Giorno dopo giorno si è visto negare la possibilità di vedere i suoi figli dall’ex moglie che infine lo ha denunciato per stalking. Ora però il Tribunale del Riesame ha annullato la misura che gli vietava di avvicinarsi ai suoi bambini. Protagonista di questa vicenda è un ispettore della polizia municipale di Pescia, 36 anni, babbo di due bambini di 8 e 6 anni, che dal 2012 si è separato dalla moglie, 39 anni, personal trainer. Una separazione difficile, che ha portato i due a scontri continui e reciproche denunce. Per il babbo gli incontri con i figli, sebbene stabiliti con disposizione del Tribunale, si sono fatti sempre più rari e difficoltosi, per i continui dinieghi della moglie. L'uomo racconta la sua storia alla Nazione, inziata dopo il trasferimento dal Lazio a Monsummano, quando la coppia ha acquistato una casa, e lui ha fatto da garante per il mutuo. Dopo la separazione lui ha dovuto lasciare la casa e si è così ritrovato a vivere con 400 euro al mese, trovando ospitalità in casa di amici a Monsummano. Il 22 ottobre scorso, secondo la ricostruzione dell’uomo, la donna rincasa tardi, alle 2,30, ad aspettarla c’è il marito; tra i due scoppia un violento litigio, al quale prende parte anche il fratello di lei, che era in casa con i bambini: volano schiaffi e botte. La moglie denuncia l’uomo per stalking e scatta la misura cautelare che gli vieta di avvicinarsi ai figli. Poi, dopo le testimonianze di un investigatore privato (ingaggiato dall'uomo) e dei certificati medici che attestano le lesioni subite dall’uomo, la nuova decisione del Tribunale.