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Rispondo al lettore che ha pubblicato il suo punto di vista in merito al camioncino dei panini . Io penso che volevano semplicemente dare un servizio alle persone che uscendo dalla discoteca possono avere .....
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Raccontami un libro – Consigli di lettura di Valentina.

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PESCIA
Fiore (La Destra) in difesa del dottor Galeone: "non è certo un delinquente"

26/4/2011 - 7:57

INTERVENTO
 
l dott.Galeone non è un “delinquente”!! Lo conosco da vent’anni e, per undici, ci ho lavorato fianco a fianco ma non ho mai notato in lui aspetti degni di una “personalità criminale”.
Piuttosto si potrebbero ravvisare, nella sua personalità, lievi disturbi di alcuni tratti comportamentali di tipo compulsivo. Se davvero è avvenuto ciò che si è letto sui giornali, saremo infatti di fronte ad una situazione simile a quella di una signora benestante abituata ad offrirsi soggiorni in eleganti Spa per la propria “remise en forme”, disposta anche ad acquistare costose confezioni della quasi inutile “crema per le rughe” che poi invece, quando si trova in qualche grande magazzino, non può fare a meno di mettersi in tasca un rossetto da pochi euro!!

 

 Sicuramente, a rigor di termini, la signora in questione avrà commesso un “furto” così come pure il dott.Galeone avrà anche commesso “peculato” ma il linciaggio mediatico ad indagini ancora in corso e le misure cautelari disposte sembrerebbero, per quanto è dato di sapere, un tantino “pesanti”.

 

Quegli “arresti domiciliari”, disposti per il diabetologo dell’ospedale di Pescia, sono gli stessi inflitti, quasi contemporaneamente, a quel Prefetto che avrebbe estorto favori sessuali in cambio di promesse di lavoro, sono gli stessi inflitti agli pseudo-promotori finanziari che fanno sparire i risparmi di una vita a pensionati e povera gente rovinandola per sempre, sono gli stessi inflitti solo a qualcuno dei componenti di “cricche” e “consorterie” varie che hanno sperperato fiumi di denaro pubblico spesso lucrando sulle disgrazie delle persone, ..e l’elenco potrebbe continuare all’infinito.

 

Proviamo a ricostruire la vicenda con le notizie apparse sui giornali arrotondando per eccesso i numeri riportati. Ci viene detto che sono state ascoltate dagli inquirenti oltre quaranta persone, esageriamo a cinquanta e facciamo finta che siano tutti pazienti a cui siano state vendute con l’inganno non una ma due “macchinette per la glicemia”: totale cento macchinette. I media hanno fatto trapelare che l’indagato, per tali apparecchi, chiedesse somme variabili da 10 a 50 €, prendiamo il massimo: 50€ moltiplicato 100 macchinette uguale 5000€ distribuiti, stando sempre alle indiscrezioni di stampa, nell’arco temporale indagato 2008-2011 pari a 39 mesi, 5000€ diviso 39 mesi fa la bellezza di 128,2 € al mese!!


Attenzione però con questo non voglio essere frainteso: non intendo infatti assolutamente ridimensionare la censura morale del comportamento in esame né la sua eventuale rilevanza penale ma, facendo ricorso al buon senso, riterrei che siamo più probabilmente di fronte ad una “devianza comportamentale” piuttosto che ad una “comportamentalità criminale” per cui rimango stupito da un tale rigore!!


Forse tutto ciò deriva anche dal particolare “accanimento” ormai diffuso e silenziosamente accettato nei confronti della “categoria medica” che, nel nostro Paese, dopo il Presidente del Consiglio, è tra i “bersagli” preferiti facendo ormai del “tiro al dottore” uno sport nazionale in competizione con il “pallone”. Emblematica, a tale riguardo, la sentenza di qualche mese fa che, tra i professionisti condannati per un presunto caso di “malasanità”, ha visto anche il medico in ferie al momento del fatto, in quanto comunque “colpevole” del comportamento ritenuto professionalmente inadeguato da parte del collega che lui aveva individuato per farsi sostituire!?!?

 

Se però, al di là di queste obiezioni, si volesse sostenere che, in Toscana, si realizza il massimo rigore riguardo alla questione Sanità e Legalità e chi sbaglia paga, talvolta anche in anticipo, mi domando: ..se il dott.Galeone viene sospeso (senza stipendio?) e messo agli arresti domiciliari, nei confronti dei presunti responsabili (e dei loro referenti politici) della “voragine” dell’ASL di Massa che ha polverizzato centinaia di milioni di soldi dei cittadini mettendo a rischio le risorse per l’assistenza sanitaria non solo di quella provincia ma di tutta la regione, quale provvedimento andrà assunto? Come minimo, per questi signori, andrebbero riaperte le miniere delle Colline Metallifere!!


Invece, se non ricordo male, sono tutti a piede libero e quasi tutti al proprio posto, anche quel dott.Giannetti, che in questi giorni ha cominciato a fare pesanti ammissioni ai magistrati (chissà se “autentiche” o fatte in veste di novello Greganti, il famoso “compagno G”, titolare del “conto gabbietta” che si sacrificò “eroicamente” salvando il PCI-PDS ai tempi di tangentopoli), mi pare non essere sottoposto a particolari provvedimenti coercitivi.

 

Eppure sostiene che, con i soldi sottratti alla salute dei cittadini, ci facesse la “bella vita” in Italia ed in Serbia quando ci si recava a caccia!! A questo proposito è “freudiano” il ritorno a quel legame storico e ben consolidato con la ex-Jugoslavia ed in particolare con la Serbia , della Sinistra italiana quando si tratta di” riciclare” od “occultare” denaro o personaggi una volta diventati scomodi nel nostro Paese: dalle foibe alle volanti rosse fino agli anni di piombo ed ora anche.. “l’oro di Massa”!!


Tutto ciò è molto triste e non può che amareggiare chiunque, rimango pertanto in mesta attesa per sapere come “andrà a finire” questa brutta storia. Con una certezza però: sarà passato troppo tempo ed ai “danni” perpetrati nelle scorse settimane tanto ai “buoni” che ai “cattivi” non ci sarà mai e comunque più il modo di riparare.
 
dott. G.Fiore
Aiuto Diabetologia osp. di Pescia (PT)
Segr. Prov. “La DESTRA” Pistoia e Valdinievole

 
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16/7/2011 - 13:50

AUTORE:
Roberto

La difesa del dott. Galeone contenuta in questo articolo mi sembra veramente sciocca. Mi metterò a rubare 128 euro al mese e poi additerò chi ne ha rubati di più. Se il signor Fiore fosse coerente non dovrebbe forse essere più incline a perdonare anche quegli zingari ed extracomunitari che per necessità commettono furtarelli di poco conto? Ci ha appena detto lui quale è la soglia rilevante: 128 euro al mese! Ma per favore!!!

26/4/2011 - 14:21

AUTORE:
Lorenzo

Non sarebbe il caso di aspettare la conclusione delle indagini prima di prendere posizioni del genere? Ora come ora, non sappiamo che cosa ha spinto di preciso la magistratura a prendere certe posizioni.

26/4/2011 - 12:20

AUTORE:
Cinzia Silvestri

Solitamente condivido le argomentazioni del segretario de La Destra dottor Fiore, ma stavolta resto perplessa dalle sue affermazioni.
Lasciamo lavorare la magistratura, mantenendo un riserbo doveroso a rispetto di chi indaga e di chi è indagato.
Comprendo perfettamente lo stato d'animo del dottor Fiore, ma ritengo debba scindere le opinioni personal-professionali da quelle politiche.
Anche sul caso Scarafuggi la sua difesa mi parve un po' un fuor d'opera.
Del resto, difendere l'ospedale di Pescia non significa solo protestare e raccogliere firme, ma cercare trasparenza e correttezza, doti queste ultime che mi pare talvolta scarseggino nelle Unità Sanitarie toscane, da sempre portate ad esempio di efficienza ma che mostrano qualche crepa, non solo finanziaria, come l'utenza ha purtroppo modo di sperimentare quando si presenta agli sportelli. Anche le indagini giudiziarie sono uno strumento, talvolta purtroppo indispensabile per accertare colpe e responsabilità. Quando ci si trova tra l'incudine e il martello (e le posizioni professionale e politica del dottor Fiori assumono questa fattispecie) è meglio tacere ed attendere gli eventi. La solidarietà non si nega a nessuno, quindi neppure ai dottori Scarafuggi e Galeone, ma l'accertamento dei fatti - sia pure con una macchina giudiziaria che è quella che è e su cui si stende un pietoso velo - deve compiersi, proprio a tutela della figura delle persone coinvolte. Non mi dilungo sui due pesi e due misure, certo è che la malasanità non è soltanto un bisturi lasciato nella pancia del malato durante un'operazione.