Ci si è scontrati sul numero dei dipendenti, si è fatto il punto sulle cessioni immobiliari, si è dato la colpa a due “banchine” (che terrebbero in ostaggio tutta la città con il loro rimandare la firma sulla delibera per il piano di finanziamento). Ma poi, alla fine, in commissione società partecipate sono rimaste ancora senza risposta le due domande attorno alle quali gira tutta la vicenda Leopoldine: quando ripartiranno i lavori? Quanti soldi mancano?

L’amministratore unico della società, Paola Paganelli, ha ripercorso le ultime vicende. Mancano solo 2 banche, su un totale di 8, che devono deliberare l'accordo. Affermazione che ha scatenato l’ira di Eugenio Pancioli: «Non ci credo che due banchine riescano a bloccare una città da 20mila abitanti, ci deve essere sotto qualcosa».

Paganelli ha poi detto che sono state vendute le ex Lavanderie per un milione 890mila euro e l’ex Imbottigliamento per un milione 750mila euro.

Sta per concludersi la stagione dell’ambito posto fisso alle Terme, tanto agognato da generazioni di montecatinesi. «I costi del personale – ha detto Paganelli – incidono al 70% sul bilancio. L’obiettivo è ridurre l’incidenza dei lavoratori a tempo indeterminato a favore di quelli stagionali».

«Ci vorranno 15 mesi – ha detto ancora Paganelli – per concludere i lavori alle Leopoldine, una volta sbloccata l’erogazione del mutuo. Ma tutti i soldi che arriveranno saranno convogliati in questo intervento. Ciò significa che il restauro conservativo al Tettuccio è rimandato. Abbiamo invece già dato l’incarico di mettere in sicurezza tempio Rinfresco e loggiato alla Torretta».

Ultima nota sull’andamento dei ricavi nei primi sei mesi. «Siamo in linea con il 2011 – ha detto Paganelli – laddove le altre aziende termali soffrono. E’ andata bene l’idropinica e anche la clientela pagante, con tanti russi interessati ai fanghi e ai bagni. Russi che torneranno anche a settembre».