Quello che sotto l’albero di Natale era un semplice biglietto di auguri, e di regalo, decisamente particolare si è trasformato in un’esperienza unica domenica scorsa, in occasione della 14° giornata di Lba 2024/25 tra Estra Pistoia Basket e EA7 Armani Milano.
Il lungo weekend dell’Epifania ha riportato in campo i ragazzi del settore giovanile di Pistoia Basket Junior.
Prime gare podistiche dell’anno e Silvano Fedi già protagonista negli appuntamenti del calendario.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Andrew Smith.
E’ amaro il debutto assoluto sulla panchina dell’Estra Pistoia Basket per il neo coach Gasper Okorn.
Una gara altamente competitiva, con carabine e pistole ad aria compressa, che ha richiamato, sulle linee di tiro quasi tutti i tesserati della locale sezione di Tiro a segno.
In una giornata di sole ma fredda si è disputata nella località di Caserana, frazione del comune di Quarrata, l’edizione numero 26 della classica gara podistica denominata <<Cronocaserana>>.
Dopo poco più di una settimana dal suo arrivo in casa Estra Pistoia Basket, e avendo già archiviato la partita di Brescia con il vice Tommaso Della Rosa al suo posto in panchina, è tempo di presentazione del neo coach Gasper Okorn.
Inaugurazione della mostra “Voce interiore - quiete introversa”.
Raccontami un libro – Consigli di lettura di Valentina.
All’inizio fu un patto tra tre parenti: i fratelli Enrico e Adelindo Orsi si misero in società con il cugino Alfonso Olivieri. Pistoia, cent’anni fa. La prima sede sorgeva in via Carratica 34. Una bottega che lavorava e vendeva carni di maiale, sfruttando la scia della ripartenza, dopo il lungo dramma della Prima guerra mondiale. Nessuno di loro, all’epoca, avrebbe pensato che un secolo dopo l’attività sarebbe stata ancora in perfetta forma.
Oggi, dal suo negozio sulla Sala, di quella storia parla l’ultimo erede, Arduino Orsi. “I miei parenti iniziarono in tre, poi Alfonso si sfilò. Negli anni Cinquanta arrivò però Giuseppe, mio padre. Fu lui a prendere un piccolo box sulla Sala, in quello che al tempo era il Gabbione, un mercato in cui si poteva trovare tutto il necessario, dai beni alimentari agli articoli per la casa. Continuò a lungo con le carni di maiale, aggiungendo vitello e pollame negli anni Ottanta”.
Intanto Arduino lo aveva raggiunto, nel 1974. “Quel box divenne poi un negozio - quello attuale, al numero 13 di piazza della Sala - nel 1986. Sono rimasto in società con mio padre fino al 1994, per poi procedere da solo”.
La bottega cavalca lo scorrere del tempo, si rinnova e si sviluppa, intercettando i cambiamenti da parte dei clienti. “Quando iniziai – racconta Arduino – si lavorava di più e per tutto il giorno. Da un lato si correva per servire chi arrivava, ma quello era anche uno spazio di socialità, perché le persone si affidavano, si fermavano in negozio, chiedevano consigli. Oggi vanno tutti più di fretta, ma sono molto esigenti dal punto di vista delle richieste”.
Poi, dal 2009, la bottega si espande e si apre anche all’attività di ristorazione. “Sfruttammo la scia del Pistoia Blues e oggi questa attività è diventata prevalente. Lì, tra i tavolini, c’è ancora spazio per spiegare i prodotti e i piatti. Resistiamo perché i clienti storici e i turisti cercano il km zero, la cura e la qualità superiore che solo una bottega può assicurare”.
“Che succederà in futuro al mio mestiere? Al momento mi aiuta mia moglie, ma per i prossimi anni fatico a intravedere un ricambio. I ragazzi non sono più abituati a questo tipo di lavoro e l’idea della piccola impresa un po’ spaventa. Vorrei però dirgli che il lavoro è tanto, ma la soddisfazione finale moltissima”.
“Vicende come questa – commenta Confcommercio – ci ricordano quanto le nostre botteghe siano davvero, da sempre, il fulcro della vita nelle città. E confermano, se mai ce ne fosse bisogno, che la cura per le cose e la qualità che è propria delle piccole imprese, non passano mai di moda. È questa, in fondo, la vera forza delle aziende che rappresentiamo, sosteniamo e tuteliamo. Migliaia di storie che, unite insieme, compongono quella comune”.