Si è svolta nei giorni scorsi, in centro storico, una iniziativa a sostegno di Federica Fratoni sindaca sui temi della sicurezza urbana e del controllo del territorio. A partecipare all’incontro, il candidato in consiglio comunale e già assessore regionale Agostino Fragai, il candidato M5S Sergio Bedessi, in passato comandante della polizia municipale pistoiese, e il tecnico Pasquale Pettorino, esperto del tema. A coordinare, Giuseppe Corizzo della segreteria Pd.

“A Pistoia la destra non parla di sicurezza - ha subito cominciato Fragai - perché di solito la usano solo per fare opposizione. Oggi invece Pistoia è una città che sta diventando sempre meno sicura perché meno vissuta, e dietro le apparenze e le manutenzioni Tomasi dimentica parti importanti delle frazioni dove invece continua a esserci forte degrado, ma soprattutto un disagio sociale che non è minimamente affrontato”.

Il riferimento, è anche ai sempre più frequenti, e praticamente inediti, atti di vandalismo e baby gang presenti nel centro e non solo.“Per gestire la sicurezza urbana - ha ricordato Bedessi - non occorrono soltanto gli strumenti e i mezzi, ma soprattutto le persone e la formazione. Riempire la città di videosorveglianza se poi nessuno osserva le registrazioni è inutile, così come avere una unità cinofila che doppia quelle di altri reparti, senza tenere conto del vissuto quotidiano delle periferie e della città".

L’esperto Pettorino ha invece ricordato come oggi la sicurezza non sia tanto una questione di misure restrittive, quanto soprattutto l’azione del recuperare la socialità, rendere i cittadini più consapevoli e gli spazi più vissuti. All’incontro non è mancato l’intervento della candidata Fratoni: “Dove si lavora solo in superficie, aumentano le diseguaglianze e i disagi, di conseguenza diminuisce la sicurezza. Su questo tema Tomasi si è limitato ad annunci e a specchietti per le allodole che si sono trasformati in spreco di denaro pubblico. La nostra idea di Sicurezza in città vede le forze dell’ordine vicine al cittadino ma, soprattutto, bisogna affrontare il disagio sociale a partire dal lavoro con le scuole e le associazioni del territorio. Quando diciamo che le manutenzioni non bastano, è perché oltre ad essere ben tenute le frazioni devono anche vivere di servizi. Solo così avremo anche una città a misura di chiunque”.