Domenica scorsa, oltre al ritorno al successo sul campo per Estra Pistoia nel campionato di Lba, si è celebrata una intensa giornata di relazioni e business anche al di fuori del parquet grazie al primo “Biancorosso day”.
Ancora soddisfazioni per il Kodokan Montecatini, storica scuola di judo della Valdinievole.
Numerose presenze in gara, due vittorie e altri interessanti piazzamenti.
Mooneygo Basket 2000 Senigallia - Acqua dell'Elba Nico Basket 64-72
Dopo due mesi e mezzo l’Estra Pistoia Basket torna finalmente alla vittoria nella 16° giornata di Lba 2024/25 al termine di un match vietato ai deboli di cuore in un PalaCarrara infuocato e dopo una partita che sembrava già indirizzata per gli ospiti nel primo tempo.
Secondo weekend del mese di gennaio e proseguono gli impegni, nei rispettivi campionati, per le squadre biancorosse fra gironi di ritorno che iniziano a entrare nel vivo oppure la seconda fase già dietro l’angolo.
Ad assistere agli allenamenti delle Pink Girls, infatti, c’erano il commissario tecnico della Nazionale femminile Under16 Giovanni Lucchesi e il dirigente responsabile delle attività femminili nazionali della Fip Roberto Brunamonti.
Dopo i 6 punti e 6 rimbalzi nel match di esordio in maglia Estra Pistoia Basket 2000, per Derek Cooke Jr sono giorni importanti per conoscere al meglio l’ambiente biancorosso, entrare nei meccanismi di squadra sul campo e nell’alchimia di spogliatoio.
"Raccontami un libro", di Maria Valentina Luccioli
Da lunedì 20 gennaio al 30 marzo la mostra fotografica “La comunità dei muri”.
La Pace di Cateau Cambresis del 1559 sancì il predominio assoluto della Spagna sull'intera penisola italiana. L'arte, la cultura ed il modo di vivere iberico, penetrarono quindi alle nostre latitudini, in modo profondo ed incisivo. La musica, come è ovvio, non fece eccezioni. La Spagna era da tempo diventata la patria del Barocco, in tutte le sue declinazioni, compresa l'espressione musicale, che ben si adattava alle celebrazioni ed alle liturgie ecclesiastiche. Il binomio monarchia-Chiesa Cattolica era infatti il fattore dominante del potere spagnolo, che dell'alleanza trono-altare aveva fatto il principale strumento di governo.
Chi voleva far musica nel Seicento quindi, doveva per forza cimentarsi con questo tipo di melodia. E Bernardo Pasquini, virtuoso musicista nato a Massa nel 1637, non fece eccezione, dedicandosi interamente alle composizioni barocche ed allo studio dell'organo da chiesa e del clavicembalo.
Apprese i primi rudimenti musicali dal maestro di Uzzano Mariotto Bocciantini, che gli forni le basi per affrontare i futuri impegni lontano dalla Valdinievole. Abbandonò infatti la terra natìa ben presto, intorno all'età di vent'anni. Varcò gli Appennini per approdare a Ferrara, ove un suo zio prete fu in grado di inserirlo nell'Accademia della Morte, ove ricoprì il ruolo di organista principale. Ferrara non era più il paradiso culturale estense di ariostesca memoria. Pur tuttavia era sempre una città dal pubblico esigente e dalla condizione economica al di sopra della media dell'epoca.
La sua fama cresce in maniera esponenziale, giungendo ben presto sulle rive del Tevere. All'ombra del Cupolone Pasquini giunse infatti nel 1657 per assumere l'incarico di organista presso la Chiesa di Santa Maria in Vallicella, detta comunemente Chiesa Nova.
Si trattava di un edificio interamente ristrutturato da pochi anni, sorto praticamente ex novo sulle fondamenta della chiesa adiacente all'oratorio di San Filippo Neri, il santo passato alla storia per l'invito che faceva agli orfanelli "state buoni se potete". In quell'epoca, i musicisti da organo avevano un'importanza basilare nel panorama culturale di una città. I prelati titolari delle chiese più importanti facevano a gara per accaparrarsi gli organisti migliori, un po'come oggi fanno i presidenti delle società calcistiche con i giocatori più talentuosi. Approdò quindi al prestigioso organo di Santa Maria Maggiore, in contemporanea con la titolarità dell'organo dell'Ara Coeli. Divenne infatti organista del Senato e del Popolo Romano, che aveva nella celebre Ara Coeli, con la sua celeberrima scalinata, la sua sede storica.
A Roma ebbe amicizie importanti, fra cui quella della famiglia Chigi e della famiglia Borghese. La sua bravura e la sua abilità compositiva rapirono anche l'interesse di Cristina di Svezia, la regina scandinava che dopo la sua conversione al cattolicesimo e la sua abdicazione, risiedeva a Roma. Nella città eterna, l'ex regina si dedicò alla carità per soddisfare la sua anima ed alla cultura per dare linfa al suo spirito. Cristina dette un impulso immenso alla poesia, al teatro ed alla musica. Pasquini divenne uno dei suoi idoli, e per lui si spalancarono le porte dell'Accademia dell'Arcadia, cui la regina sovraintendeva.
Suonò immergendosi nelle più auliche melodie sino alla morte, che lo colse nel 1710.
Per meglio inquadrare Bernardo Pasquini, un LIBRO, un LUOGO , un LASCITO MORALE.
LIBRO: Virgilio Virgili, Bernardo Pasquini, musicista del XVII secolo, Editore Nucci, Pescia, 1908.. Il comune di Massa e Cozzile ha provveduto ad una ristampa anastatica.
LUOGO: La basilica di San Lorenzo in Lucinia, ove possiamo ammirare il suo monumentale sepolcro.
LASCITO MORALE: La passione di una vita non si abbandona mai.
di Giancarlo Fioretti