FAVORE DEL DIPENDENTE STESSO E CHE POTREBBE INCIDERE SUI BILANCI FUTURI
DELL’ENTE?
LE TEMPERATURE NEGLI EDIFICI PUBBLICI (SCUOLE,UFFICI,BIBLIOTECA,IMPIANTI
SPORTIVI SONO TENUTE SOTTO CONTROLLO E RISPETTANO LE NORME DELLE
LEGGI IN VIGORE ANCHE IN CONSIDERAZIONE DELL’INQUINAMENTO SOPRA CITATO.?
SPERO DI AVERE LA VOSTRA ATTENZIONE E RISPETTO.
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In risposta a: del
"In cerca di partecipazione"
AUTORE: Furio Morucci
email: [protetta]

18/1/2015 - 19:30

Raramente in politica si è arrivati ad un'intesa fatta di stima reciproca e di condivisione leale e chiara sui progetti legati al territorio.

Spesso il territorio (parlando di Italia) non è stato trattato con fare oggettivo, ci sono magari state "intese ettorali" che hanno portato coalizioni che oltre a dei numeri non hanno tradotto niente...o poco...ed oltre che a dare la possibilità al poter fare, molto spesso non è stato purtroppo fatto un granché, lasciando dentro di noi quel retrogusto amaro che ha portato "tutti gli elettori" ad allontanarsi sempre più dalla politica.

Il cittadino non vuole più essere coinvolto nella realtà politica del territorio...tradotto... Non vuole più appartenere neanche ad una ideologia...tradotto...vi sono in giro (magari giustamente) più tessere di rappresentanza commerciale di svariati tipi che ti consentono "regali"...che tessere di appartenenza politica.

Tutto ciò semplicemente per la paura di subire giudizi, od avere il credo...sbagliato...che una tessera politica in tasca che ti rappresenta emotivamente, ti possa portare benefici...

Tolto questo dubbio, dobbiamo iniziare a pensare realmente al territorio; dobbiamo capire che la nostra nazione deve avere una espressione di coinvolgimento reale fra le forze politiche, la gente, le associazioni, e valutare assieme le necessità della nostra bellissima terra.

Un partito politico deve avere in sé un reale progetto sociale e deve stimolare l'emotività, e dell'uomo e del territorio...tentando di ritrovare lo spirito, il consenso, e la partecipazione che negli ultimi anni si è andata a sgonfiare.

Dobbiamo imparare a dialogare e proporre in maniera semplice, con fare sereno e diretto, per consentire ad ognuno di apportare il suo assenso e sentirsi partecipe della vita politica, e quindi sociale del nostro territorio.

C'è bisogno di partecipazione e lealtà...a tutti i livelli...e devo dire che "scendendo verso il basso", nelle varie amministrazioni locali, vi sono molti esempi che i nostri "Governanti Nazionali" potrebbero tenere di conto...in quanto esiste un'intesa che si esprime fra gli uomini verso il territorio, e non da un simbolo verso un altro simbolo, basandosi su di un servizio non soltanto amministrativo, ma anche sociale, che la politica dovrebbe imparare a trasmettersi, anche ad "alti livelli".
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In risposta a: coraggio del 13/1/2015 - 10:33
razzismo
AUTORE: gianluca errot
email: [protetta]

14/1/2015 - 14:07

Mamma, che cos'è il razzismo ?
Mangia, se no chiamo l'uomo nero!!
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In risposta a: del
coraggio
AUTORE: ivan
email: [protetta]

13/1/2015 - 10:33

Non ho ancora avuto il piacere di leggere il suo libro (lo farò presto) ma ho potuto ascoltare alcuni passaggi di una sua una breve presentazione radiofonica.
La possibilità per i nostri figli di intraprendere un percorso lavorativo che sia coerente con i tempi ma che peschi a larghe mani nella nostra tradizione, è una grande opportunità e speranza per questi ragazzi.
E non solo per loro. Come genitore cercherò di sensibilizzare i miei figli in questo senso affinche prendano in considerazione realtà lavorative "alternative". A mio parere la cultura dovrebbe comunque essere una dote imprescindibile che andrebbe però piegata e messa al servizio di forme di lavoro oggi in estinzione.

Cordialmente
Ivan P.
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