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Rispondo al lettore che ha pubblicato il suo punto di vista in merito al camioncino dei panini . Io penso che volevano semplicemente dare un servizio alle persone che uscendo dalla discoteca possono avere .....
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Presentata via della carta in Toscana: primo cantiere a Pescia

16/1/2013 - 17:53

E' stato presentato nella sede di Lucense, società pubblico privata che opera nei settori della ricerca industriale, dello sviluppo sperimentale e del trasferimento tecnologico, il progetto “La via della carta in Toscana”. Un itinerario turistico culturale incentrato sul tema della carta che coinvolgerà le province di Lucca e Pistoia.

 

Il convegno, che ha visto la presenza di Claudio Romiti, presidente di Lucense, Enrico Fontana, direttore di Lucense, Carolina Botti, direttore centrale di Arcus Spa, Renzo Sabbatini, professore dell'Università di Siena che ha realizzato diversi studi sul tema della carta nel territorio lucchese e pesciatino, Massimiliano Bini, direttore del museo della carta di Pietrabuona, Paolo Carrara, presidente dell'associazione Museo della Carta di Pietrabuona e Manuele Braghero, responsabile dell'ufficio di segreteria dell'assessore alla cultura, ha ripercorso le tappe significative del progetto e il motore che lo anima.

 

Da un lato la passione per la carta, e per l'innovazione, che ha sempre contraddistinto il nostro territorio e dall'altro la storia che è arrivata fino ad oggi proiettando la città nel futuro.  Una terra ricca di acqua e vento e una creatività che affonda le sue radici nell'antichità, ma che si è mantenuta intatta negli anni, capace di coniugare innovazione e lavoro.

 

E poi la storia, che dal duecento arriva fino ai giorni nostri, legando a doppio filo lo sviluppo culturale e tecnologico con quello delle cartiere e di ogni fase del loro complesso ciclo produttivo. Sono questi gli elementi che hanno portato Lucense a ideare e coordinare il progetto: un'idea pensata dieci anni fa e che oggi, finalmente, ha ottenuto i finanziamenti necessari per partire con le prime opere. Tre milioni di euro (2 milioni e 500mila euro provenienti da Arcus (società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo, costituita nel 2004, che ha il compito di sostenere e avviare progetti riguardanti i beni e le attività culturali, anche nella loro connessione con le infrastrutture. Il capitale sociale di Arcus è interamente sottoscritto dal Ministero dell'Economia) e 500mila euro dalla Regione Toscana), infatti, sono stati stanziati per avviare i primi due interventi, con l'obiettivo di recuperare architetture e memorie e di creare percorsi finalizzati alla fruizione del territorio con il coinvolgimento di energie locali. Finanziamenti ottenuti grazie ad un progetto di fattibilità sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
 
Dopo i saluti di benvenuto del presidente di Lucense, Claudio Romiti, la parola è passata a Carolina Botti, direttore centrale di Arcus SPA, che ha sottolineato come il progetto abbia trovato «pieno apprezzamento da parte di Arcus fin dal primo momento. Di progetti ne vediamo tanti, ma sono pochi quelli così importanti: ecco perché è giusto parlare di un progetto unico, che ha tutte le caratteristiche per crescere e per creare intorno a sé una grande attrazione». «Al momento siamo alla prima fase – continua – le tappe successive riguardano la  parte infrastrutturale e di servizi, la parte relativa alle strutture ricettive e, infine, quella che riguarda il sistema di governance che assicuri una programmazione continua di tutta l'offerta e una sostenibilità economica».

 

È stato Renzo Sabbatini, ordinario  ordinario di storia sociale ed economica presso l'Università di Siena, a ripercorrere la storia della produzione della carta in Toscana, con particolare riferimento ai territori di Lucca e Pescia. «Fondamentale per la produzione di carta – spiega Sabbatini – è stato il sapere pratico. Le cartiere nascono grazie al sapere, al sapere pratico che veniva poi tramandato di generazione in generazione. Si tratta di una realtà unica quella che si è venuta a costituire tra Lucca e Pistoia: la continuità di saper fare e di produrre carta senza interruzione dal '500 fino ad oggi si trova in questo territorio e da nessuna altra parte».

 

Il primo cantiere è stato aperto al Museo della Carta di Pietrabuona di Pescia, “L'Opificio Le Carte”, e prevede l'avviamento e il completamento dei primi due lotti di lavori per il restauro del fabbricato. Il secondo riguarda la progettazione e il recupero di una porzione delle antiche vie di collegamento tra le contigue valli di Pescia e Villa Basilica, utilizzate fino a metà del Novecento dalle lavoratrici e dai lavoratori delle cartiere. Verranno battuti i sentieri, segnalati gli itinerari, posizionati cartelli che ripercorrono la storia dei mastri cartai, così da calare l'escursionista in un'atmosfera a metà tra montagna e tradizione.


«La consapevolezza di un numero così significativo di testimonianze culturali, naturalistiche e architettoniche incentrate sul tema della carta – spiega Enrico Fontana, direttore di Lucense – ci ha spinto alla creazione di questo progetto di sistema interprovinciale di offerta culturale, incentrato sul tema della tradizione industriale cartaria, promosso e sostenuto proprio dal Distretto Cartario di Capannori. Una volta accertato l'interesse e il sostegno locale verso l'idea progettuale si è proceduto all'attivazione di un piano di prefattibilità  giungendo poi alla sottoscrizione di un protocollo di intesa con numerosi soggetti istituzionali, finalizzato al sostegno e all’avvio del progetto. Si tratta di un'offerta turistica e culturale che dovrà essere collegato agli altri sistemi turistici già esistenti: dal Parco di Pinocchio a Collodi alle Terme di Montecatini, dal turismo culturale di Lucca e Pistoia al turismo balneare della Versilia, dalle strade dell'olio e del vino alla ciclopedalata Giacomo Puccini, passando per il Carnevale e per le escursioni in montagna. Siamo partiti da 75mila euro (di cui 50mila euro stanziati appunto dalla Fondazione Crl) necessari per effettuare la verifica di prefattibilità e siamo arrivati a 3milioni di euro di progetto finanziato, a testimonianza della validità dell'idea».
 
Quella della carta nell'area lucchese e pesciatina è una storia che viene da lontano e non è un caso che il progetto coinvolga entrambe le province. Lucca e Pistoia, infatti, vantano una tradizione secolare nella lavorazione della carta che si perpetua dal '400 e che oggi è confermata da un'industria solida e riconosciuta a livello internazionale, come conferma la creazione del più importante Distretto Cartario in Europa. Di questa industria a parlare sono i numeri: ben 130 imprese di produzione e trasformazione della carta tissue e cartone ondulato, che nello sviluppo sostenibile e nella ricerca hanno trovato prima la crescita e poi un riparo dalla recessione; realizzazione di produzioni pari al 70 per cento della produzione nazionale per il tissue e al 40 per cento per il cartone ondulato.


Restano in questi luoghi, a testimonianza di un successo che affonda le sue radici nel tempo, in una sorta di scenografico museo manifatturiero all'aperto, straordinari esempi di archeologia industriale, antiche vie di comunicazione e una ricca cultura immateriale che dall'entroterra si spinge fino al mare, dove trovano casa da circa un secolo i maestri della cartapesta del Carnevale di Viareggio.
 
Ecco perché si parla di “via della carta”: un'articolata rete di itinerari storici, culturali e ricreativi fondata sulla carta pregiata di Pescia, usata per la carta intestata per i papi e per la carta per le monete, la carta paglia di Villa Basilica, inventata dal farmacista Stefano Franchi, il design in carta e cartone e la cartapesta di Viareggio.
 
«La prossima fase – conclude Fontana – prevede, tra l’altro, anche il recupero della Cartiera Nardi, una delle più significative testimonianze di archeologia industriale presente nel comune di Villa Basilica. Qui i “mulini da carta” sono famosi per la produzione della carta paglia. Ciò che rende questo progetto, “La  via della carta della Toscana”, unico nel suo genere è la capacità di calarsi perfettamente nel contesto in cui è stato creato. In Italia non esiste un altro percorso sulla carta realizzato in un luogo dove la produzione di carta è ancora così centrale, diffusa e attuale».

Fonte: Lucense
 
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