La Destra torna a parlare del futuro (a loro dire non troppo roseo) degli infermieri della Asl.

"Cresce la preoccupazione per il proprio futuro tra gli infermieri del comparto territoriale della Zona della Valdinievole dell'ASL-3. 
Stanno infatti inesorabilmente scivolando verso l'assegnazione alla Società della Salute ed in numero crescente. In prima battuta è toccato a quelli dei servizi domiciliari, ma sono sulla stessa strada quelli dei servizi psichiatrici e quelli ambulatoriali. 
Tutti lavoratori assunti con concorso da parte della allora USL ed inquadrati con cotratto nazionale di sanità pubblica e qualifica di infermiere professionale e che da sempre svolgono tale mansione.
Ora invece si vorrebbero scaricare in forza alla S.d.S. e quindi, di qui a poco alla fine di tale percorso, si troveranno alle dipendenze del consorzio di comuni che controlla la S.d.S. con minori garanzie e verosimilmente con un contratto ben diverso da quello del pubblico impiego comparto sanitario. Tutto ciò poi sta avvenendo in maniera subdola e senza possibilità di scelta per i lavoratori. Essi, in pratica, risultano di fatto costretti a sottoscrivere tale passaggio con un sistema che ricorda quello utilizzato a suo tempo all'Alitalia. La ASL difatti manterrà, ma sembrerebbe solo in un primo tempo, una quota partecipativa nella S.d.S. quale garanzia della legittimità del travaso di questi lavoratori, salvo poi ritirarsi ed in pratica abbandonando gli infermieri al loro destino con il nuovo proprietario. Proprietario rappresentato, come già detto, da un consorzio di comuni, spesso con gravi problemi di bilancio che già, sempre più spesso, faticano ad onorare i pagamenti puntuali dei propri dipendenti istituzionali, figuriamoci di quelli a loro...scaricati.
Senza contare poi che il futuro delle S.d.S. non è ancora ben chiaro nè sul profilo giuridico nè su quello amministrativo, tra accertamenti e bocciature della Corte Costituzionale e della Corte dei Conti. Quand'anche poi questi carrozzini consociativi venissero "beatificati", siamo certi che i comuni interessati possano essere davvero datori di lavoro economicamente affidabili per questi infermieri fino ad ora garantiti dal contratto pubblico? Quale sarebbe il loro destino se i comuni, sull'orlo del baratro, non fossero più in grado di sostenere la baracca?
La Destra poi si domanda: come mai nelle oltre venti S.d.S. della Toscana ci si occupi, come previsto dall'atto costitutivo, di sociale"reclutando solo personale attinente al sociale, mentre solo in provincia di Pistoia si tenti di scaricare alla S.d.S. anche personale sanitario? E perchè, guarda caso, sempre e solo nella zona della Valdinievole in cui si deve già drasticamente tagliare l'ospedale?
Tra questi lavoratori si sta diffondendo un atroce sospetto. Sembra infatti che il Governatore Rossi abbia a disposizione un tesoretto regionale destinato a tamponare il minor gettito nazionale sul versante sanitario ma parrebbe che, in gran parte, questo verrebbe assorbito dai buchi delle varie ASL (non solo dalla voragine massese). Pertanto i vari Direttori Generali, se vorranno attingere, dovranno dimostrare di meritarselo facendo un po' di macelleria sociale e sanitaria nei propri territori onde ridurre la voce di bilancio più onerosa: il personale.
In provincia di Pistoia sembrerebbe che tale scopo si voglia perseguire con il "randellamento" dell'ospedale di S.Marcello, con lo "spezzatino" di quello di Pescia e probabilmente con la "deportazione" alla S.d.S. di tutto il comparto infermieristico extra-ospedaliero".