Durante la seduta di ieri pomeriggio il consiglio provinciale ha approvato all'unanimità il Piano ittico provinciale, con il voto favorevole della maggioranza e dell'opposizione.
 
L’iter del documento era iniziato nell'ottobre 2012, con l’approvazione del preliminare del Piano e l’invio agli enti territoriali interessati per una prima fase di osservazioni. Successivamente, a fine luglio, il consiglio aveva adottato la proposta di Piano; da quel momento, dopo l’invio del testo ai soggetti interessati e la pubblicazione on line, sono arrivate le osservazioni, che sono state votate dal consiglio preliminarmente all'approvazione definitiva del documento.
 
Il documento approvato ieri è composto dalla proposta di Piano, dove si indicano le strategie gestionali legate al contesto ittico e alieutico del territorio pistoiese; dal rapporto ambientale, dove la proposta di Piano viene messa in relazione con l'ambiente provinciale e con gli altri piani provinciali e regionali esistenti; da una sintesi non tecnica del rapporto ambientale e dalla valutazione d'incidenza, che analizza l'impatto del Piano sui siti appartenenti alla Rete Natura 2000. Nell'ultima fase il Piano è stato corredato da quanto richiesto dalla procedura di Vas (Valutazione Ambientale Strategica) prima del termine della stessa: il Parere motivato del Nucleo di Valutazione Provinciale e la dichiarazione di sintesi. Tutto il materiale sarà pubblicato, insieme alla cartografia, sul sito internet della Provincia di Pistoia nella sezione “caccia e pesca” e  nella sezione del “garante della comunicazione”.
 
Il Piano, che si muove nel quadro disegnato del Praf (il Piano Regionale Agricolo Forestale, approvato nel 2012, con all'interno il Piano ittico regionale, che detta gli indirizzi di gestione per gli enti) è stato illustrato in Consiglio dall' assessore provinciale all' ambiente, aree protette e caccia, Rino Fragai, insieme alle osservazioni ad esso.

Ecco le principali novità:
·       la ridefinizione dell'area classificate a salmonidi e a ciprinidi, con confini ben individuati da elementi fissi del paesaggio;
·       l'individuazione di sistemi di tutela e sviluppo dell'ittiofauna autoctona;
·       la creazione di istituti ittici gestiti (zone a regolamento specifico, zone di frega, zone di protezione, campi gara);
·       misure per la salvaguardia dell'ittiofauna durante i lavori in alveo.
 
“Si tratta di uno strumento molto importante – ha spiegato l’assessore Fragai - per la prima volta il territorio provinciale si dota di un Piano Ittico, che detta un quadro certo di regole per tutti coloro che praticano l’attività di pesca, oltre a contribuire alla salvaguardia e alla valorizzazione dell’ambiente e del territorio, sia dal punto di vista naturalistico che a fini turistici”.