Salto a due mercoledì alle 20.30 al Pala Tagliate.
Nonostante il freddo, circa trecento podisti hanno dato vita alla trentaseiesima edizione della "Scarpinata di’ granocchio", gara podistica sulla distanza di km 13,200 e ludico motorio di km 10, organizzata dalla società Podistica Aglianese e il circolino Arci.
Nemmeno a Trieste l’Estra Pistoia Basket 2000 riesce a invertire la rotta e ritrovare quella vittoria che manca da inizio novembre e incamera, nella 15° giornata di Lba, la nona sconfitta consecutiva.
Basket Femminile Pontedera - Acqua dell'elba Nico Basket 42-63
Quello che sotto l’albero di Natale era un semplice biglietto di auguri, e di regalo, decisamente particolare si è trasformato in un’esperienza unica domenica scorsa, in occasione della 14° giornata di Lba 2024/25 tra Estra Pistoia Basket e EA7 Armani Milano.
Il lungo weekend dell’Epifania ha riportato in campo i ragazzi del settore giovanile di Pistoia Basket Junior.
Prime gare podistiche dell’anno e Silvano Fedi già protagonista negli appuntamenti del calendario.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Andrew Smith.
"Raccontami un libro", di Ilaria Cecchi.
La mostra "Anima e sguardi", di Giulia Marcucci, è a cura di Daniela Pronesti.
Il vicepresidente del consiglio regionale, Roberto Benedetti, critica la decisione di anticipare di 10 minuti i bgus Lazzi che collegano Firenze a Montecatini.
"Si dice che per un punto San Martino abbia perduto la cappa. Loro, invece, per dieci minuti perdono l’autobus con cui erano soliti tornare a casa. Proprio così: la corsa Firenze-Montecatini della Lazzi, che fino a poco tempo fa partiva alle 16,15, dal 3 ottobre scorso a causa di una sperimentazione è stata anticipata alle 16,05, così da poter prevedere una fermata a Pistoia. E’ scoppiato il caos: studenti universitari, lavoratori con orario non flessibile e via viaggiando perdono quotidianamente il pullman per casa. E allora, in oltre 40, stamani hanno pensato di prendere carta e penna e scrivere alla presidente della Provincia Federica Fratoni e all’assessore alla pianificazione dei trasporti Carlo Cardelli per chiedere una cosa semplice: «Ripristinare la situazione precedente a quella della sperimentazione avviata il 3 ottobre».
Pendolari uniti, insomma, nel nome di un disagio che per dieci minuti uno non sospetterebbe ma che, raccontato da loro che lo subiscono, non è di poco conto: «L’aver anticipato la partenza di dieci minuti – scrivono alla Provincia – sembra una sciocchezza ma non lo è. Chi prende l’autobus soprattutto al capolinea – spiegano – si è trovato a dover prendere una delle seguenti decisioni: uscire prima dal lavoro e fermarsi un giorno alla settimana a recupero, aspettare un’ora la corsa successiva tornando a casa molto più tardi, prendere il treno delle 16,38 con aggravio di spesa e di tempo». Ma anche per l’efficacia del servizio il contraccolpo pare essere stato notevole: «Alla partenza – si legge nella lettera dei pendolari – siamo in numero notevolmente ridotto. Prima – ricordano – si partiva con il mezzo pieno per più della metà, ora invece si parte con una media di 12 persone. Il pullman faceva il tutto esaurito e, a volte, le persone hanno viaggiato anche in piedi».
Vale la pena? Parrebbe di no: «Nella prima settimana e anche all’inizio di questa il numero di utenti che scendono a Pistoia è stato esiguo, fatta eccezione che per un giorno solo». Eppure è per inserire la fermata pistoiese che la corsa è stata anticipata. Eppure: «Dal numero verde della Provincia a qualcuno è stato risposto – testimoniano i pendolari – che chi scende a Pistoia a noi non deve interessare. E invece è importante. Fa la differenza, per capire se ne vale la pena».
Dubbi e perplessità si affollano nell’animo dei pendolari valdinievolini: «Dietro a ogni pendolare c’è da considerare anche una famiglia che risente dei cambiamenti di orario. Perché peggiorare la qualità della vita di 40 famiglie? Per quelli di Pistoia sono state tagliate delle corse: perché? Se non garantivano una adeguata frequenza per giustificare i costi, perché dobbiamo farcene carico noi, trasformando un buon servizio in uno mediocre e utilizzato da meno persone?» Già: perché? La parola ora passa alla Provincia".