Secondo weekend 2025 e Silvano Fedi subito in grande spolvero, con due vittorie e ottime prove degli atleti/e scesi in gara.
Salto a due mercoledì alle 20.30 al Pala Tagliate.
Nonostante il freddo, circa trecento podisti hanno dato vita alla trentaseiesima edizione della "Scarpinata di’ granocchio", gara podistica sulla distanza di km 13,200 e ludico motorio di km 10, organizzata dalla società Podistica Aglianese e il circolino Arci.
Nemmeno a Trieste l’Estra Pistoia Basket 2000 riesce a invertire la rotta e ritrovare quella vittoria che manca da inizio novembre e incamera, nella 15° giornata di Lba, la nona sconfitta consecutiva.
Basket Femminile Pontedera - Acqua dell'elba Nico Basket 42-63
Quello che sotto l’albero di Natale era un semplice biglietto di auguri, e di regalo, decisamente particolare si è trasformato in un’esperienza unica domenica scorsa, in occasione della 14° giornata di Lba 2024/25 tra Estra Pistoia Basket e EA7 Armani Milano.
Il lungo weekend dell’Epifania ha riportato in campo i ragazzi del settore giovanile di Pistoia Basket Junior.
Prime gare podistiche dell’anno e Silvano Fedi già protagonista negli appuntamenti del calendario.
"Raccontami un libro", di Ilaria Cecchi.
La mostra "Anima e sguardi", di Giulia Marcucci, è a cura di Daniela Pronesti.
Nella sezione “Altri eventi” della stagione 2024/25 di Teatri di Pistoia, il Piccolo Teatro Bolognini di Pistoia ospita domenica 17 novembre (ore 18) "Diana e la Tuda" di Luigi Pirandello, il momento di visibilità pubblica con cui si conclude il percorso didattico 2023/24 del Teatro Laboratorio della Toscana, il corso di alta formazione per attori diretto da Federico Tiezzi e Sandro Lombardi e sostenuto dal Comune di Firenze, dalla Regione Toscana e dal Ministero della Cultura. Lo spettacolo sarà in programma, lunedì 18 novembre (ore 18), anche al Teatrino dell’Accademia di belle arti di Firenze.
Dopo la trilogia dedicata a Roberto Longhi, Arturo Martini e Alberto Savinio, e ruotante attorno a figure centrali dell’arte italiana nel Novecento, lavoro proseguito poi con lo spettacolo su testi di Aldous Huxley, tutti realizzati grazie alla collaborazione fra il Teatro Laboratorio della Toscana e l’Accademia di Belle Arti di Firenze, il percorso didattico ha rinnovato questa collaborazione, con il coinvolgimento specifico della Classe del biennio di Scenografia. Le sessioni laboratoriali hanno avuto sede al Piccolo Teatro Bolognini di Pistoia – la Compagnia Lombardi-Tiezzi è in residenza artistica presso Teatri di Pistoia – e alla Fondazione Arte Della Seta Lisio di Firenze.
L’obiettivo: innescare un contatto diretto tra studenti di Belle Arti, allievi attori e maestranze qualificate del mondo teatrale, che offra l’opportunità ai futuri professionisti di partecipare a tutte le fasi di lavorazione, dall’elaborazione drammaturgica di un testo fino alla messa in scena dello spettacolo. Una formazione completa sulle arti della scena.
Partendo da suggestioni provenienti dallo stesso corpo docente dell’Accademia, il lavoro, un progetto didattico di Federico Tiezzi da un’idea di Mauro Pratesi, vede impegnati, con la cura registica di Roberto Latini, gli attori del Teatro Laboratorio della Toscana: Salvatore Alfano, Pasquale Aprile, Sem Bonventre, Monica Buzoianu, Sebastiano Caruso, Valentina Corrao, Antonio Perretta.
Scene e costumi sono realizzati dagli alunni della Scuola di Scenografia Biennio Accademia di Belle Arti di Firenze (docente della Scuola di Scenografia: Franco Venturi con Francesco Givone): Michele Adamuccio, Gianni Bianchi, Adele Cattaneo, Paola De Martini, Chiara Fornaro, Alessandro Garofalo, Chiara Gulmini, Giulia Lo Faro, Valentina Mari, in collaborazione con Giulia Ciambellotti dellaFondazione Arte della Seta Lisio Firenze
Rappresentata per la prima volta in Italia a Milano nel 1927 dalla Compagnia del Teatro d'Arte di Roma, l'opera è tutta giocata tra una contrapposizione tra vita e forma, dove la vita è il perenne fluire delle cose e dell'esistenza, mentre la forma è la fissazione del fluire in immagini statiche. All'interno del dramma, come brecce, compaiono bagliori cupi, che promanano dall'inconscio e dalla psiche sconvolta del protagonista Giuncano, il vecchio scultore, ossessionato dalla forma sino a volerla distruggere al pari del l'illustre esempio 'michelangiolesco'.
«Gli attori saranno invitati e sollecitati all’interno di un rigoroso meccanismo scenico che tenterà di esaltare al massimo la relazione così fondamentale tra l’opera e l’autore, come quella che c’è tra l'attore e il personaggio», spiega Roberto Latini.
Negli stessi anni in cui Pirandello riflette sul metateatro, un suo contemporaneo, l’attore Louis Jouvet, stabilisce con felice chiarezza la differenza tra acteur e comédien, tra colui che entra nel personaggio e colui che lo riceve in sé. Riprendendo considerazioni dal Paradosso sull’attore di Diderot, queste riflessioni saranno parallele agli sforzi di Pirandello, e forse proprio grazie a certi spunti pirandelliani potranno radicarsi trasversalmente nel Novecento.
Ancora oggi, tutte le strade che s’intrecciano nella percezione tra l’artista e la sua arte, tra i modelli e le forme, tra tema e variazione, tra un ritratto e il volto, passano tutte, fatalmente, dal sentire queste scelte e riconoscerle: per Jouvet, l’Elogio del disordine; per Pirandello, Diana e la Tuda.