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VALDINIEVOLE
Buonomini (Cna Costruzioni): "Nel nostro territorio perse decine di imprese e centinaia di addetti"

18/3/2014 - 12:56

Sempre critica la situazione dell’edilizia. Anche il recente consolidamento degli sconti fiscali su ristrutturazioni ed efficientamento energetico non sta dando quei risultati che misure così incisive avrebbero fatto sperare. Le imprese del settore, e con esse le filiere produttive al loro traino, continuano ad essere in drammatico debito di ossigeno.

 

Non usa mezzi termini Marco Buonomini, presidente provinciale di Cna Costruzioni per descrivere una realtà produttiva che nel nostro territorio ha perso decine di imprese e centinaia di addetti. "Nessuno naviga nell’oro e acquistare un appartamento, ristrutturarlo o anche eseguirci le normali manutenzioni, sono diventate operazioni sempre più faticose da sostenere. Per tutti, anche per la pubblica amministrazione: negli ultimi anni gli appalti si sono ridotti all’osso. Il minimo indispensabile, forse anche meno. La scarsità di risorse a disposizione degli enti ha costretto addirittura a trascurare emergenze da codice rosso come il dissesto idrogeologico del territorio o la sistemazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici”.

 

"Ora - afferma Buonomini - questa pesante congiuntura riceve un sostegno inatteso da due provvedimenti normativi che accogliamo con grande soddisfazione. Il primo è della Regione che ha stanziato oltre 90 milioni per ridurre il rischio idraulico. Risorse reali da utilizzare per interventi specifici che provincie e consorzi di bonifica dovranno rapidamente individuare e segnalare. Confidiamo nella tempestività ed efficienza dei nostri amministratori. Ritardi e negligenze in tal senso, rischierebbero infatti di far perdere queste risorse al nostro territorio".

 

Non meno importante lo stanziamento governativo di 5 miliardi per l’edilizia scolastica. Miliardi che gli enti locali proprietari degli immobili potranno tra l’altro gestire in modo svincolato dal patto di stabilità. Soldi perciò prontamente utilizzabili. Le condizioni per aprire velocemente i cantieri, risolvere i gravi problemi di sicurezza e creare lavoro, ci sono tutte.

 

"A questo riguardo - continua il dirigente Cna - chiediamo che le opere siano messe a gara utilizzando quanto più possibile procedure ristrette e criteri di aggiudicazione che non badino solo alla spesa ma anche e soprattutto a qualità, corretta esecuzione e tempestività dei lavori. Ce lo dicono i fatti: il principio di economicità che le stazioni appaltanti devono obbligatoriamente rispettare, non lo si consegue rincorrendo il prezzo più basso ma il prezzo più equo rinforzato da questi valori. Auspica inoltre che queste risorse siano integralmente utilizzate per i lavori e non anche per la copertura di costi improduttivil o complicazioni burocratiche che, specie nel settore delle costruzioni, riescono spesso a danneggiare più della crisi stessa".

 

"Perché anche in questo senso - conclude Buonomini - qualcosa che non va c’è. E non lo diciamo solo noi. E’ un lamento che si innalza netto anche dal mondo delle professioni. Non può essere normale che per effetuare una modifica muraria anche irrilevante, occorra presentare una scia di 14 pagine con 15 firme del professionista che la redige. La prima coneguenza è che i lavori eseguiti dal muratore possono costare meno della notula di chi li ha progettati. La seconda, l’inevitabile aumento dei costi e delle perdite di tempo. La terza, il calo delle commesse. Con buona pace della semplificazione".

Fonte: Cna
 
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18/3/2014 - 19:40

AUTORE:
Pietro

Bisognerebbe chiedersi di chi è la colpa di tanta burocrazia e la risposta è molto facile: dei Sindaci! Non c'è un sindaco che si sia adoperato affinchè nei regolamenti edilizi venissero previsti snellimenti e che ordinasse agli uffici la massima collaborazione giornaliera con imprese e tecnici professionisti, solo burocrazia in punta di penna come se chi lavora nel settore sia un malfattore; e i sindaci continuano a sfornare piani regolatori incomprensibili, con norme che neanche alla NASA le pensano e tutto questo per gestire un potere sindacale assoluto che di democrazia non c'è proprio nulla.