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PONTE BUGGIANESE
Legambiente: "No al depuratore al Piaggione, parere positivo per Pratogrande"

30/3/2013 - 11:39

I circoli di Legambiente Valdinievole ed Empolese-Valdelsa intervengono con un alettera aperta sul tema del depuratore.

"Premettiamo innanzitutto che, non solo siamo d’accordo con la realizzazione del depuratore, ma lo abbiamo voluto con forza in contrapposizione a un progetto scellerato - la prima versione del Tubone - con il quale si intendeva trasferire tutte le acque reflue della Valdinievole nel comprensorio del cuoio.


Detto questo, con riferimento alla lettera aperta apparsa sul Tirreno a firma di un cittadino di Ponte Buggianese, che critica la scelta di realizzare un grande depuratore in un’area soggetta a rischio idraulico (e attualmente coperta da oltre un metro e mezzo d’acqua), questi circoli di Legambiente smentiscono nella maniera più categorica di aver in qualche modo assecondato le pubbliche amministrazioni nella scelta del Piaggione come sito nel quale collocare il depuratore.

 

Dispiace pertanto che fra i soggetti che secondo il lettore del Tirreno avrebbero dato un parere positivo figuri anche Legambiente. Al contrario Legambiente, nelle sue articolazioni territoriali (unitamente al Wwf e a Italia Nostra) hanno criticato aspramente tale scelta e, prima ancora, la scelta di un altro sito a nostro avviso tecnicamente sbagliato (il Liscaio), anch’esso in questo momento di aspetto simile a un lago.


Abbiamo invece espresso pubblicamente, e fin dal primo momento, un parere positivo sul sito di Pratogrande, inizialmente proposto dai tecnici di Acque Ingegneria, per i motivi che abbiamo riportato nell’ultimo nostro comunicato stampa su questo argomento e che riportiamo qui sotto utilizzando il tasto copia-incolla:
1) si trova a valle di tutte le condutture fognarie da allacciare ed immediatamente a monte del Coccio, l’area palustre dove è previsto che siano recapitate le acque depurate; pertanto esso non richiede gli ingenti investimenti (e i relativi costi di gestione) per le condutture e le pompe che sarebbero necessari nel caso si realizzasse l’impianto più a valle;
2) è l’unico sito, fra tutti quelli ipotizzati, che è servito da una viabilità sufficiente;
3) non ricade in aree strettamente vincolate, essendo all’esterno sia dell’area contigua che della Zps.
4) non è soggetto ad inondazioni ed è sufficientemente distante da abitazioni.


Siamo stati i soli a difendere una scelta tecnica e non politica, ma siamo usciti sconfitti da questa battaglia. Oggi tuttavia ci preme fare questa precisazione non solo per ristabilire la verità dei fatti, ma soprattutto perché è sotto gli occhi di tutti il fatto che il sito di Pratogrande (dove la società Acque ingegneria aveva già effettuato un progetto di massima) sia il solo a non essere stato travolto dalla piena dei giorni scorsi (come dimostrano le foto che alleghiamo).

 

Pertanto al di la di qualsiasi polemica, ormai superata, su quello che è stato, ci chiediamo se non sia il caso di riaprire una riflessione sulla collocazione del depuratore, tenendo conto soprattutto di un elemento di grande importanza al quale il signor Biagini faceva riferimento nella sua lettera: il rischio idraulico.

 

Abbiamo visto in questi giorni l’importanza vitale del Padule come grande cassa naturale di espansione delle acque a tutela degli abitati della Valdinievole. Mettere in sicurezza l’area del Piaggione per costruirvi l’impianto significa sottrarre ulteriore spazio alla libera espansione delle acque del Padule, con le conseguenze che una scelta come questa potrebbe determinare, in una fase fra l’altro di palese estremizzazione degli eventi climatici".

 

Le foto mostrano l'area di Pratogrande (asciutta) e l'area del Piasggione (allagata).  

Fonte: Legambiente
 
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10/4/2013 - 11:46

AUTORE:
Marianna Sorini

Da sempre estremamente contraria al progetto del mega depuratore diventa addirittura banale lo spiegare il perché. Basta visitare l'area e capire come la manutenzione sarà improvvisata. Un Comune dove non si sa gestire la manutenzione delle strade, come potrà garantire il corretto funzionamento di un impianto in zona ad alto rischio idrico? Ricordatevi che nemmeno l'Architetto allora responsabile dell'ufficio urbanistica volle avallare la variante relativa. Da allora l'architetto casualmente non fu più la responsabile dell'ufficio. La sorte spesso è beffarda. O forse no? Preserviamo il Padule, no al depuratore.

31/3/2013 - 21:08

AUTORE:
patrizia

Esprimo ilo mio stupore,perchè soltanto di fronte all'evidenza si è capito che se piove il Piaggione si allaga. Possibile, allora che gli amministratori dopo attenti studi, percorsi partecipativi ecc. ecc. abbiano fatto questa scelta?Eppure i PADULINI avevano espresso a chiare lettere, perchè conoscevano e conoscono , l'ambiente che cio' era possibile. Inoltre se si deve salvaguardare il PADULE, questo non è certamente il luogo adatto alla costruzione del depuratore, a meno chè anzichè PADULE si voglia far diventare una palude.....

31/3/2013 - 19:56

AUTORE:
Ambientalista

Collocare il depuratore all'interno dell'area palustre, sara' la morte certa dell'ambiente circostante. Collocato il depuratore, attorno si sviluppera' una vasta area cementificata - strade - illuminazione - edifici e quant'altro. Come si dice, il cerchio si stringe e la natura sara' soffocata dalla presenza dell'uomo. Nessuno vorrebbe un depuratore vicino casa, quindi i lor signori hanno scelto e deciso per tutti di andare a contaminare un ambiente intatto.
Un giorno, quando il lor signori decideranno di trasformare la palude in un parco naturale, avremmo modo di vedere anche quella cattedrale di depuratore e magari un accompagnatore ornitologo ci spieghera', per evitare ogni commento, che quella struttura e' stata costruita per salvare l'ambiente. Forse sara' creduto, ma logicamente e' uno scempio concepito dall'uomo.